La “libertà” tema centrale del Festival della Comunicazione. I vertici di IIT al tradizionale incontro agostano di Camogli
Si è concluso domenica 11 settembre, dopo 4 giorni di incontri e dibattiti, il Festival della Comunicazione. Folta la partecipazione di ospiti e pubblico che hanno salutato la nona edizione di una manifestazione che continua a suscitare forte interesse nel modo dei media e dei suoi addetti ai lavori. Nella suggestiva cornice di Camogli, come di consueto, l’Istituto Italiano di Tecnologia ha voluto presenziare ai suoi massimi livelli con il Presidente Gabriele Galateri di Genola, il Direttore Scientifico Giorgio Metta e lo scienziato responsabile del gruppo di nanoscopia dell’Istituto Alberto Diaspro.
Gli interventi di oratori di varia estrazione professionale, dalla ricerca al giornalismo al management, hanno approfondito da angolazioni diverse il tema della libertà.
Per Giorgio Metta, che dialogava con il professore Guido Scorza, componente del Garante per la protezione dei dati personali, moderati da Luca de Biase, giornalista del Sole 24 ore, è inevitabile parlare di libertà nella ricerca anche quando le regole tendono a limitarne lo spettro di azione. La scienza è libera per definizione, se non fosse così non potrebbe tendere ai suoi obiettivi. È corretto, come suggerisce Metta, “intervenire con regole qualora si intravvedono dei rischi e allora si possono definire dei perimetri all’azione dei ricercatori”. Il professor Scorza ha segnalato le criticità per la raccolta dei dati attraverso la ricerca: “Negli ambiti più disparati gli algoritmi migliori che saranno messi in circolazione non verranno, secondo una valutazione molto realistica, dall’universo della ricerca ma saranno offerti dai grandi player del mercato e non credo che sia lontano il giorno in cui la ricerca pubblica dovrà rivolgersi ai privati per avere accesso a dati in quantità e qualità maggiori rispetto alle attuali”.
La transizione ecologica è stata un’altra declinazione del tema centrale del festival, dove non potevano mancare riferimenti all’attuale crisi energetica anche con un tema legato a un elemento di forte esposizione mediatica che ha coinvolto alcune imprese: il greenwashing. Si tratta di un fenomeno, ha sottolineato il Presidente di IIT Gabriele Galateri, che ha visto grandi società finanziarie sanzionate per avere venduto come green prodotti che non lo erano e che, addirittura, finanziavano attività che non avevano niente a che fare con l’ambiente.
Il dibattito che ha visto la partecipazione del Presidente dell’IREN Luca dal Fabbro, dell’amministratore delegato di FS Luigi Ferraris e del Presidente della compagnia San Paolo Francesco Profumo, moderato dall’editorialista Ferruccio de Bortoli, si è concluso con un intervento pragmatico del Presidente Galateri: adottare la tassonomia uniforme per arginare il fenomeno del greenwashing. “Tassonomia significa, ha ricordato Galateri, dire le stesse cose con le stesse parole in tutto il mondo: cosa si può definire “green”? È essenziale che tutti i Paesi, Italia, Francia, Germania, per citarne alcuni, decidano di dare lo stesso significato alla parola green. In Europa si sta giungendo ad una definizione univoca che ancora differisce da quella utilizzata negli Stati Uniti. In questo scenario per le multinazionali globali è difficile essere green in Europa, in America, in Cina dove l’applicazione di questo parametro è molto differente”.
Nel suo intervento Alberto Diaspro ha trattato il tema della libertà e del metaverso. “Essere liberi oltre il metaverso vuol dire essere dotati di conoscenza, avere padronanza delle cose. Sognare è permesso a tutti, sognare di essere in un mondo qualsivoglia o sognare di poter entrare in un giardino segreto che sia della natura, che sia del nostro corpo, che sia di altre cose al quale potremmo avere accesso grazie a tutti questi dati e agli strumenti che abbiamo”. Diaspro ha dipinto un futuro in cui persone poco abbienti potrebbero utilizzare il metaverso per fingere di trovarsi luoghi esotici nei quali non potrebbero permettersi di andare. Tuttavia, bisognerà prestare molta attenzione a queste apparenti opportunità che potrebbero accompagnarci verso una progressiva perdita della libertà. “Per mantenere la nostra libertà bisogna contribuire al percorso della conoscenza, offrendo conoscenza agli altri e chiedendo conoscenza”.
Gli interventi del Festival della Comunicazione saranno presto disponibili sul canale youtube della manifestazione.