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Nasce GreenHydrogenTech Accelerator

Dall’obiettivo di catalizzare innovazione e trasferimento tecnologico nel settore energetico e nell’innovazione sostenibile nasce l’iniziativa di Open Innovation dedicata alla filiera dell’idrogeno verde

Il GreenHydrogenTech Accelerator è un Programma di Open Innovation focalizzato sull’individuazione di progetti industriali concreti attraverso lo scouting internazionale delle startup, scaleup e progetti di ricerca più promettenti lungo la value chain dell’idrogeno verde, con l’obiettivo di integrare la vision e le tecnologie di queste realtà emergenti con le competenze e gli asset forniti dai Player partecipanti.

Francesco Iervolino è Partner di Deloitte, tra le più grandi realtà nei servizi professionali alle imprese, e in particolare nel leadership team di Officine Innovazione che ha presentato oggi GreenHydrogenTech Accelerator, quali sono gli elementi portanti di questa iniziativa che guarda con fiducia e concreto ottimismo al prossimo futuro?

Con il lancio del GreenHydrogenTech Accelerator diversi player convergono per affrontare le sfide di transizione energetica che ci attendono e ci accomunano, attraverso un percorso di innovazione e trasferimento tecnologico più efficace. Lato Deloitte, con il supporto non solo di Officine Innovazione ma anche degli esperti del network Deloitte in ambito green energy.

Gli elementi e i principi portanti dell’acceleratore di Deloitte sono fondamentalmente due: da una parte la focalizzazione sulla value chain dell’idrogeno, ancora per molti versi “da costruire” nella sua interezza, e dall’altra la trasformazione della stessa filiera grazie all’innovazione e all’open innovation, che porta in sé tematiche di collaborazione, ecosistema e, appunto, trasferimento tecnologico.

Perché Deloitte con Officine Innovazione ha deciso di puntare sul settore del green hydrogen per costruire questo acceleratore?

Arginare nel minor tempo possibile riscaldamento globale ed emissioni di gas serra sono impegni prioritari sia per l’Ue sia per il governo italiano guidato da Mario Draghi. Dato che oltre i due terzi delle emissioni globali è generato dal consumo di energia di origine fossile, è fondamentale tracciare e far muovere la transizione energetica verso modelli più sostenibili nel tempo.

Come si concretizzerà l’organizzazione dell’iniziativa e con quali criteri verranno selezionate le startup, le scaleup e i progetti di ricerca che si candideranno?

Il programma del GreenHydrogenTech Accelerator si articolerà in due momenti principali: una Call4Startup (da3/03/2022 al 5/05/2022) che attraverso un roadshow virtuale raccoglierà le candidature di startup, scaleup e progetti di ricerca e un processo di selezione (fino a metà giugno), durante il quale si analizzeranno e selezioneranno le candidature con l’intento di identificare delle soluzioni innovative su cui definire dei progetti industriali che possano beneficiare delle competenze delle aziende, dei centri di ricerca e dell’ecosistema innovativo. Il programma si concluderà con l’annuncio dei vincitori e la loro presentazione durante un evento finale.

Quali sono i partner del GreenHydrogenTech Accelerator e quale sarà il loro ruolo?

Il Programma vede la partecipazione del Gruppo Acea come Main Partner, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) come Scientific Partner e l’Ecosystem Partner SMAU. Ma, essendo un’iniziativa di co-innovazione e open innovation, non escludiamo che possano aggiungersi nuovi partner e collaborazioni nelle prossime settimane.

Matteo Bonfanti è il direttore Trasferimento Tecnologico di IIT. Matteo quale sarà il peso della ricerca in questa importante impresa e in particolare dell’Istituto Italiano di Tecnologia?

La ricerca sarà fondamentale in questo ambito. Al momento ancora non esiste un vero e proprio ecosistema legato all’idrogeno che possa contare su tutte le competenze necessarie a far decollare questa tecnologia. Sarà necessario creare quindi il contesto giusto fatto di interazioni e collaborazioni pubbliche-private e ricerca-imprese in modo da avere una massa critica di realtà in grado di costituire una solida filiera di questa nuova fonte di energia: dagli impianti di produzione alle modalità di stoccaggio, dal trasporto dell’idrogeno in sicurezza agli utilizzatori finali. L’Istituto Italiano di Tecnologia crede in queste tecnologie e impiega oltre 50 ricercatori su queste tematiche. Nel centro IIT di Torino guidato da Fabrizio Pirri, Il Center for Future Sustainable Technologies, ad esempio, tra le varie attività in corso si stanno studiando nuovi metodi sicuri per lo stoccaggio di idrogeno in miniere di gas esistenti e la produzione di idrogeno attraverso processi idrolitici che partano dalle acque reflue. Nei nostri laboratori genovesi invece un team guidato da Liberato Manna ha ricevuto un prestigioso finanziamento europeo per sviluppare nuovi elettrodi che rendano più efficiente il processo di produzione dell’idrogeno.

Secondo il punto di vista di Deloitte e dell’iniziativa GreenHydrogenTech Accelerator, quali saranno i macrotrends per il prossimo futuro di questo fondamentale comparto?

Nel prossimo futuro vedo la necessità di avanzare nel progresso tecnologico in questo campo sotto diversi punti di vista: migliorando la tecnologia per la produzione di idrogeno in modo che sia più efficiente e sostenibile, ma anche ottimizzando la tecnologia delle celle a combustibile per la mobilità soprattutto nei segmenti in cui l’elettrificazione è meno efficiente. D’altra parte sarà necessario progredire sulle tecnologie per la produzione di combustibili sostenibili combinando idrogeno verde e CO2 (i.e e-metano, e-diesel, e-benzina, …) e sulla produzione di idrogeno a partire dalle acque reflue urbane. In generale per integrare e, in alcuni casi, sostituire le tecnologie esistenti con l’idrogeno ci vorranno strumenti intelligenti e digitali di nuova concezione e lo sviluppo di soluzioni innovative per lo stoccaggio e la distribuzione di questo nuovo vettore energetico. La ricerca e lo sviluppo tecnologico hanno, e continueranno ad avere, un ruolo di primo piano nel prossimo futuro.

Come e fino quando startup, scaleup e progetti di ricerca possono candidarsi al GreenHydrogenTech Accelerator? Come è possibile seguirvi?

La call4startup si è aperta il 3 marzo scorso e chiuderà il prossimo 5 maggio. È possibile candidarsi dal sito web dedicato, dove sono disponibili anche tutte le informazioni sull’iniziativa. È anche attiva la pagina LinkedIn dell’iniziativa.

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