“Quando abbiamo smesso di pensare al futuro come a qualcosa di bello?”
È con questa domanda provocatoria di Riccardo Luna, giornalista del Corriere della Sera, che si apre il Future Day 2025, evento organizzato da ASviS nell’ambito della nona edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Un’occasione per presentare “Ecosistema Futuro“, iniziativa che coinvolge imprese, istituzioni e centri di ricerca – tra cui l’Istituto Italiano di Tecnologia – con l’obiettivo di riportare il futuro al centro del dibattito pubblico. Non un futuro astratto, ma lo studio concreto di scenari possibili e delle azioni necessarie per costruire quelli migliori, per il pianeta e per chi lo abiterà.
Nel corso dell’evento, Guy Ryder – Vicesegretario generale delle Nazioni Unite per le politiche – ha inviato un videomessaggio sottolineando l’importanza del Pact for the Future delle Nazioni Unite e della Dichiarazione sulle Generazioni Future, due impegni fondamentali per un mondo più equo e sostenibile. Ecosistema Futuro è stato riconosciuto come esempio virtuoso di questo approccio.
A raccontare nel dettaglio l’iniziativa è stato Enrico Giovannini, Direttore scientifico di ASviS, che ha evidenziato il ruolo chiave delle giovani generazioni nel cambiamento e il valore strategico dello studio del futuro. Un impegno che, come ha ricordato, si riflette anche nella nostra Costituzione: dal 2022, grazie al lavoro dell’Alleanza, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi è entrata tra i principi fondamentali della Repubblica, anche nell’interesse delle future generazioni.
Dopo un panel che ha visto il contributo di alcuni partner di Ecosistema Futuro – tra cui Entopan, Iren, Randstad Research, Toyota Material Handling Italia e la Scuola Nazionale dell’Amministrazione – il palco è stato lasciato a otto giovani under 30 che stanno già contribuendo al cambiamento del Paese con progetti concreti in ambito scientifico, culturale e sociale.
Dalle nanotecnologie per la medicina (Irene Guerriero) alla comunicazione per la Generazione Z (Bianca Arrighini), dall’attivismo artistico e ambientale (Carlotta Sarina, in arte Lotta) alle start-up aerospaziali (Claudio Piazzai), fino al volontariato sanitario digitale (Chiara Schettino), il diritto ambientale internazionale (Angelica De Vito), la governance partecipativa (Florian Sejko) e l’educazione all’innovazione nelle scuole (Eugenio Russo): ciascuno di loro ha raccontato la propria visione del futuro attraverso uno speech ispirazionale.
In particolare, Irene Guerriero – ricercatrice presso l’unità Nanotechnology for Precision Medicine dell’IIT – ha condiviso una riflessione sul significato della scoperta scientifica: “La vera scoperta si trova spesso oltre ciò che è immediatamente visibile. La scienza richiede rigore, certo, ma anche e soprattutto immaginazione, creatività e visione. Non fermatevi a ciò che appare in qualsiasi campo della vostra vita. Andate oltre, perché lì dove lo sguardo non arriva comincia la scoperta.”