Intervista a Simona Romeo ed Andrea Morten dell’Ufficio Energy & Environment di IIT
IIT ha intrapreso da molti anni un percorso orientato alla Sostenibilità attraverso misure per monitorare e ridurre i propri impatti sull’ambiente, in linea con gli obiettivi della propria Politica Ambientale. Per questo dal 2015 ha implementato un Sistema di Gestione Ambientale e recentemente ha scelto di ampliare il proprio impegno realizzando un nuovo progetto: il Calcolo della Carbon Footprint della sede principale di IIT, il Center for Convergent Technologies (CCT) di Genova-Morego.
Per parlarne abbiamo raggiunto Simona Romeo ed Andrea Morten, dell’Ufficio Energy & Environment che gestisce tutti gli aspetti ambientali di IIT ed ha seguito il progetto.
Cosa si intende con Carbon Footprint e perché avete scelto di quantificarla?
La Carbon Footprint o impronta carbonica stima le emissioni di gas serra (Greenhouse Gas – GHG) generate da un prodotto, servizio, organizzazione o individuo. In un contesto in cui le conseguenze del cambiamento climatico sono sempre più evidenti ed impattanti, abbiamo deciso di ampliare le nostre attività quantificando i valori effettivi che IIT rileva ha in termini di emissioni GHG. In prima battuta ci siamo occupati di quantificare le emissioni correlate a tutte le attività e consumi del nostro quartier generale, il Center for Convergent Technologies – CCT di Morego a Genova, per l’anno 2021; in questo modo abbiamo ottenuto una baseline che potremo confrontare con i valori rilevati in futuro per definire l’andamento delle nostre emissioni. Questi dati permettono anche di identificare le voci più impattanti e costituiscono un punto di partenza sul quale definire eventuali azioni di efficientamento; assieme alla Diagnosi energetica del CCT che recentemente è stata finalizzata, hanno l’obiettivo di fornire ai decisori le informazioni necessarie per definire le misure di ottimizzazione più opportune da realizzare.
Come è stato organizzato il lavoro di raccolta dei dati e di calcolo?
I consumi energetici e di risorse idriche, erano già oggetto di monitoraggio da parte del Sistema di Gestione Ambientale e pertanto per quantificarle è stato sufficiente fare riferimento a moduli già esistenti. Per altri tipi di consumi invece è stato necessario un lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati al fine di ottenere informazioni utilizzabili per il calcolo. Ad esempio, per quantificare i prodotti da laboratorio (consumabili e chemicals) abbiamo prima richiesto un’estrazione del gestionale degli acquisti; dal momento che la mole di dati era rilevante è stato necessario eseguire in seguito una elaborazione al fine di ripartirli in categorie per potere ridurre il numero totale a determinati “elementi-tipo”. Quindi abbiamo dovuto reperire le schede tecniche con le informazioni su caratteristiche come, per i consumabili, la tipologia di plastica di cui erano costituiti: valutando che spesso non era presente il peso di una unità di prodotto abbiamo anche provveduto per questa voce ad eseguire le pesate di un elemento-tipo per categoria. Dai dati di partenza si è realizzato il calcolo moltiplicando i valori ottenuti per specifici fattori di conversione utilizzando apposite banche dati verificate ed aggiornate annualmente che permettono di ottenere il quantitativo di emissioni prodotto per ciascuna voce.
Potete indicarci brevemente che risultati avete ottenuto?
La voce con un peso più rilevante è l’energia elettrica, con un contributo percentuale al totale delle emissioni corrispondente al 47%, seguita dal gas naturale al 18%. Abbiamo poi i contributi di spostamenti casa lavoro, trasferte, servizio mensa e chemicals. Il valore totale corrisponde a 6.391 ton di CO2eq. Si parla di CO2 equivalenti in quanto si considerano oltre alla CO2 anche diversi altri gas, in particolare ossidi di azoto e soprattutto metano che ha un impatto corrispondente ad 85 volte quello della CO2, anche se un tempo di permanenza in atmosfera di soli 10-15 anni (rispetto alle migliaia di anni della CO2). Il calcolo ed i risultati finali sono stati inseriti in un rapporto di Inventario delle emissioni GHG realizzato secondo lo standard ISO di riferimento e verificato da un ente di certificazione indipendente, che ha rilasciato un attestato di verifica. Gli utenti possono conoscere questi dati consultando una pagina intranet dedicata da cui è possibile scaricare il rapporto di inventario ed un abstract dello stesso.
Come ritenete che questa attività si inserisca nel contesto complessivo di IIT?
La sostenibilità è un obiettivo strategico per la Fondazione, come ha ricordato il Direttore Scientifico di IIT in una delle ultime interviste su IIT OpenTalk. Noi ci adoperiamo per assicurare una gestione a basso impatto delle infrastrutture e servizi su cui si basa la ricerca e data la rilevanza della crisi climatica concentrarsi sulle emissioni è un tema all’ordine del giorno. Un altro aspetto che si inserisce nello spirito di IIT è anche il desiderio di produrre un sapere innovativo: il CCT è un centro fortemente multidisciplinare e speriamo che il nostro lavoro possa fornire informazioni utili per quantificare le emissioni dei centri di ricerca.
Come procederà il monitoraggio dei GHG e l’attività ambientale generale nel futuro?
Per quanto riguarda la Carbon Footprint, anche quest’anno effettueremo il calcolo, che sarà nuovamente validato da un ente terzo. Proprio in questi giorni abbiamo iniziato la raccolta dei dati che poi dovranno essere elaborati e vorremmo predisporre opportuni indicatori al fine di valutare l’evoluzione delle emissioni rispetto all’anno precedente. Abbiamo a disposizione i dati relativi a energia elettrica e gas naturale consumati nel 2022, dovremo ancora effettuare una verifica ed aggiornamento dei fattori di conversione ma possiamo già anticipare che rispetto al 2021 le emissioni per queste voci hanno visto una diminuzione rispetto all’anno precedente: considerando i consumi annui di tutti i centri IIT, la riduzione ammonta indicativamente ad oltre 300 ton di CO2eq, l’equivalente delle emissioni prodotte percorrendo per 56 volte con una utilitaria la circonferenza terrestre! Vedremo poi quali valori emergeranno per le altre voci e per il totale; probabilmente l’allentarsi delle misure per il covid-19 nel 2022 si rifletterà in una crescita delle emissioni da voci direttamente associate al quantitativo di persone che si recano in sede; quindi, potremmo vedere un aumento per gli spostamenti casa-lavoro e per altre voci correlate. Per quanto riguarda altre attività, oltre alle usuali di monitoraggio e gestione SGA che si concluderanno con l’audit di sorveglianza RINA nell’autunno 2023, abbiamo in programma nuove azioni da proporre al personale per l’anno in corso. Vi terremmo aggiornati su tutte le novità in ambito ambientale!