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Invisibili o Supereroi?: Un esempio di impegno nel sociale

Intervista a Claudio Puppo, Segretario Coordinatore Consulta Regionale Ligure Handicap

Claudio Puppo è un esempio di impegno nel sociale. A causa di un incidente è oggi paraplegico, una diversità che lo ha guidato nei diversi ruoli che ha ricoperto in varie associazioni o enti istituzionali anche internazionali, quali la nomina a delegato provinciale di ANGLAT (Associazione Nazionale Guida Legislazione Andicappati Trasporti), fondatore e atleta della prima squadra ligure di basket in carrozzina, un esperto sui temi della mobilità presso l’EDF (European Forum Disability) e di turismo accessibile, un membro della Giunta Regionale del CIP (Comitato Italiano Paraolimpico) e molto altro.

Puppo viene nominato nel 1996 Segretario Comunale per l’Handicap (creata nel 1973 secondo i desideri di Rosanna Benzi e Giacomo Piombo con i referenti delle associazioni di categoria per le persone con disabilità), dalla quale esperienza è stata istituita la Consulta Regionale Handicap (composta dai referenti delle cinque consulte liguri territoriali e dei referenti di FAND, FISH e CoReRH). “La Consulta Regionale istituita ai sensi della legge regionale del 19/94 all’art. 23 dove è citata la costituzione della Consulta Regionale e ha il compito di tutelare i diritti per le persone disabili” chiarisce Puppo.

L’Ente, infatti, ha una competenza puramente “nominativa”, nel senso che non aiuta direttamente il Cittadino, ma venendo a conoscenza delle problematiche dei cittadini disabili, supporta la Regione Liguria (o altri enti regionali e locali) ad elaborare – emanare normative, direttive o progetti in favore delle persone con disabilità. “La Regione Liguria”, sia gli organismi della Giunta Regionale che del Consiglio regionale, prima di emanare una nuova legge regionale o altro provvedimento legislativo chiede un parere “non vincolante” alla Consulta”. La Consulta, infatti, ha il compito di verificare la corretta applicazione sia della normativa regionale e nazionale da parte degli enti pubblici liguri e che i vari progetti e le buone prassi rivolte alle persone con disabilità siano corrispondenti ai loro bisogni.

Riflettendo proprio sui bisogni di noi “diversamente diversi”, gli chiedo cosa ne pensa del ruolo della tecnologia, che da molti anni si è rivelata essere nostra alleata. Basta pensare ai computer, o ai primi ascensori installati nelle scuole e negli uffici, per non parlare delle prime scritte in braille, per facilitare la comunicazione a persone che hanno la vista compromessa o del primo sintetizzatore vocale. Ma ciò nonostante ci sono ancora troppi ostacoli da superare e soprattutto, troppe disuguaglianze a livello formativo o lavorativo. “La tecnologia è una forte facilitazione per alcuni e una enorme barriera per altri”, commenta Puppo. “In un mondo dove la comunicazione è quasi in tempo reale, dove siamo sommersi di notizie, gli aspetti più difficili sono sia la ricerca della giusta informazione sia la perdita del contatto umano”. Puppo ci fa notare che certamente la tecnologia ci deve essere, ma deve essere solo uno strumento di supporto, di facilitazione e non il contrario; nello specifico rivolto al computer “eravamo noi che ci dovevamo adeguare al “loro linguaggio”, ora gli attuali computer, sembrano più “umani”, anzi, in alcuni casi anche troppo umani”. Il distacco tra le persone è quello che più lo preoccupa. “Molte persone parlano con un “device”, per esempio ALEXA, invece di sentire un amico, un famigliare. Inoltre, questa tecnologia, anche se apparentemente facile, in realtà non è accessibile a tutti, in particolare a persone anziane e persone con disabilità gravissime”. Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e di altre tecnologie, quindi, andrebbe realizzata insieme a chi ne ha bisogno, così da renderli una forma di supporto e non di sostituzione, nata in un dialogo con e tra le persone, soprattutto verso coloro che, a causa di età o patologia, rischiano l’esclusione sociale.

Per Puppo non esiste soltanto la tecnologia come strumento inclusivo, ma anche e soprattutto lo sport. “Il mio essere co-fondatore della prima, ed ancora unica, squadra di basket in carrozzina della Liguria non aveva nulla di sportivo. Infatti, il mio interesse di allora, e ancora attuale, è quello di aiutare le persone con disabilità a “uscire dalla loro casa”, che per molti è una prigione dorata, e iniziare a vivere”. Esistono molte organizzazioni di promozione sportive, per esempio UISP (Unione Italiana Sport per tutti) o CSI (Centro Sportivo Italiano), che cercano di far avvicinare le persone allo sport come strumento riabilitativo, ludico e sociale. “Per le persone disabili, questi Enti, sono una porta importante verso il mondo dello sport, dove “i migliori” possono arrivare (attraverso le federazioni del CIP) alle paraolimpiadi, mentre gli altri, non essendo esclusi, possono trovare, per loro e le loro famiglie, un punto di aggregazione e socializzazione”.

A livello Regionale la Consulta ha attuato una serie di progetti per aiutare in modo ancora più diretto le famiglie. Uno di essi è il progetto CLIBAS (Centro Ligure Informativo per un Benessere Ambientale e Sociale) che è stato progettato assieme alla Regione Liguria e ai principali Enti pubblici del territorio (ASL e Comuni) per dare una risposta a tutto tondo sui temi della disabilità, oltre che un contatto umano a chi ne ha bisogno. “È uno strumento della Regione Liguria dove sono presenti sia assistenti sociali che personale fortemente qualificato in grado di accogliere le persone e dare loro supporto a predisporre documenti e domande per poter accedere a contributi e progetti”. L’obiettivo del CLIBAS, infatti, è fornire supporto in materia di benessere socio-sanitario, sportivo, turistico, ricreativo e ambientale.

La nostra chiacchierata si conclude con il racconto di quella che per Claudio Puppo è stata una sorpresa inaspettata ed unica, l’avere ricevuto l’onorificenza di Ufficiale al merito della Repubblica Italiana nel 2021 (con il Decreto del Presidente della Repubblica del 27 dicembre 2021). “È stata una sorpresa in quanto la mia candidatura era stata presentata dagli amici della Consulta Regionale, e ciò da solo è motivo di grande valore per me”. Ma anche il modo in cui l’ha appreso è sicuramente inatteso. “Un giorno ho ricevuto un invito a presentarmi di persona al commissariato di polizia. Temevo fosse qualcosa di spiacevole, e invece, una volta lì ho scoperto che si trattava di questa candidatura.” Ulteriore sorpresa e motivo di orgoglio sono giunti al momento dell’assegnazione. “La Commissione che assegna le Onorificenze, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, leggendo il mio curriculum sociale, mi ha elevato al secondo grado dell’Onorificenza, ovvero quello di Ufficiale della Repubblica Italiana”.  Il giorno della consegna dei diplomi, il 2 giugno 2022, Puppo ha visto arrivare, senza che avesse invitato nessuno, oltre settanta amici provenienti da diverse zone della Liguria per festeggiare e condividere con lui quel momento. “Lì ho davvero capito quanto il mio impegno anzi, il lavoro che porto avanti con gli amici di Consulta, e di tutte le organizzazioni di cui faccio parte, sia davvero molto importante e gradito”.

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