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“IL SECOLO DELL’IA – Capire l’intelligenza artificiale, decidere il futuro”

Un viaggio tra etica, politica e tecnologia per capire l’intelligenza artificiale

Nel libro “Il secolo dell’IA – Capire l’intelligenza artificiale, decidere il futuro”, edito da Il Mulino, Lorenzo Basso, informatico e Vicepresidente della Commissione Ambiente, Trasporti e Innovazione tecnologica al Senato, e Marco Bani, esperto di politiche dell’innovazione e trasformazione digitale, affrontano uno dei temi oggi protagonista di molti dibattiti e soprattutto delle nostre vite: l’intelligenza artificiale. Non lo fanno in modo tecnico o accademico, ma in modo divulgativo e soprattutto riflessivo. Domande aperte e considerazioni che rendono questo testo una “mappa orientativa” destinata a cittadini interessati a comprendere le implicazioni, i vantaggi e i possibili rischi dell’uso quotidiano dell’I.A. Il volume vuole spiegare in modo chiaro e accessibile che cosa sia l’IA, come funzioni e, soprattutto, quali scelte politiche, economiche e culturali dovremo affrontare nei prossimi anni. È, infatti, ormai innegabile quanto già l’I.A. influenzi il lavoro, la comunicazione, la cultura e anche la democrazia.

Gli autori esplorano temi che spaziano dalla filosofia alla politica, dall’educazione alla tecnologia, cercando di colmare il divario tra mondi spesso separati.

Il saggio, suddiviso in otto capitoli, con prefazione di Padre Paolo Benanti e un epilogo, è scorrevole e ricco di esempi concreti, capace di alternare riflessioni etiche e politiche a spiegazioni chiare sul funzionamento delle tecnologie. Non è una celebrazione acritica dell’innovazione, ma un invito a porsi le domande giuste: quali lavori verranno trasformati dall’IA e quali potrebbero sparire? Come evitare che gli algoritmi riproducano disuguaglianze e pregiudizi? Quale ruolo può giocare l’Europa in un contesto dominato dalle grandi potenze tecnologiche? In questo senso, il libro non si limita a fornire informazioni, ma propone una visione in cui la politica, l’economia e la società devono riappropriarsi del dibattito tecnologico, senza delegarlo unicamente agli ingegneri o alle aziende.

La forza del testo sta proprio in questa prospettiva: guardare all’IA come a uno strumento potente, capace di migliorare la vita delle persone solo se integrato in un progetto politico e sociale consapevole. La regolamentazione, spiegano gli scrittori, è importante, ma da sola non basta: serve una cultura pubblica dell’innovazione, capace di definire obiettivi e valori condivisi. “Serve una educazione nuova che unisca scienza e umanesimo, logica e linguaggio, pensiero critico e immaginazione. Una educazione che formi cittadini, non tecnocrati, capaci di riconoscere quando il progresso serve e quando serve fermarsi per riprogettarlo.”

Un contributo al volume è stato fornito anche da Giorgio Metta, Direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), il quale sottolinea come, per comprendere davvero l’IA, non si possa fare a meno di fornirle un corpo: “il corpo, immerso nell’ambiente, gioca un ruolo attivo e positivo nei processi cognitivi”. “Questi volti dell’IA non vivono isolati. Si intrecciano, si potenziano, si fondano. Un robot umanoide può vedere, parlare, decidere cosa fare e muoversi per farlo. Insieme, queste intelligenze stanno ridisegnando i confini tra umano e artificiale. Non sono più soltanto strumenti: sono nuove forme di presenza, radicate nel nostro spazio e nel nostro tempo”.

Il risultato è un contenuto che riesce a parlare a pubblici diversi: studenti, cittadini interessati, decisori politici, giornalisti. Chi cerca una guida tecnica troverà spiegazioni chiare; chi vuole riflettere sul rapporto tra tecnologia e democrazia troverà spunti stimolanti. Il secolo dell’IA è, in definitiva, un invito a non restare spettatori del cambiamento, ma a diventarne protagonisti, costruendo una società in cui l’intelligenza artificiale sia davvero al servizio delle persone e non il contrario.

Dopo la presentazione di fine luglio alla sala stampa della Camera dei deputati, il libro sarà illustrato dagli autori il 15 settembre alla Terrazza Colombo di Genova, con la partecipazione del sindaco Silvia Salis e di Giorgio Metta, Direttore scientifico dell’IIT.

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