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Addio ad Eugenio Scalfari

La scomparsa di Eugenio Scalfari obbliga a ripercorrere la storia del giornalismo italiano dal dopoguerra ad oggi

In particolare, va sottolineato il suo apporto fondamentale alla nascita e alla diffusione del giornalismo economico che ebbe con il suo impulso una collocazione nella stampa italiana senza precedenti e che ebbe nel settimanale Il Mondo di Pannunzio e Benedetti il suo crogiuolo. Scalfari ha incarnato la figura del giornalista moderno che diviene editore e politico. Un percorso poi seguito con alterne fortune da un buon numero di suoi colleghi. Con la sua sensibilità unica nel comprendere gli interessi dei lettori che mutavano rapidamente e che si orientavano verso una forte sensibilità sociale e una richiesta impellente di modernizzazione della politica, Scalfari contribuisce alla fondazione de L’Espresso e poi la Repubblica, quotidiano che segna un momento di straordinario rinnovamento del giornalismo italiano. Scalfari accoglie nel suo giornale professionisti provenienti da altre esperienze editoriali innovative o giovani in grado di far comprendere ai lettori “fatti e misfatti” del nostro Paese dal 1976. L’influenza che il quotidiano ha avuto con la sua direzione nei confronti dell’establishment italiano è stata una costante nel dibattito e nelle polemiche che hanno segnato la storia della Repubblica. Con Scalfari non scompare solo un maestro di giornalismo ma anche un esponente di primissimo piano del pensiero laico.

Alla famiglia e a tutti i giornalisti di la Repubblica e de L’Espresso giunga il cordoglio dell’Istituto Italiano di Tecnologia

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