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Tecnologia e materiali avanzati per la transizione energetica

Il contributo dell’IIT a Economy Talk: ricerca e innovazione per un futuro sostenibile

Accelerare la transizione energetica non significa solo adottare nuove fonti rinnovabili, ma anche sviluppare tecnologie innovative capaci di rendere il cambiamento sostenibile nel lungo periodo. Su questo tema si è concentrato il dibattito della quinta edizione di Economy Talk – Fonti Alternative & Green Transition, che ha riunito istituzioni, industria e ricerca per discutere delle sfide energetiche del futuro. Tra i protagonisti dell’incontro, anche l’IIT, rappresentato da Fabrizio Pirri, Coordinatore del Center for Sustainable Future Technologies (CSFT), che ha portato la prospettiva della ricerca sui materiali avanzati per la transizione energetica.

Nella giornata del 13 marzo, organizzata a Milano dal Corriere della Sera e RCS Academy Business School e aperta dall’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, un focus particolare è stato dedicato al ruolo della ricerca e dello sviluppo tecnologico. Nel panel condotto dalla giornalista Francesca Gambarini (disponibile in versione integrale sul sito di RCS Academy), che ha visto anche la partecipazione di Giulia Monteleone, Direttrice del Dipartimento Fonti Rinnovabili e Tecnologie Energetiche di ENEA, Pirri ha illustrato come i materiali innovativi rappresentino un punto di svolta nella decarbonizzazione e nella sostenibilità dei processi industriali.

“All’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia, abbiamo creato a Torino un centro interamente dedicato alla sostenibilità e alla transizione energetica, in linea con la mission di IIT: trasformare il know-how della ricerca di base in tecnologie che possano crescere dal punto di vista del TRL (Technology Readiness Level) per essere utilizzate dal mondo produttivo che ci circonda”, ha spiegato Pirri. Il CSFT di Torino, uno dei poli di ricerca avanzata dell’IIT, sviluppa materiali per settori strategici della ricerca che riguardano l’idrogeno, l’anidride carbonica e il fotovoltaico di nuova generazione. Grazie ai finanziamenti del PNRR, il centro dispone di 5000 metri quadrati di laboratori in fase di allestimento, dove si studiano soluzioni per migliorare la stabilità e l’efficienza dei materiali impiegati in processi industriali a basso impatto ambientale. Il CSFT lavora per migliorare la durabilità dei materiali destinati alla produzione e allo stoccaggio di idrogeno, oltre a sviluppare soluzioni per la cattura e la riconversione della CO₂ in prodotti sostenibili e di valore commerciale.

Uno dei temi toccati dal dibattito è stato il trasferimento tecnologico e il coinvolgimento delle imprese, in particolare delle PMI, che spesso incontrano difficoltà nel reperire risorse per investire in ricerca e sviluppo. Pirri ha ricordato come l’IIT stia lavorando attivamente in questa direzione, promuovendo la creazione di spin-off e sviluppando tecnologie scalabili che possano essere integrate nel tessuto industriale italiano. Attualmente, circa il 20% delle startup nate dall’Istituto è focalizzato sulla transizione energetica, con alcuni progetti che hanno già ottenuto finanziamenti strategici. Tra questi, BeDimensional, scale-up nata dall’IIT nel 2016, che ha sottoscritto un accordo con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) per un finanziamento di 20 milioni di euro finalizzato a espandere la produzione di materiali bidimensionali innovativi, come il grafene, e aprire un secondo stabilimento in Italia.

All’interno dell’attuale contesto geopolitico, Fabrizio Pirri ha inoltre evidenziato l’importanza di rafforzare l’autonomia tecnologica del Paese. L’Italia dipende ancora in larga misura da tecnologie importate, un aspetto sottolineato anche dagli interventi di Fabrizio Fabbri (Amministratore Delegato di Ansaldo Energia) e Ugo Salerno (Presidente di RINA), i quali hanno ribadito la necessità di un’industria nazionale più competitiva nel settore delle energie alternative. “La responsabilità degli enti di ricerca è sviluppare tecnologie che siano non solo innovative, ma anche economicamente sostenibili. Mentre il resto del mondo sembra rallentare, noi dobbiamo insistere e investire, per essere pronti quando queste tecnologie diventeranno, inevitabilmente, economicamente sostenibili. Dobbiamo prepararci non solo a svilupparle, ma anche a venderle al resto del mondo”, ha affermato Pirri.

Uno degli aspetti più delicati emerso al termine dal confronto tra IIT ed ENEA ha riguardato la differente velocità con cui operano il mondo industriale e quello della ricerca. Mentre la scienza richiede tempi lunghi per sviluppare soluzioni efficaci, gli investimenti e le politiche industriali devono muoversi rapidamente per non perdere competitività. “Bisogna spingere sugli investimenti, sapendo che una parte di essi andrà persa: fa parte del gioco”, ha concluso Pirri. “Tuttavia, un investimento ben mirato è in grado di catalizzare intere squadre di ricercatori che lavorano nella stessa direzione, permettendo un coordinamento efficace e accelerando il processo di innovazione.”

 

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