Presentato il report sull’indagine conoscitiva svolta dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera dei deputati
Nella splendida cornice della Sala Regina, presso la Camera dei deputati è stato presentato il report sul ciclo di audizioni in tema di utilizzo dell’intelligenza artificiale (I.A.) a supporto del lavoro parlamentare, svolte dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione della Camera e presieduto dalla Vicepresidente On. Anna Ascani. L’indagine conoscitiva si è incentrata sul ruolo che l’I.A. e come le nuove tecnologie possono dare un contributo alle funzioni parlamentari e alle attività di documentazione svolte a loro sostegno.
L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) ha fornito il proprio apporto a tale lavoro attraverso il contributo di Alessio Del Bue, Responsabile del laboratorio IIT Pavis (Pattern Analysis and computer Vision), intervento sintetizzato all’interno del documento finale, che raccoglie i contenuti delle varie audizioni svolte nei mesi passati. Del Bue, durante la sua presentazione, aveva evidenziato che il Parlamento presenta caratteristiche particolari ed interessanti per la ricerca, poiché genera una vasta quantità di dati multimodali, ossia che includono testo, immagini e video, e la gestione e l’utilizzo futuro di questa mole informativa presenta uno spunto per sviluppare modelli di I.A. che sappiano associare le complessità dei dati prodotti.
L’obiettivo alla base dell’indagine conoscitiva parlamentare è trovare, infatti, un modo trasparente, sicuro e responsabile che permetta ai parlamentari di reperire facilmente l’enorme quantità di dati e informazioni custodite negli archivi del Parlamento. Per questo, a seguito del lavoro svolto dal Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, durante la cerimonia di presentazione del report è stata lanciata la “sfida” al mondo della ricerca e dell’università per la consegna di progetti per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto del lavoro parlamentare. Il termine ultimo per l’invio delle proposte sarà il 31 maggio 2024.
Ad introdurre l’attività svolta è stato il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, a cui ha fatto seguito l’Onorevole Anna Ascani, nel ruolo di Presidente del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, ed i relatori Professor Paolo Benanti, Pontificia Università Gregoriana, Professoressa Rita Cucchiara, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, e Professor Gianluca Misuraca, Università Politecnica di Madrid e Politecnico di Milano.
Il Presidente della Camera ha sottolineato come “l’intelligenza artificiale cerchi di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività. Ma non deve essere considerato un nostro sostituto. Va infatti mantenuta la sua natura di strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa. E per realizzare questa finalità deve essere aperta, comprensibile, trasparente e partecipata“.
I relatori hanno poi illustrato i profili etici e tecnologici alla base delle proiezioni di sviluppo e utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa.
Il Professor Benanti ha parlato dell’I.A. come strumento per ampliare la capacità democratica. Infatti, “potenzialità e rischi vengono sempre insieme e non c’è arma che non possa essere trasformata in un utensile e non c’è utensile che non possa diventare un’arma. L’intelligenza artificiale può essere uno strumento per ampliare la capacità democratica di un Paese o potrebbe essere lo strumento per strozzarla fino a farla soffocare”.
La Professoressa Cucchiara, membro anche del Consiglio IIT, citando Jensen Huang, il Ceo di Nvidia, ha dichiarato che “ogni nazione deve avere la propria IA ed oggi il rischio dell’Italia è quello di non produrre la propria. Il nostro Paese non può perdere questo treno, deve riuscirci non chiudendosi a riccio ma collaborando a livello internazionale”.
Il Professor Misuraca, infine, ha sostenuto che l’I.A. applicata nei lavori del Parlamento “può giovare ad ampliare la base conoscitiva prima della decisione, a prevedere gli effetti delle politiche pubbliche e a coinvolgere i cittadini nel processo decisionale”.
In conclusione, all’interno del report, si dichiara che “l’implementazione progressiva delle tecnologie di intelligenza artificiale alla Camera dei deputati non solo ha modernizzato e reso più efficienti i processi interni, ma anche aperto nuove frontiere nell’accesso e nell’analisi delle informazioni parlamentari, dimostrandone il potenziale trasformativo dell’innovazione tecnologica nel contesto legislativo”.