Una lunga storia fatta di transizioni verso fonti sempre più economiche
Un pensatore originale che non dà mai risposte semplici a domande complesse. Così Bill Gates descrive Vaclav Smil, confidando di averne letto l’intera produzione e di attendere l’ultima uscita di ogni suo libro con la stessa trepidazione di un fan che attende il nuovo film di Star Wars. Autentica autorità mondiale in tema di questioni energetiche globali e inserito da Foreign Policy nella Top 100 Global Thinkers, Vaclav Smil è uno studioso dell’Università di Manitoba, personalità controcorrente, poliedrica quanto schiva e lontana dai riflettori dei media, si occupa di ricerche interdisciplinari che spaziano dai cambiamenti energetici a quelli ambientali, dall’innovazione tecnologica all’alimentazione umana, dalle politiche pubbliche all’evoluzione demografica.
Il suo nuovo saggio “Energy and Civilization” è innanzitutto una sfida monumentale, il tentativo di tracciare una storia globale dell’energia, mettendola in relazione con le grandi tappe del progresso umano, dall’epoca preistorica fino ai dilemmi della contemporaneità. Un viaggio che attraversa un arco temporale vastissimo, esplorando la geografia delle civiltà umane alla ricerca di punti di contatto inediti e rivelatori tra discipline eterogenee: fisica, scienze ambientali, economia, storia e demografia.
L’ultimo lavoro di Smil è una estensione e un aggiornamento di “Energy in World History” pubblicato nel 1994 e fa seguito a una ampia serie di pubblicazioni che l’autore, negli ultimi decenni, ha dedicato al tema dell’energia. Come i precedenti, il nuovo saggio segue l’approccio multidisciplinare che caratterizza il pensiero di Smil, un’indagine spesso audace ma sempre rigorosa e sostenuta da una meticolosa selezione di dati e di fonti che costituiscono un prezioso valore aggiunto del saggio. L’opera è ulteriormente impreziosita da una affascinante raccolta di illustrazioni d’epoca, tabelle e quadri di approfondimento che rendono più vivace la lettura e invitano ad approfondire i numerosi spaccati storici proposti dall’autore.
L’analisi del testo si articola in sette capitoli che partendo dal rapporto generale tra energia e società danno vita a una visione organica del ruolo dell’energia nella storia mondiale, passando attraverso la descrizione delle transizioni energetiche dall’epoca preistorica all’avvio dell’agricoltura; dalle prime modalità di generazione di forza motrice fino ai combustibili fossili, all’elettricità, al nucleare, alle odierne energie alternative. Un’ampia trattazione cronologica che riassume l’evoluzione del ruolo dell’energia nello sviluppo delle società e delle economie umane, mettendone in evidenza non solo gli esiti positivi, ma anche le criticità di volta in volta generate.
La visione dell’energia che l’autore suggerisce è quella di un indicatore fisico primario del progresso umano, una chiave per una lettura più oggettiva e quantitativa della civilizzazione. In questa prospettiva, lo stesso sviluppo economico può venire descritto come una progressiva transizione da una fonte dominante di energia ad un’altra. Pur essendo l’energia un fattore chiave della storia della specie umana, a giudizio di Smil, occorre evitare la tentazione deterministica di interpretare la storia della civiltà esclusivamente in termini di costi e risparmi energetici. La complessità del tema non è riducibile ed bene conservare una visione aperta e problematica della relazione che intercorre tra sviluppo economico, crescita dei consumi energetici, transizioni tra fonti di energia e mutamenti sociali. Proprio in questa prospettiva, può essere inteso lo scetticismo dell’autore verso la reale efficacia delle attuali politiche energetiche e il suo giudizio critico sull’opportunità di sussidi governativi a sostegno delle energie rinnovabili. Pur ritenendo che l’umanità debba considerare molto seriamente l’impatto dei combustibili fossili sulla biosfera, è opinione di Smil che difficilmente le fonti di energia rinnovabile potranno costituire una risposta efficace nel breve-medio periodo. In termini di bilancio costi-benefici sostituire fonti energetiche ad alta densità di energia, come i combustibili fossili, con fonti a minore densità, come le rinnovabili, supportandole con sussidi governativi potrebbe non essere la soluzione realistica. Secondo Smil, transizioni energetiche di questa portata richiedono tempi estremamente lunghi, misurabili sulla scala di diverse generazioni, frutto di processi graduali e di grande complessità, non certo frutto di politiche, a giudizio dell’autore, non supportate da un’attenta analisi obiettiva dei dati di base. E’ bene non sottovalutare l’inerzia dell’attuale modello energetico mondiale, avviare la transizione dai combustibili fossili verso nuove forme di energia è indispensabile, ma questa transizione sarà necessariamente più complessa di come viene presenta, sarà di certo non lineare, si protrarrà per tempi lunghissimi e richiederà enormi investimenti in nuove infrastrutture. Tutte le transizioni energetiche globali si sono sempre rivelate cambiamenti assai graduali e prolungati nel tempo. La nostra società – secondo l’opinione dell’autore – è destinata ancora a lungo ad essere alimentata principalmente da combustibili fossili. Fondamentale, pertanto, sarà ridurre nel breve-medio periodo ogni spreco ed eccesso di consumo energetico nei paesi avanzati, la soluzione primaria resta quindi il miglioramento del comportamento delle persone, l’assunzione di stili di vita più sostenibili e un uso dell’energia più responsabile.
Se Smil offre ai lettori un’analisi attenta della natura delle transizioni energetiche del passato, più riluttante si mostra nel descrivere gli scenari futuri. Per chi ha familiarità con l’autore, non sorprende la sua riluttanza a prevedere il futuro dell’energia. Se da un lato appare scettico verso la visione ottimistica di adottare in modo esteso fonti energetiche alternative nel breve e medio termine, dall’altro è consapevole che la transizione verso l’energia pulita avverrà. Ma l’analisi delle transizioni energetiche del passato ci indica che questo cambiamento si realizzerà molto più lentamente di quanto desideriamo. All’interno del dibattito pubblico odierno, dove viene spesso enfatizzata a dismisura la velocità del cambiamento e i tanti neologismi che l’accompagnano, dagli “effetti disruptive” alle “dinamiche esponenziali”, il saggio di Smil ha l’indubbio valore di ricondurre la percezione della transizione energetica nella giusta scala temporale. Per comprendere il futuro energetico della civiltà umana, occorre prima comprendere meglio come siamo arrivati al presente e la reale direzione in cui ci stiamo muovendo, avendo ben presente la relazione profonda tra la storia della specie umana e quella dell’energia. Una lunga storia fatta di transizioni verso fonti sempre più economiche, versatili e pulite.
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SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Energy and Civilization. A History
Autori: Vaclav Smil
Editore: The MIT Press
Anno edizione: 2017