La più grande manifestazione italiana dedicata alla cultura digitale
Venerdì 13 marzo al Base Milano è stata lanciata la Milano Digital Week 2019, il grande evento con incontri su tutto il territorio cittadino che, per il secondo anno, si propone come vetrina per le nuove tecnologie che hanno modificato le nostre vite e continueranno ad influenzare profondamente la nostra società.
La Milano Digital Week (MDW) è promossa dal Comune di Milano, Assessorato alla trasformazione digitale e servizi civici e realizzata grazie all’apporto di prestigiosi partners. Il tema dominante dell’edizione 2019 è l’Intelligenza Urbana, con oltre 500 eventi farà del capoluogo lombardo la capitale dell’innovazione digitale nella settimana fra il 13 e 17 marzo.
Il concept alla base della MDW parte dal presupposto che la città sia una piattaforma, un elemento ordinatore. Un elemento di sviluppo del singolo come della collettività. Il tema “intelligenza urbana” trova le sue radici nella città, che si nutre di tutte le forze, di tutte le diversità, delle interazioni tra gli individui e la comunità. L’Intelligenza urbana è anche quell’impresa collettiva che consente di progettare e di rendere materia o servizi il progetto. E ancora, è quell’intelligenza che presiede al tempo libero, che si frammenta in tanti rivoli. La trasformazione digitale trasforma anche l’intelligenza, e l’intelligenza rende diversa ogni giorno questa trasformazione.
Su questo “gioco” di intelligenze che pervade la città ed i suoi abitanti si è aperto il confronto sull’l’Intelligenza Artificiale guidato da Roberta Cocco, Assessore a Trasformazione digitale e Servizi civici del Comune di Milano, che ha chiarito il suo obiettivo: “Il mio ruolo è aggregare le realtà innovative e colmare quel digital gap di 10 anni che il nostro Paese ha accumulato rispetto ad altre realtà”, “Il nostro motto è Mobile first, one click che chiarisce come sia prioritario per noi fare in modo che tutte le ultime tecnologie siano disponibili al cittadino sui propri dispositivi mobili e con la semplicità di un solo click” ha concluso l’Assessore Cocco.
Tra i numerosi interventi che si sono susseguiti nel corso della presentazione Giorgio Metta, Vice Direttore Scientifico IIT, e Maria Chiara Carrozza, Direttore Scientifico di Fondazione Don Gnocchi, moderati dall’editorialista del Corriere della Sera Massimo Sideri, hanno fornito gli spunti più significativi nel campo della robotica, dell’IA e dell’evoluzione tecnologica analizzandone i vantaggi, il valore sociale ma anche le possibili criticità.
Giorgio Metta ha affrontato il tema dell’aumento della popolazione, della diminuzione delle risorse e della loro non equa distribuzione sul nostro Pianeta, ma ha anche posto l’attenzione sul tema della popolazione che invecchia e che si trova ad affrontare nuove sfide. Le tecnologie, secondo Metta, possono avere un forte ruolo sociale per affrontare vecchi e nuovi problemi: nuovi materiale ecosostenibili per preservare l’ambiente in cui viviamo, nuovi approcci alla medicina grazie alla genetica e alle nuove terapie e nuove tecnologie robotiche al servizio dell’uomo. “La robotica e le nuove tecnologie non ci devono far paura, il mondo che verrà, avrà bisogno di nuova forza lavoro, i robot, nuovi servizi per la terza e la quarta età, ma anche di tecnologie che aiutino i paesi in via di sviluppo a crescere” ha concluso il Vice Direttore Scientifico IIT.
Maria Chiara Carrozza, ha sottolineato come le nuove tecnologie rappresentino “una nuova terra di opportunità” e come la MDW sia un’occasione anche sociale. Un evento in grado di creare nuove idee, nuove interazioni fra le realtà innovative del nostro Paese ma anche nuovi posti di lavoro. “Le tecnologie devono essere inclusive, non devono marginalizzare chi ad esempio è portatore di qualche tipo di disabilità, ma aiutare, supportare e migliorare la vita di tutti” ha spiegato Carrozza.
L’intervento dell’ex ministro si è concluso riprendendo il tema della paura delle tecnologie già affrontato da Giorgio Metta con l’aggiunta però di un elemento importante: Carrozza fisico e ingegnere di formazione, sottolinea come sia necessario cambiare lo story telling che riguarda l’avvento delle nuove tecnologie come l’IA e la robotica. Per far ciò è necessario ricorrere ad una formazione più approfondita degli scienziati e dei divulgatori, che si integri con le scienze sociali e umanistiche che offrono gli strumenti per raccontare e considerare a fondo i cambiamenti che stanno introducendo ora e in futuro le nuove tecnologie. In questo modo i cittadini potranno essere parte del cambiamento e trarne beneficio riusciranno ad affrancarsi dal ruolo che lo story telling attuale li dipinge come vittime inconsapevoli che osservano attonite un mondo che cambia sempre più rapidamente.