Cerca
Close this search box.

La conferenza “NOP2023” per un futuro tecnologico tra fotonica e collaborazione internazionale

Organizzata dal ricercatore Cristian Ciracì dell’Istituto italiano di Tecnologia a Lecce, vedrà riunite menti di tutto il mondo. Tra i relatori anche la Prof.ssa Narang, Inviata scientifica del Dipartimento di Stato statunitense

Una conferenza scientifica per favorire la collaborazione internazionale sulle più avanzate frontiere della fisica della luce, si terrà a Lecce, dal 6 all’8 settembre, organizzato dall’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia di Lecce. Tra i relatori provenienti da tutto il mondo, anche il Prof. Junsuk Rho, dell’Università della Corea del Sud e massimo esperto di fabbricazione ed esperimenti di nanofotonica, e la Professoressa Prineha Narang, dell’Università della California e Inviata scientifica (Science Envoy) del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America. L’obiettivo della conferenza è quello di consolidare una rete di scienziati e scienziate attivi in tutto il mondo per lo sviluppo di nuove tecnologie fotoniche da applicare in diversi ambiti, tra cui l’intelligenza artificiale.

La conferenza dal titolo “NOP2023” è il primo workshop internazionale dedicato all’ottica nonlineare e alla plasmonica, due settori della fisica contemporanea che definiranno l’evolversi delle tecnologie attuali, come per esempio quelle legate all’Intelligenza Artificiale (IA). L’utilizzo crescente dell’IA, infatti, ha aumentato la necessità di avere sistemi di computazione ad alta velocità ed efficienza energetica, che superino i sistemi attuali. La fotonica, ovvero lo studio della propagazione della luce anche come vettore di informazione, grazie ai suoi vantaggi intrinseci in termini di velocità ed efficienza rispetto all’elettronica, sembra la soluzione più promettente.

“Questo workshop internazionale nasce dall’esigenza di mettere insieme le menti più brillanti nel settore della fotonica e sviluppare quelle collaborazioni fondamentali per risolvere le criticità e ottenere i migliori risultati. L’obiettivo è quello di scambiarsi competenze e mettere insieme diverse discipline, dagli studi teorici quantistici, alla realizzazione di dispositivi reali” afferma Cristian Ciracì, ricercatore responsabile del gruppo di Computational Nanoplasmonics all’IIT di Lecce e organizzatore della conferenza.

La conferenza nasce nell’ambito di un progetto che Ciracì sta conducendo con la Corea del Sud, all’interno del Programma esecutivo bilaterale di cooperazione scientifica e tecnologica tra Italia e Corea del Sud supportato dal Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale. Il progetto prevede uno specifico piano di collaborazione tra Junsuk Rho, dell’Università della Corea ed esperto di fabbricazione ed esperimenti di nanofotonica, e Ciracì, esperto di teoria e simulazioni, per la realizzazione di dispositivi ottici integrati.

La natura internazionale del workshop “NOP2023” va oltre il progetto Italia-Corea del Sud ed è testimoniata dalla presenza dei numerosi relatori provenienti da Cina, Singapore, Canada, Australia, Stati Uniti e diversi paesi Europei, e dalla partecipazione della Professoressa Prineha Narang, Inviata Scientifico (Science Envoy) del Dipartimento di Stato americano.

Prineha Narang è professoressa e titolare della cattedra Howard Reiss in Scienze fisiche presso l’Università della California di Los Angeles (UCLA), dove guida un gruppo interdisciplinare in scienza e tecnologia quantistica. Prima di trasferirsi alla UCLA, è stata Assistant professor all’Università di Harvard e ricercatrice al Massachusetts Institute of Technology (MIT). Ha conseguito laurea e dottorato in Fisica Applicata presso il California Institute of Technology (Caltech). Il lavoro di Narang è stato riconosciuto da numerosi riconoscimenti, tra cui nel 2023 una Guggenheim Fellowship in Physics, il Maria Goeppert Mayer Award da parte dell’American Physical Society, nel 2022 il premio per la carriera “Outstanding Early Career Investigator Award” da parte della Materials Research Society, e il Mildred Dresselhaus Prize. Nel 2023, proprio per i suoi meriti scientifici, è stata designata dal Dipartimento di Stato americano come Inviata scientifica (U.S. Science Envoy), un ruolo che punta alla creazione di nuove connessioni e opportunità per una cooperazione internazionale duratura a sostegno dell’innovazione.

Condividi