Intervista con Laura Castellano dell’Acquario di Genova
Si chiama Ernesto, possiede otto braccia lunghe ottanta centimetri, le quali potrebbero allungarsi fino a 1,5 metri. Il suo corpo pesa 8.2 chili, perché è un esemplare non ancora adulto, e potrebbe crescere fino a 15-20 kg chili di peso. Solitamente la sua specie (Enteroctopus dofleini) vive nelle acque dell’Oceano Pacifico nuotando non oltre i 300 metri di profondità, cacciando di notte, cibandosi di crostacei e molluschi, e nascondendosi con enormi capacità mimetiche.
Ernesto è il polpo gigante protagonista della vasca Coste del Nord Pacifico dell’Acquario di Genova, inaugurata lo scorso 7 maggio insieme all’IIT, perché i ricercatori guidati da Barbara Mazzolai hanno costruito, in un progetto con Ricerche ENI di San Donato Milanese, un braccio robotico ispirato alle sue forme e caratteristiche: con ventose e in grado di afferrare saldamente oggetti dalla geometria irregolare anche in spazi angusti. Lungo il percorso dell’Acquario il robot soffice e il polpo gigante si trovano in vasche vicine, il primo azionato da un sistema temporizzato, il secondo risvegliato dai suoi ritmi naturali e dal cibo che i biologi dell’Acquario gli somministrano ogni giorno. Il polpo è un animale che affascina per la sua intelligenza e il suo comportamento. Ne abbiamo parlato con Laura Castellano, Curatore delle aree Mediterraneo, Rettili, Anfibi e Uccelli dell’Acquario di Genova.
Il polpo gigante è un animale intelligente? In che modo?
I polpi hanno una caratteristica assai rara nel mondo animale poiché il loro sistema nervoso non è completamente centralizzato , solo un terzo dei neuroni risiede infatti nel cervello, i restanti due terzi sono dislocati nel mantello e controllano l’attività delle braccia e della pelle. Questa caratteristica li rende animali molto peculiari. Pur essendo invertebrati si sono evoluti fino all’utilizzo di utensili per nascondersi e per nutrirsi, attività paragonabile ad alcuni tra i più intelligenti vertebrati come i corvi e le scimmie. Sono in grado di utilizzare per esempio noci di cocco o recipienti occasionali per nascondersi , esplorare labirinti, aprire barattoli di diverso tipo ed esplorare oggetti. La loro tecnica di foraggiamento di tipo estrattivo richiede un’attività intellettuale molto impegnativa poiché deve escogitare strategie per catturare e aggirare i sistemi di difesa delle sue diverse prede, sviluppando una sorta di intelligenza creativa. L’intelligenza dei polpi, però, si ferma qui perché non sono animali sociali e non si occupano della prole. Una volta che si sono accoppiati, le femmine ventilano le uova fino alla schiusa, non mangiano più e poi muoiono e i maschi se non muoiono dopo l’accoppiamento, uccisi dalla femmina, muoiono comunque dopo poco. Questo vale per la maggior parte delle specie conosciute a meno di una specie tropicale di cui da poco si è scoperto che ha un accoppiamento molto diverso e che vive in gruppi.
Perché per il polpo è importante mimetizzarsi nell’ambiente?
Il polpo può modificare il proprio colore e la struttura della pelle emettendo segnali di avvertimento in forma di flash, ovvero cambiando rapidamente colore da rosso a bianco, oppure scomparire tra i fondali nascondendosi in anfratti piccoli o assumendo forme e posizioni sempre diverse. Queste sue capacità derivano dal fatto che è sia un abile cacciatore sia una preda ambita. Ha quindi bisogno di poter esplorare l’ambiente che lo circonda per poter cacciare senza essere visto dalle sue prede e allo stesso tempo senza essere predato, è di fatti sorprendente la velocità con cui cambia forma e colore a seconda degli stimoli esterni.
Le caratteristiche del suo corpo sono stati di ispirazione per i robotici di IIT, quale altra sua caratteristica considera come unica nel mondo acquatico?
Nella mia esperienza ogni singolo polpo ha un carattere diverso che lo rende unico più di altri animali acquatici. Deve quindi essere osservato e studiato attentamente per capire quali siano le sue caratteristiche e i relativi bisogni e lavorare di conseguenza.