Kate Crawford. Il lato oscuro dell’IA
La traduzione italiana del libro della Crawford gioca su di un titolo ad effetto che fa presagire scenari oscuri. Il titolo inglese “Atlas of AI” identifica meglio il contenuto del libro che offre ai lettori una disamina sui vari campi d’applicazione dell’Intelligenza Artificiale segnalandone le potenzialità e le forti controindicazioni quando il suo utilizzo può creare limitazioni alle libertà personali e al libero arbitrio.
Kate Crawford è una studiosa dell’impatto sociale dell’IA e Visiting distinguished professor all’Università di Berkeley e Senior principal researcher presso Microsoft Research. Nel volume propone la sua interpretazione dell’IA utilizzando esempi colti dalla nostra quotidianità che interagiscono con l’intelligenza artificiale. Si compone così l’atlante che dà il titolo al volume originale e che offre all’autrice la possibilità di intervenire con analisi di tipo prospettico essenzialmente sul cattivo utilizzo degli studi sull’Intelligenza Artificiale. Come evidenziano i numerosi casi illustrati da Crawford spesso a fronte di una positiva ricerca destinata, in termini generali, a produrre un miglioramento della qualità della vita dei servizi, dell’industria, l’umano interviene per modificare questi utilizzi e renderli pericolosi per i singoli o per le comunità. Crawford ricorda ai lettori che per far funzionare l’Intelligenza Artificiale si consumano enormi quantità di energia, grandi forze lavoro e i suoi effetti condizionano un gran numero di persone. È necessario ricorrere al solito esempio del passaggio dalla civiltà contadina a quella industriale che creò agli inizi del secolo scorso profonde inquietudini e forti opposizioni. Anche in quel caso mutarono e si ampliarono le fonti energetiche e i consumi necessari per il sostegno alla produzione industriale furono ingenti. Oggi l’innovazione tecnologica pervade la nostra quotidianità ed è l’Intelligenza Artificiale la protagonista indiscussa del nostro tempo e il coinvolgimento acritico delle persone in questo processo è tale da non farne intravvedere i limiti ed i pericoli. Ed è su questi aspetti che la Crawford si sofferma accompagnandoci tra nuove realtà industriali quali Amazon o raccontandoci dei limiti e degli insuccessi ottenuti con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel campo del riconoscimento facciale.
Sicuramene la lettura del libro della Crawford non aggiungerà nulla a quanto i nostri scienziati in IIT conoscano già. Il testo è però un interessante spaccato di una visione sull’IA che chiede una regolamentazione per quanto concerne gli utilizzi e ne segnala, come recita il sottotitolo, i lati oscuri. Tanti spunti per aprire un approfondito dibattito sul nostro futuro.
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SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Né intelligente né artificiale. Il lato oscuro dell’IA
Autore: Kate Crawford
Editore: Il Mulino
Anno edizione: ottobre 2021
Pagine: 320