Esperti, istituzioni e scienziati tracciano il futuro della sovranità digitale e dell’uso etico dei dati, con un focus su sanità, innovazione e ricerca scientifica
La prestigiosa Sala Regina di Montecitorio ha ospitato, lo scorso 6 giugno, il Data Summit: un evento di rilievo dedicato al ruolo strategico dei dati nella trasformazione digitale del settore pubblico e privato. Una giornata intensa, ricca di interventi istituzionali, testimonianze aziendali e riflessioni accademiche, che ha visto la partecipazione di policy maker, esperti di innovazione, rappresentanti del mondo industriale e scientifico, tra cui l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT).
L’obiettivo del Summit è stato quello di riflettere e confrontarsi sul ruolo centrale che i dati rivestono nei processi decisionali, nei servizi ai cittadini e nel progresso tecnologico, con un focus particolare sul mondo della salute.
Ad aprire i lavori, accanto al Direttore di Culture, Felicia Pelagalli, sono stati l’Onorevole Luciano Ciocchetti, Presidente dell’Intergruppo parlamentare One Health e Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, e Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Entrambi hanno ribadito come il datodebba essere considerato non solo una risorsa economica, ma un bene comune da tutelare, condividere e rendere accessibile in modo sicuro e trasparente.
In un’Europa sempre più orientata alla sovranità digitale, il Data Summit ha offerto una piattaforma di dialogo tra pubblico e privato, utile a gettare le basi per un’infrastruttura dei dati nazionale ed europea.
Durante l’evento sono emersi diversi temi chiave: dalla necessità di standard comuni per garantire l’interoperabilità dei sistemi pubblici, all’importanza della formazione di nuove competenze digitali, fino al coinvolgimento dei territori nella creazione di veri e propri ecosistemi del dato.
Una sezione specifica è stata dedicata alla sanità digitale, con approfondimenti su fascicolo sanitario elettronico, telemedicina e gestione dei dati clinici. Altre sessioni hanno affrontato l’uso dei dati in ambiti strategici come sostenibilità ambientale, mobilità intelligente e sicurezza energetica.
Il Data Summit ha contribuito a posizionare l’Italia al centro del dibattito europeo, anche grazie agli interventi della Direttrice Generale della DG SANTE della Commissione Europea, Sandra Gallina, e della Direttrice dell’AI Office, Lucilla Sioli, che hanno illustrato l’impegno di Bruxelles su strumenti come il Data Act, gli European Data Spaces e gli accordi multilaterali per la condivisione sicura dei dati. È stato ribadito come l’Italia possa – e debba – svolgere un ruolo guida nella costruzione di una data economy equa e inclusiva, investendo sia nelle infrastrutture tecnologiche, sia nella governance etica del dato.
Nel panel dedicato ai “Dati per la ricerca scientifica e sanitaria” è intervenuto Marco De Vivo, Direttore Associato del Centro di Scienze Computazionali dell’IIT. De Vivo ha evidenziato come, oltre alla centralità di dati di alta qualità, sia fondamentale garantirne una corretta analisi, gestione e conservazione per costruire una medicina realmente di precisione e personalizzata. In particolare, l’elaborazione dei dati “omici” – genomici, proteomici, metabolomici, ecc. – richiede infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni (HPC), settore su cui è urgente investire per sostenere e accelerare l’innovazione scientifica e clinica.
«Per realizzare una medicina davvero personalizzata – ha sottolineato De Vivo – servono dati, ma anche le capacità per interpretarli, integrarli e trasformarli in conoscenza clinicamente utile.»
L’evento si è concluso con un messaggio condiviso da tutti i partecipanti: la cultura del dato va diffusa, sostenuta e strutturata. Solo così sarà possibile costruire una società più trasparente, efficiente e in grado di operare decisioni basate sull’evidenza.
Il Data Summit ha tracciato una rotta chiara: i dati non sono solo numeri, ma risorse vitali per affrontare le sfide della contemporaneità – dalla salute pubblica alla sostenibilità, dall’intelligenza artificiale alla sicurezza – e per costruire un futuro più equo e intelligente.