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Come difenderci dalla tecnologia? Con La tecnologia

Si è svolto oggi il seminario “Intelligenza artificiale e dati personali nel rapporto tra diritto e nuove tecnologie”

Il professor Guido Scorza, Componente del Collegio del Garante per la protezione dei dati personali, ha condotto il seminario in IIT, organizzato dalla Direzione Affari Legali.

Il tema, avvincente e di grande attualità, coinvolge tutti noi che quotidianamente partecipiamo, immersi nella bolla virtuale, ad una gara per la diffusione, volenti o nolenti, dei nostri dati.

Le leggi europee, o dei singoli stati, promulgate per proteggere gli utenti della rete da utilizzi illegali dei loro dati, competono con affanno con la velocità della tecnologia. Padroneggiare una tecnologia è la modalità più rapida ed efficiente per difenderci da utilizzi impropri dei nostri dati. Le persone firmano quotidianamente con rapida abitudine decine e decine di contratti a monte di articoli, video, musiche, senza leggerne i contenuti. Il professor Scorza ricorda a questo proposito una case history. Un’agenzia mise a disposizione dei passeggeri di Heathrow 30 minuti di connessione hi-fi gratis. Un articolo del contratto di questa offerta faceva accettare all’utente la cessione del proprio primogenito. Nelle 24 ore della durata dell’offerta le migliaia di utenti che usufruirono dell’offerta cedettero all’agenzia il loro primo figlio maschio. Fortunatamente questo test sul campo non ha dato esiti drammatici, essendo vietato anche nel Regno Unito il traffico di esseri umani, ma questo caso è la dimostrazione del bisogno di una regolamentazione che eviti che comportamenti superficiali, sostenuti spesso da modalità semiocculte – black pattern, che inducono il consumatore ad essere rapido per avere immediatamente i servizi che vuole utilizzare – abbiano esiti drammatici.

I dati che noi acconsentiamo a immettere in rete con leggerezza rappresentano con l’intelligenza artificiale un binomio essenziale che alimenta un enorme meccanismo socioeconomico. È per questo motivo che con la pervasività dei nuovi e sempre più efficaci strumenti basati su IA la protezione dei dati è diventato un tema di fondamentale importanza.

Gli algoritmi di intelligenza artificiale hanno bisogno di un gran numero di dati per essere addestrati, poi questi ultimi così alimentati sono in grado di elaborare interventi decisivi per le nostre attività. I dati, quindi, sono fondamentali se trattati con trasparenza e nella giusta misura rispetto agli obiettivi che vogliono raggiungere e possono essere di grande ausilio per il progresso del globo. Un utilizzo dei dati che violi questi valori mette in dubbio i principi di corretta convivenza e può minare i sistemi democratici sui quali si reggono i nostri Paesi. Non vi sono, chiarisce il professor Scorza, soluzioni definitive se non lo sviluppo di tecnologie in grado di migliorare le attività di protezione e controllo e la volontà di giuristi e scienziati di sedersi attorno ad un tavolo per confrontarsi su questi temi. L’obiettivo sarà quello di permettere al legislatore di dare un contributo temporalmente accettabile compenetrando il pensiero tecnologico.

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