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Vorrei prendere il treno

Per la rubrica “Invisibili o Supereroi?” giunta alla terza puntata abbiamo intervistato Iacopo Melio, Consigliere della Regione Toscana, giornalista e attivista per i diritti umani e civili

Vive la comunicazione come uno strumento sociale per dare voce a chi ha subìto la violenza del non ascolto e per provare a far ripartire giustizia e diritti mancanti.

Appassionato di tecnologia e tutto ciò che ne è figlia, ha saputo, nove anni fa, sfruttare il web per sensibilizzare l’attenzione sulle numerose barriere sui mezzi di trasporto pubblico che ogni giorno ostacolano la libertà dei cittadini con disabilità, affermando l’impossibilità di trovare l’amore. Da ciò si è sviluppata una campagna di sensibilizzazione e divulgazione #Vorreiprendereiltreno sull’abbattimento di tutte le barriere, non solo architettoniche, ma anche sociali e culturali, contro ogni pregiudizio e stereotipo; questa campagna è diventata virale catturando l’attenzione dei media nazionali ed internazionali, dando vita all’omonima Onlus. “La comunicazione gioca sempre un ruolo fondamentale, basti pensare che alla base della cultura ci sono le parole: quando cambiamo il modo di chiamare qualcosa quel qualcosa cambia, e quindi cambia anche il modo in cui le persone si rapportano a quel qualcosa” ci spiega ed aggiunge “fin da quanto il web ha  fatto capolino nelle nostre vite, ci  ha aiutato a parlare delle proprie storie in prima persona e senza intermediari, superando ostacoli legati allo spazio e al tempo (la rete, infatti, è forse l’unico luogo privo di barriere) tirando fuori istanze e problematiche che una volta non trovavano spazio né visibilità nel dibattito pubblico. Questo ha permesso anche di “normalizzare” certe condizioni appartenenti alle minoranze”.

Usando il potere del web, Iacopo ha saputo raccontare storie dei altri, emarginati, invisibili, stropicciati della società proprio perché crede fermamente nei diritti umani. Tanto è già stato fatto, ma altrettanto è ancora da fare se si pensa a tutte quelle persone nate o diventate diverse che necessitano di strumenti giusti per esprimere le proprie abilità “Ognuno di noi ha abilità così come difficoltà. La disabilità non esiste di per sé, esistono impedimenti che nascono dall’incontro tra la persona e un contesto sociale o fisico a lei sfavorevole” – puntualizza Melio, il quale crede che la ricerca e l’innovazione giochino un ruolo importante nella società. “Il progresso è fondamentale: se dessimo a tutti gli strumenti giusti per poter fare ciò che fanno gli altri, la disabilità scomparirebbe. Impariamo a vedere la “persona”, prima di una carrozzina o di un bastone, con tutte le sue caratteristiche, pregi e difetti inclusi”.

Per essere più autonomo possibile, fin al 2020 Iacopo ha avuto un’assistente che, pagata con il progetto regionale della “Vita Indipendente”, gli ha permesso circa 60 ore al mese di lavoro in mobilità “Da quando c’è la pandemia, però, non è quasi più uscito da casa,” o comunque evito luoghi affollati, perciò lavoro da casa in Smart Working. Per quanto concerne il lavoro pratico, quotidiano, ho ovviamente uno staff con una segreteria come qualunque altro consigliere regionale, ma negli altri miei lavori e nella gestione dei miei canali social, per quanto molto seguiti, faccio tutto da solo perché non mi piace l’idea di avere “filtri” tra me e chi mi legge ogni giorno, garantendo la massima autenticità e trasparenza” ci racconta.

Nella conversazione, gli confido che io, da persona con disabilità, ho sempre cercato di anteporre il mio essere persona rispetto alla mia diversità; siamo persone con magari esigenze particolari, e ho avuto modo di accertarmi, leggendo alcuni suoi libri o seguendolo nelle varie iniziative che ha postato sui social network o sul web, che se si usa un linguaggio semplice e ironico, è più semplice sentirsi parte integrante della società “Alcune persone sono “ostinatamente ignoranti”, e su quelle possiamo fare ben poco”, mi risponde Melio, “molte altre invece hanno solo bisogno di essere guidate, dando loro una più appropriata lettura delle cose per poter passare “dalla parte giusta, ovvero quella che crea inclusione anziché escludere”. Il mondo di presentarsi e di raccontare le cose è infatti fondamentale per non essere compatiti “se alla narrazione di noi togliamo il pietismo, la compassione, l’infantilismo o più in generale l’abilismo, allora tutti gli altri si abitueranno a vederci nel modo in cui vogliamo noi.”.Io, ad esempio, mi sono sempre presentato come persona o attivista per i diritti di tutte e tutti, non come disabile o attivista per la disabilità, e credo che questo abbia molto aiutato a percepirmi come qualunque altra persona con un ruolo semplicemente pubblico, tant’è che ho anche molti haters a cui non piaccio e che non mi fanno sconti (direi per fortuna, altrimenti mi sentirei discriminato, per la gioia anche del mio avvocato)”.

Per aver portato le sue idee e i valori in cui crede in eventi aziende o conferenze o convegni ormai già da qualche anno, Iacopo ha avuto alcuni riconoscimenti importanti, tra cui la nominata “Cittadino Europeo” dal Parlamento Europeo nel dicembre 2017 e “Cavaliere dell’ordine al merito dal presidente della Repubblica Giorgio Mattarella nel dicembre 2018; inoltre, nel 2020 è stato eletto nel Consigliere della Regione Toscana.

Gli abbiamo chiesto, come di rito, se lo aspettava “Non mi aspetto mai niente, cerco semplicemente di lavorare al meglio che posso, impegnandomi per portare avanti le idee e i valori in cui credo fermamente. Ovvio che certi riconoscimenti a tutto lo sforzo quotidiano abbiano fatto e facciano sempre piacere, ma ancor più bello è stato ritrovarmi insieme ad altre persone, ugualmente premiate: mi ha ricordato che non sono solo e che al mondo ci sono un sacco di belle realtà che danno speranza”.

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