Pubblichiamo per gentile concessione di Repubblica Genova, che ringraziamo, l’intervento di Alberto Diaspro
Nell’era dei dati che producono informazioni e permettono previsioni di ogni tipo, la dinamica molecolare, metodo di fisica teorica basato sulla simulazione computazionale di un sistema di più atomi o molecole interagenti che ne risolve il passato proiettato nel futuro, rivela il proprio ruolo fondamentale in quel passaggio chiave tra la ricerca di base e l’applicazione della ricerca.
Immaginate di poter seguire alla moviola come la materia fatta di atomi si organizza per realizzare una funzione, dalla scienza dei materiali ai sistemi biologici inclusi quelli patologici in campo oncologico o neurodegenerativo, e quelli che riguardano lo studio dei meccanismi di una infezione virale e dell’effetto di una possibile prevenzione o cura. Lo spazio delle applicazioni della dinamica molecolare è vastissimo. Non posso dimenticare le lezioni pionieristiche degli anni ottanta tenute da Sandro Ridella, tra l’Istituto per i Circuiti Elettronici del CNR e il Dipartimento Ingegneria Biofisica Elettronica dell’Università di Genova, quando agli allievi assegnava dei compiti che parevano specifici mentre, in realtà, erano universali: il ruolo del campo elettrico nel modello molecolare dell’acqua. Erano studi di frontiera a Genova. Soluzioni numeriche da confrontare con i dati sperimentali in quello spirito da sempre multidisciplinare che contraddistingue la ricerca scientifica e tecnologica nel genovesato.
In questi giorni, la notizia di un importante riconoscimento a Michele Parrinello nel campo della dinamica molecolare riempie d’orgoglio l’Istituto Italiano di Tecnologia dove guida il suo gruppo di ricerca “Atomistic Simulations”. Si tratta del premio Natta del Politecnico di Milano che sigilla con un forte legame le ricerche in Liguria con gli sviluppi teorici e tecnologici. L’imperiése Giulio Natta era stato insignito del Nobel insieme a Karl Ziegler nel 1963 per le scoperte nel campo della chimica e della tecnologia dei polimeri: il polipropilene isotattico, quei polimeri stereospecifici noti ai più come Moplen, Meraklon, Mopeflan, e dotati di proprietà chimiche e meccaniche cosi straordinarie da rivoluzionare la vita delle persone tutte. Una rivoluzione che ha fatto perdere di vista la sostenibilità ambientale, motore della “transizione ecologica”. E’ evidente l’importanza di studiare gli aspetti di base che legano la termodinamica e la fisica della materia per poter proporre soluzioni concrete piuttosto che impartire lezioni senza avere alcuna nozione di base che non sia quella espressa da parole prelevate da titoli di libri da studiare o corte abbastanza per poter essere ripetute come il riff di chitarra dei Deep Purple in “Smoke on the water” o quello “ostinato” del Boléro di Maurice Ravel. Declamare per lecita protesta “bla bla”, espressione onomatopeica internazionale, per indicare parole e promesse senza costrutto, acquista potenza se chi lo usa ha umilmente studiato i fondamenti della fisica, della chimica e della biologia che permettono di comprendere il termine “sostenibilità ambientale”. Non si tratta di saper maneggiare la dinamica molecolare ma almeno di conoscere il secondo principio della termodinamica.
E’ importante l’esempio di Michele Parrinello, inventore del rivoluzionario metodo “Car – Parrinello”, elaborato insieme a Roberto Car, che unisce il calcolo dell’energia degli elettroni con la simulazione in tempo reale della dinamica molecolare. D’altra parte la materia è fatta di atomi, lo ricordava ai suoi allievi Feynman, laureato Nobel per gli studi di elettrodinamica quantistica e padre delle concrete nanotecnologie. Il riconoscimento a Michele Parrinello è motivato da “l’eccezionale contributo allo sviluppo della ricerca nel campo della dinamica molecolare e al progresso di questa disciplina” sottolineando i significativi avanzamenti allo sviluppo della simulazione al calcolatore della dinamica molecolare, colonna portante della scienza contemporanea. Dall’accademia all’industria le idee di Parrinello sono utilizzate in tutto il mondo e hanno guidato applicazioni a problemi attuali, dallo sviluppo di nuovi famaci e nuovi materiali per l’energia fino a processi chimici a basso impatto ambientale. E’ la bellezza dello studio e della ricerca. Nel bicentenario di Fëdor Michajlovi? Dostoevskij si rileggano le parole del principe Myškin nell’Idiota, il capolavoro dell’uomo positivamente buono: “La Bellezza Pura salverà il mondo” (P.Citati, Dostoevskij- senza misura. Saggi russi, la Repubblica, 2021).