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Prima giornata di formazione del Digital Humanities Designer

Tra i relatori Arianna Traviglia, coordinatrice del Centre for Cultural Heritage Technology (CCHT@Ca’ Foscari) di IIT a Venezia

Sabato 20 gennaio, si è svolta a Roma, presso il Museo Nazionale Romano Palazzo Massimo, la prima giornata inaugurale “Italia Capitale” del mentoring program di orientamento e formazione del futuro Digital Humanities Designer, innovativa figura manageriale e anello di congiunzione fra il mondo dell’arte, della cultura e l’universo digitale. Un evento organizzato nell’ambito del progetto Reginae Digital Humanities Institute.

Otto musei di otto diverse città d’Italia saranno coinvolti nel percorso del mentoring program ed il Museo Nazionale Romano è stato la prima tappa, organizzata in collaborazione con il Ministero della Cultura, EIT Digital (UE) e Digital Lab (Università La Sapienza).

Alla giornata d’inaugurazione ha preso parte anche la responsabile del centro Cultural Heritage Technology IIT di Venezia, Arianna Traviglia.

Reginae Digital Humanities Institute è un progetto per la transizione digitale nell’arte e nella cultura che mette al centro l’esplorazione, la ricerca e l’applicazione delle pratiche digitali nel campo umanistico nel senso più ampio del termine. Una piattaforma multicanale per la transizione digitale dell’arte e della cultura del Paese. “Dall’elaborazione dei dati all’interfaccia grafica e video, dall’attività social media ai siti, dalla conservazione alla catalogazione, dalla protezione alla valorizzazione innovativa dei percorsi di fruizione, dalla realtà aumentata alle esperienze immersive in generale e al metaverso in particolare. Reginae si propone come luogo di riferimento e aggregazione delle esperienze digitali”.

L’incontro di sabato si è focalizzato su “quanto, dove, come e perché il nostro Paese è al centro del mondo culturale (e perciò economico/turistico) globale. Analisi, dati, visioni, progetti e ambizioni nelle testimonianze e focus del tessuto istituzionale, della ricerca e delle imprese che rende possibile qualsiasi obiettivo”, come sottolineato nell’agenda dell’evento.

Arianna Traviglia, principal investigator di IIT, durante il suo intervento Digital Humananities, ha illustrato l’approccio multidisciplinare che si utilizza nel centro di Venezia, coinvolgendo non solo storici dell’arte e archeologici ma anche chimici, fisici, geologici e ingegneri, al fine di portare al mondo cultura una tecnologia innovativa che ancora non è presente. Una digitalizzazione del patrimonio culturale che deve essere vista come un processo di molteplici interventi che implichi più forme di automazioni digitali. Ad esempio, la scansione automatica di tavolette e manoscritti permette di acquisire un enorme quantità di dati, liberando l’operatore culturale da un lavoro lungo e noioso e regalandogli così del tempo da impiegare nell’interpretazione e nello studio dei dati stessi.

Tra i diversi relatori della giornata, tra cui i due Presidenti di Reginae Luciano Floridi ed Enzo Argante, hanno preso la parola sia cariche istituzionali sia responsabili di importanti centri culturali e digitali del Paese, con interventi che hanno riguardato l’opportunità della transizione digitale, il valore del digital humanities design, l’importanza del patrimonio del Vaticano e delle Chiese italiane come il più grande museo del mondo, il primato in Europa dell’Italia nel digital humanities, l’attività degli istituti culturali italiani impegnati nel lavoro di ricerca e digitalizzazione.

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