Una rete di 9 gruppi accademici e industriali di spicco a livello mondiale in Europa, coordinata dall’IIT, per formare 11 dottorandi provenienti da tutto il mondo nei campi della nanoscienza, della fotonica e della nanotecnologia.
L’obiettivo comune è quello di sviluppare una tecnologia di nuova generazione in grado di esplorare le strutture molecolari delle cellule, sfruttando componenti biologiche quali le nanostrutture di DNA. Questo è il progetto DYNAMO, una MSCA Doctoral Network finanziata dall’Unione Europea, avviata alla fine del 2022 che durerà 4 anni.
L’idea è “avere accesso a ogni nucleotide del DNA, in modo da poter leggere l’essere umano come un libro e prevedere malattie future,” ha spiegato un giovane borsista MSCA alcune settimane fa durante l’ultimo workshop organizzato dai coordinatori per fornire ai dottorandi una formazione sulle soft skills, come la comunicazione. DYNAMO organizza periodicamente giornate di formazione (offerte virtualmente e/o in presenza): tra queste, la scuola su Nano-plasmonica e le sue applicazioni che si è tenuta online ad aprile, e la Joint Lecture della rete europea Marie-Curie DYNAMO e di b-ACTmatter che si è svolta a Lipsia a settembre.
Il progetto Dynamo è coordinato da Denis Garoli e da Roman Krahne del gruppo di Optoelettronica dell’IIT, e ha come focus di ricerca l’identificazione di una nuova tecnologia di sensori di rilevamento a base di nanopori, dove si combinano spettroscopie ottiche avanzate, (magneto)plasmonica e nanotecnologia del DNA. Le tecnologie di sensing basate sui nanopori sono ormai fondamentali per rilevare e controllare singole molecole a livello biologico.
“Vogliamo formare i nostri studenti in un campo di ricerca multidisciplinare che aprirà la strada a nuove scoperte affascinanti sulle strutture fondamentali delle biomolecole e sulle forze di interazione tra di esse” – spiega Denis Garoli, professore associato presso l’università di Modena e ricercatore presso l’IIT e coordinatore del progetto.
La tecnologia ibrida di prossima generazione basata sui nanopori offrirà una funzionalità senza precedenti e un controllo molecolare unico, consentendo di catturare e manipolare singole molecole all’interno di nanopori allo stato solido in modi finora irraggiungibili.
Il progetto riunisce un team di esperti all’avanguardia nella nanoscienza e nel rilevamento e manipolazione di singole molecole, oltre a un’azienda high-tech che contribuirà a tradurre le innovazioni scientifiche in applicazioni reali.
La rete DYNAMO include: IIT (Italia), University of Cambridge (Regno Unito), CIC NanoGUNE (Spagna), CNRS-Institute Fresnel (Francia), TUDelft (Olanda), Università di Milano Bicocca (Italia), Elements srl (Italia), Humboldt University Berlin (Germania) e Leipzig University (Germania).