Cerca
Close this search box.

Laura Cancedda selezionata per il Kavli Network of Excellence

La Federazione delle Società di Neuroscienze Europee ha scelto Laura Cancedda, ricercatrice IIT, tra i 15 nuovi scienziati del Kavli Network of Excellence.

Il 30 giugno scorso la Federazione delle Società di Neuroscienze Europee (FENS)  ha annunciato i nomi dei 15 nuovi scienziati scelti per il FENS Kavli Network of Excellence.

Si tratta di un gruppo di giovani ricercatori che si sono distinti per l’originalità e l’impatto della loro attività di ricerca nell’area delle neuroscienze. I membri del Kavli Network of Excellence condividono la missione della FENS: comunicare ai cittadini le potenzialità della ricerca di base sul cervello e indirizzare la politica della scienza affinché catalizzi l’interazione tra ricerca di base e innovazione tecnologica a beneficio ultimo della società.

Tra i 15 giovani scienziati c’è anche Laura Cancedda, ricercatrice dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e scienziata dell’Istituto Telethon Dulbecco. Nei laboratori dell’IIT a Genova Laura Cancedda è responsabile dal 2008 di un gruppo di circa dieci persone, tra dottorandi e post-doc, che studia il processo di genesi, migrazione e maturazione morfologia dei neuroni corticali nelle prime fasi dello sviluppo.

“Sono molto contenta di essere stata scelta per far parte del Kavli Network of Excellence della FENS, per me rappresenta un grande riconoscimento oltre che una straordinaria opportunità. Il network costituisce infatti una piattaforma privilegiata per promuovere l’importanza della ricerca di base sulle neuroscienze fuori dalla comunità scientifica. Sensibilizzare i cittadini e i politici su questi temi genera un circolo virtuoso che permette ai ricercatori di svolgere il loro lavoro al meglio e allo stesso tempo migliorare la vita delle persone”. Un esempio concreto? Recentemente il gruppo di Laura Cancedda ha dimostrato, in un modello murino, l’efficacia di un farmaco diuretico per la cura dei sintomi cognitivi della sindrome di Down}. Si avvia ora lo studio clinico per verificarne l’effetto sugli esseri umani.

Per approfondimenti

Nature Medicine 21, 2015, 318–326, Reversing excitatory GABAAR signaling restores synaptic plasticity and memory in a mouse model of Down syndromeAutori: G. Deidda, M. Parrini, S. Naskar, I. F. Bozarth, A. Contestabile, L. Cancedda.

Condividi