Il grafene, il materiale più sottile al mondo, torna protagonista dal 27 febbraio al 2 marzo al Mobile World Congress (MWC) 2017 con 20 nuovi prototipi. I prototipi saranno in esposizione all’interno della Graphene Experience Zone, l’area realizzata dal progetto bandiera Fet-Flagship Graphene e curata da ICFO-Institute of Photonic Sciences di Barcellona. Tra i prodotti esposti anche alcuni dei risultati dell’IIT: il casco al grafene realizzato con MomoDesign, la superbatteria progettata con Thales, e gli elettrodi della mano robotica protesica nata dalle ricerche congiunte con INAIL. Inoltre, il grafene sarà il tema dei laboratori Graphopolis per ragazzi dai 10 ai 16 anni che IIT ha organizzato con ICFO all’interno dell’evento satellite YoMo – The Youth Mobile Festival con l’obiettivo di raccontare la scienza dei materiali bidimensionali ai più giovani.Il casco in grafene, primo al mondo, nasce dalla collaborazione tra i Graphene Labs di IIT e l’azienda milanese MomoDesign, dopo un lavoro di 18 mesi che ha visto coinvolti i ricercatori di IIT gli industrial design dell’azienda. Il grafene è stato utilizzato per ricoprire la calotta del casco, in modo da aumentare la resistenza agli impatti. Inoltre, le proprietà del grafene – ottimo conduttore elettrico e termico – garantisce un comfort termico, caratteristiche queste che non trovano eguali in qualsiasi altro casco attualmente in commercio.Le caratteristiche del grafene sono state sfruttate anche per i sensori che permettono il funzionamento della mano robotica protesica IIT-INAIL quando viene indossata dal paziente. Il grafene, infatti, è utilizzato come materiale per gli elettrodi che leggono l’attività muscolare di superficie del braccio, risultando valido nella registrazione del segnale e meno aggressivo al contatto con la pelle. Per i prossimi anni i ricercatori stanno progettando di trasformare gli elettrodi in un tessuto conduttivo vestibile e completamente integrato nella struttura protesica, così da rendere la protesi un prodotto con elevate caratteristiche di biocompatibilità.La batteria esposta sarà invece un esempio di come il grafene può migliorare le tecnologie per l’energia, sia dal punto di vista dello stoccaggio che della potenza. IIT, insieme a Thales e M-SOLV e all’Università di Cambridge, stanno sviluppando una nuova tecnica per realizzare elettrodi a base di grafene utilizzabili in super-condensatori e in batterie. Questi elettrodi permettono di avere cicli di carica molto rapidi e di scarica per tempi più lunghi rispetto ai dispositivi tradizionali.Oltre a questi dispositivi, la Graphene Flagship mostrerà altri prodotti nati all’interno del consorzio internazionale e su cui l’Europa ha investito ha investito 1 miliardo di euro in 10 anni (dal 2013-2023).La Graphene Experience Zone è divisa in cinque aree: “Iot and sensors” dedicata all’elettronica flessibile, inchiostri conduttivi, sensori vestibili e antenne, tra cui quella realizzata dal CNR; “Wearables and health” con i prodotti per la salute come una retina artificiale, la mano protesica di IIT-Inail e dispositivi per il monitoraggio dei parametri vitali; “Energy” dedicata allo stoccaggio, come la batteria sviluppata da IIT con Thales, e alla produzione di energia; “Datacoms” per illustrare dispositivi flessibili per le connessioni wifi e trasmissioni optoelettroniche veloci realizzate con Nokia, Ericsson e Imec; e “Composites” dedicata alle applicazioni dei nuovi materiali, per esempio nel campo dell’automobile – in mostra ci sarà l’auto sportiva dell’inglese BAC-Mono con carrozzeria a base di grafene, delle moto – il primo casco a grafene è quello targato IIT e MomoDesign, e nell’aeronautica.Le caratteristiche del grafene saranno inoltre mostrate nei laboratori per ragazzi dai 10 ai 16 anni, Graphopolis, organizzati da IIT in collaborazione con IFCO, all’interno dell’evento satellite YoMo- The Youth Mobile Festival, che ha l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alle discipline di scienza e tecnologia, design e arte. Durante i laboratori, gli studenti potranno disegnare mappe sonore usando degli inchiostri conduttivi e realizzando, così, un dispositivo a base di grafene personalizzato.I partner della Graphene Flagship presenti al WMC sono: AMO Gmbh, Bac-Mono, Catalan Institute of Nanoscience and Nanotechnology (ICN2) , Centro Nacional de Microelectrónica, Consorzio Nazionale Interuniversitario per le telecomunicazioni (CNIT), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Delft University of Technology (TU-Deflt), Emberion, Ericsson, FGV Cambridge Nanosystems, FlexEnable, G-Next, Graphenea, Haydale, ICFO – Institute of Photonic Sciences, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), IMEC, Institut de la Vision, Momo design, Nokia, Novalia, Raspibo, RWTH Aachen University, Thales, The University of Cambridge – Cambridge Graphene Centre (UCAM CGC), The University of Manchester – National Graphene Institute (UoM NGI).