La mostra è aperta al pubblico nei fine settimana dal 23 novembre fino a marzo 2025
È stata inaugurata a Roma a Palazzo Piacentini la mostra “L’Italia dei Brevetti: invenzioni e innovazioni di successo”, organizzata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per celebrare i 140 anni dalla fondazione dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi e i 550 anni della pubblicazione del primo Statuto dei Brevetti.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il viceministro Valentino Valentini e i rappresentanti delle aziende, enti e centri di ricerca partecipanti.
L’esposizione, aperta al pubblico nei week end dal 23 novembre fino a marzo 2025, mira a raccontare il passato e il presente attraverso l’impatto di oltre 100 brevetti di invenzione industriale sulla società italiana e internazionale, mettendo a confronto diverse generazioni di creatori: quelli che in passato depositavano individualmente le proprie invenzioni e quelli di oggi, organizzati in team multidisciplinari all’interno di università, centri di ricerca e startup.
Per l’occasione IIT, tra i 1300 brevetti di cui è titolare, che tutelano la proprietà intellettuale risultato delle ricerche svolte nei propri laboratori, ha scelto di raccontare un brevetto depositato nel 2018 che si riferisce ad una particolare tecnologia capace di risolvere il problema della delaminazione delle vele delle barche a vela, eliminando uno degli strati di cui sono tradizionalmente composte e sostituendolo con un film protettivo ottenuto tramite la verniciatura a spruzzo di una soluzione polimerica a base d’acqua che incorpora fibre di grafene.
In particolare, la tecnologia dei ricercatori IIT utilizza una miscela di polimeri e grafene prodotta e fornita da BeDimensional, scale up di IIT. La miscela solidifica a temperatura ambiente, con un grosso vantaggio dal punto di vista economico ed ambientale e forma uno strato sottile e flessibile ma allo stesso tempo resistente, caratteristiche fondamentali per una vela ad alte prestazioni.
Nel percorso espositivo è visibile una porzione di vela realizzata con questa tecnologia, più resistente e fino al 25% più leggera rispetto a una vela moderna di uguale misura, prodotta mediante la sovrapposizione di materiali con proprietà differenti.
I primi prototipi di queste vele sono già in uso nel campionato 52 Super Series, dove il team Quantum Racing sta ottenendo ottimi risultati e sulle imbarcazioni singole ex olimpiche Finn.
“Il diritto di proprietà intellettuale è il nostro motore propulsivo. Design, marchi e brevetti sono l’eccellenza del Made in Italy, la forza che da forma alle idee e che anima i nostri prodotti preziosi e unici, come ci riconosce tutto il mondo. Con questa mostra vogliamo esaltare il genio di chi ha ideato qualcosa che è entrato nelle nostre vite cambiando la società. È confortante che ogni anno il numero dei brevetti cresca sempre di più, sia a livello nazionale che europeo. Questo vuol dire che finalmente siamo sempre più sulla strada giusta, confermando il lavoro svolto in questi anni”, ha dichiarato il Ministro Urso.
“Per IIT essere parte della mostra sui brevetti del Mimit, rappresenta un riconoscimento al lavoro fatto in questi anni a livello di trasferimento tecnologico degli out put degli studi condotti dai nostri ricercatori e ricercatrici – racconta Lorenzo De Michieli, Direttore del Technology Transfer Directorate di IIT – e allo stesso tempo uno sprone a portare avanti quella che per statuto è la seconda missione di IIT con ancora più entusiasmo”.
Attraverso documenti fotografici e multimediali, prototipi e pezzi unici il Mimit in questa mostra rappresenta la varietà dell’attività inventiva italiana e la complessità dei processi di innovazione tecnologica in diversi settori produttivi del territorio, valorizzando un patrimonio industriale, progettuale e materiale di inestimabile valore per il Paese, fatto di storie di inventori e inventrici di successo.
La mostra è stata organizzata dal Mimit in collaborazione con Unioncamere e curata da Alessandra Maria Sette, da Maria Chiara di Guardo, vice presidente di Netval e docente dell’Università di Cagliari, da Carlo Martino dell’Università La Sapienza di Roma e da Francesco Zurlo del Politecnico di Milano.