Intervista a Sabina Fedeli, autrice e sceneggiatrice del film VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA
In arrivo nei cinema di tutta Italia l’11, 12 e 13 ottobre, VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA, il film documentario che si ispira all’immenso patrimonio veneziano per raccontare le connessioni artistiche e culturali del territorio, i palazzi che ospitano capolavori e oggetti storici, le caratteristiche che viaggiando tra le epoche, vanno a comporre il ritratto di una città futuribile.
Nel film documentario, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital con la collaborazione speciale di Fondazione Musei Civici di Venezia, la narrazione è affidata alla voce fuori campo di Lella Costa, e vede la partecipazione di Carlo Cecchi, maestro del teatro italiano e della pianista polacca, Hania Rani.
Accanto all’intreccio di storie, opere d’arte, personaggi della vita sociale e culturale di epoche passate, scorrono le testimonianze di storici dell’arte, urbanisti, sociologi, filosofi, curatori, musicisti, scrittori, giornalisti e rappresentanti del Mondo della Ricerca che oggi vivono, raccontano e preservano l’unicità di Venezia. Tra questi: Arianna Traviglia, Direttrice del centro IIT di Venezia, il Center for Cultural Heritage Technology – CCHT, la direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia Gabriella Belli, l’architetta, ricercatrice e scrittrice Giulia Foscari, la scrittrice Cristina Gregorin, la Presidente Musei Civici di Venezia Mariacristina Gribaudi, l’artista tedesco Anselm Kiefer, la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari Tiziana Lippiello, lo storico bizantinista Giorgio Ravegnani e lo storico dell’arte Pierre Rosenberg.
Venezia rappresenta la grande sfida del futuro: una città che vuole essere all’avanguardia nella cultura, nella creatività, nella Ricerca e nella sostenibilità del domani, ma che come si ribadisce nel film “non rientra nelle categorie classiche. È fuori norma”.
VENEZIA. INFINITA AVANGUARDIA è realizzata su soggetto di Didi Gnocchi, con sceneggiatura di Sabina Fedeli, Didi Gnocchi, Valeria Parisi, Arianna Marelli, e con la regia di Michele Mally.
Sabina Fedeli, dalla scelta dei protagonisti che avete fatto per raccontare Venezia nel vostro film, chi sono le persone che rappresentano oggi Venezia nel Mondo?
Sono molte le persone che oggi rappresentano Venezia a livello internazionale e non sono più solo italiane. Molte quelle che hanno deciso di tornarci a vivere come il veneziano Giorgio Andreotta Calò che è rientrato dall’Olanda o che l’hanno scelta per abitarci come lo scenografo e regista Pier Luigi Pizzi. Il cinese Ai WeIwei, artista, architetto e attivista politico, porta nel mondo la millenaria tradizione del vetro. In questo periodo sta lavorando proprio a Murano per creare le sue grandi opere in vetro. Nel nostro docufilm mostriamo una delle sue ultime produzioni, un gigantesco lampadario fatto a mano dai maestri vetrai della Fondazione Berengo. Anish Kapoor il celebre artista anglo – indiano ha privilegiato Venezia, il palazzo Manfrin che sta riqualificando, come sede della sua fondazione. Giulia Foscari, architetta, veneziana con studio in Germania, ci racconta invece Venezia come uno strumento musicale, uno Stradivari: se suonato la sua musica può viaggiare dappertutto portando messaggi importanti. Tiziana Lippiello, sinologa, rettrice dell’Università Ca’ Foscari ci ha stupito quando ci ha raccontato che gli studenti cinesi vengono mandati dal governo proprio a Venezia a studiare beni culturali perché la città è vista come un emblema, come città rappresentativa del nostro Paese.
Tra le tante personalità e professionalità che nei secoli hanno caratterizzato e resa grande Venezia, ora sembra esserci un gruppo altrettanto nutrito di nuovi professionisti che se ne stanno occupando e sono le persone che fanno ricerca per la sua conservazione. Prima del film se l’aspettava?
Durante la preparazione del film abbiamo scoperto che sono tantissime le persone che si dedicano a questo attività da diverse prospettive; chi dal punto di vista della conservazione del patrimonio artistico di Venezia, chi da quello ambientale, proponendo di catalizzare nella città tante intelligenze e renderla laboratorio per esempio per lo studio dei cambiamenti climatici su scala planetaria. È stato affascinante farci spiegare da Arianna Traviglia, Direttrice del Center for Cultural Heritage Technology di IIT come l’immagine iperspettrale permetta di ‘riscoprire’ i testi antichi, di leggerli oltre il visibile dell’occhio umano, di mostrare una serie di dettagli che ne narrano la storia più segreta, uno strumento avanzato e utile per conservare i manoscritti e preservarli da tutti i problemi legati all’uso.
Una città ossimoro che tiene insieme DNA opposti in una formidabile contraddizione: il fascino della decadenza e la frenesia dell’avanguardia. La fragilità di opere d’arte di centinaia di anni fa e la forza delle nuove tecnologie pensate per preservarle. Realizzare rivestimenti per la protezione di marmi pregiati dall’acqua alta. Usare l’AI per creare digital twin di opere uniche e evitare che vadano perse per sempre. Tecnologie iperspettrali per analizzare quadri antichi e scoprirne i segreti, questi sono alcuni degli esempi delle attività svolte al CCHT di Venezia. Il binomio arte e scienze, un’altra sfaccettatura che può raccontare la Venezia di oggi e del futuro?
Sì, esattamente. Quello che ci ha colpito è che questa città spesso ingabbiata nella sua storia, in un’immagine statica, in bilico fra romanticismo e decadenza, ha sempre cercato di guardare avanti anche in ambito tecnologico. E questa caratteristica, ai giorni nostri, sembra trovare nuovo sfogo. Venezia d’altronde è una città futuribile, una città senza auto, un luogo d’acqua che si candida a diventare città sostenibile. Pierpaolo Campostrini del Corila ci parla di Venezia città moderna, con il centro pedonale più grande del mondo e dello studio di nuove imbarcazioni e di vaporetti elettrici. La laguna è un hotspot, un punto privilegiato di studio per la comunità scientifica, un ‘mare’ dove studiare e valutare gli effetti del cambiamento climatico nel Mediterraneo e negli Oceani. Altro tema interessantissimo la gestione dei rifiuti marini con tutte le nuove tecnologie per recuperarli e trasformarli in nuove risorse. Insomma l’idea di un mare più pulito ma anche quella di costruire nuovi attori economici.