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Il futuro dell’oncologia di precisione

Cos’è il Molecular Tumor Board (MTB)?

Il 2022 sarà, auspicabilmente, un anno cruciale per quanto riguarda il miglioramento della gestione del percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti oncologici di tutta Italia. Infatti, dovrebbe avvenire una transizione verso un’oncologia di precisione, ovvero più attenta alla specificità dei singoli pazienti, grazie all’istituzione a livello nazionale dei “Molecular Tumor Board” (MTB). Tali MTB dovrebbero essere comitati di esperti di varie discipline mediche che, una volta costituiti, mettono a disposizione del paziente la propria competenza per identificare il percorso di cura più adatto ed efficace. Questo è quello che prevede il disegno di legge approvato in commissione Bilancio alla Camera a dicembre 2021, dopo un emendamento presentato dall’On. Beatrice Lorenzin. Ad oggi gli MTB sono presenti solo in sette regioni: Veneto, Lazio, Basilicata, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Sicilia.

I Molecular Tumor Board nascono dall’intensa attività di sensibilizzazione che aziende del settore e associazioni scientifiche e di pazienti hanno svolto negli ultimi anni per promuovere una terapia oncologica “tailor made”, ovvero che andasse oltre al modello one size fits all, che prevede l’utilizzo di un farmaco unico per diversi soggetti a prescindere da eventuali loro specificità. La terapia tailor made, prevede che gli approcci terapeutici siano letteralmente “cuciti” come se fossero un abito sartoriale sulla persona in base alle sue caratteristiche genetiche e non solo.  Le prime raccomandazioni per il “Tumor Board Molecolare” venivano pubblicate nel 2020 da AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) in collaborazione con società scientifiche come SIAPEC-AIP (Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica) e SIGU (Società Italiana di Genetica Umana), e insieme ad esse comparivano anche le linee guida di Alleanza contro il Cancro.

La prima peculiarità del MTB è la multidisciplinarietà e l’integrazione di diverse competenze: il “board”, che in italiano altro non è che una “commissione”, o “consiglio”, si configura, di fatto, come un raggruppamento di diversi professionisti della salute (tra cui, solo a titolo di esempio, oncologo, chirurgo, anatomopatologo, radioterapista, biologo molecolare, genetista, farmacista) che si incontrano per discutere della migliore strategia per la cura di ogni singolo paziente. Alla fine dell’incontro viene espresso un consiglio, sotto forma di referto molecolare e referto collegiale, che il medico oncologo potrà seguire per effettuare la scelta terapeutica con più informazioni possibili.

Il termine “Molecular Tumor”, che si può tradurre in questo contesto come “caratteristica molecolare del tumore”, suggerisce la componente più innovativa del MTB: il board analizza, discute e valuta l’insieme di tutte le informazioni e i dati relativi alle caratteristiche molecolari, genetiche, cellulari, morfologiche, biochimiche e cliniche dell’individuo, tenendo in considerazione i costanti aggiornamenti che arrivano dalla comunità scientifica, le opzioni farmacologiche attualmente disponibili e gli studi clinici in corso.

La vera essenza del MTB si dovrebbe, così, racchiudere in tre parole: paziente, squadra e scienza.  Perché se è vero che per un MTB il caso del singolo paziente è al centro della discussione, è altrettanto vero che per assicurargli il miglior percorso terapeutico possibile è necessaria una squadra, una collaborazione a più voci, diversi contributi che tengano conto di più punti di vista e variabili. Tutto questo è reso possibile grazie alle innumerevoli possibilità diagnostiche che la scienza e la tecnologia ci offrono. Si possono infatti ottenere e integrare moltissimi dati sul singolo individuo, tanti pezzi di un unico puzzle che lo descrivono in modi diversi. Oltre alla raccolta dei parametri classici provenienti sia dalla diagnostica per immagini che dalla chimica e biochimica clinica, oggi da un semplice prelievo di sangue si possono ottenere anche preziose informazioni “-omiche”, tra cui il profilo genetico e genomico. Ancora, il MTB più disporre di una serie di informazioni derivanti dall’analisi istologica del tumore, fornite dai laboratori di anatomia patologica, inerenti la classificazione molecolare e peculiarità della malattia. Nel caso specifico dei tumori, tutti questi dati sono tasselli fondamentali per individuare il farmaco più adeguato e creare una terapia ottimale per la cura del paziente. Si pensi, ad esempio, al crescente utilizzo dei cosiddetti farmaci agnostici, che non sono legati a una specifica tipologia tumorale ma alla presenza di una particolare alterazione molecolare in modo indipendente dall’organo di origine.

L’istituzione regolamentata dei Molecular Tumor Board a livello nazionale e l’utilizzo dei test genomici, dovrebbero rendere il Sistema Sanitario Nazionale più adatto a rispondere alle singole specificità dei cittadini, guardando alle malattie con un approccio sempre più genomico e molecolare, promuovendo cure più efficaci e con minori effetti collaterali.


*borsista di ricerca FSE – Comunicazione Progetto 5000genomi@VdA

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