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Grazie al Career Development Award, il neuroscienziato Angelo Forli apre un laboratorio all’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova

Dalla Fondazione Armenise-Harvard un milione di dollari per studiare le capacità adattive del cervello

Il nostro cervello è capace di adattarsi a contesti diversi, garantendo comportamenti flessibili ed efficaci. I meccanismi biologici che garantiscono questa capacità sono il focus delle ricerche del neurobiologo Angelo Forli, vincitore del prestigioso Career Development Award della Fondazione Giovanni Armenise Harvard, del valore di 1 milione di dollari per un progetto della durata di 5 anni. Grazie a questo finanziamento il ricercatore lascia gli Stati Uniti per arrivare all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, dove aprirà il laboratorio “Neural Networks for Natural Intelligence”.

La Fondazione Giovanni Armenise Harvard aiuta i giovani scienziati che lavorano all’estero nel campo delle scienze della vita a stabilire il loro laboratorio in Italia e ogni anno assegna un finanziamento in seguito alla selezione di candidature in arrivo da tutto il mondo.  Ad oggi, il programma CDA ha sostenuto oltre 30 giovani scienziati. Per il 2025 tra i vincitori vi è l’italiano Angelo Forli, che ha individuato nell’IIT l’istituto ospitante per il suo progetto scientifico.

Il percorso professionale di Angelo Forli prende avvio nella facoltà di Fisica all’Università di Padova, dove si avvicina allo studio dei sistemi complessi. Proprio qui intuisce che il cervello, il sistema complesso per eccellenza, rappresenta la sfida scientifica più affascinante e che solo un approccio interdisciplinare può portare a comprenderne i meccanismi.

Dopo la laurea e il dottorato, nel 2019 si trasferisce a Berkeley alla University of California, dove – supportato da prestigiose borse di studio – trascorre sei anni a indagare i meccanismi della memoria spaziale e sociale. Nel 2024, i suoi contributi sono stati riconosciuti con il Peter and Patricia Gruber International Research Award in Neuroscience. Ora, con il Career Development Award inizia la nuova tappa del percorso professionale in Italia, all’IIT a Genova.

Parte del finanziamento sarà utilizzato per costituire una squadra di ricerca di cinque persone, oltre che allestire i nuovi laboratori nell’infrastruttura già avanzata dell’IIT.

Il nostro cervello genera una forma di ‘intelligenza naturale’ che ci consente comportamenti flessibili, rendendoci capaci di generalizzare e affrontare situazioni impreviste. Studiare come il cervello raggiunge questa versatilità è cruciale. Capire questi processi significa comprendere cosa accade quando l’adattamento si interrompe, come in alcune malattie neurologiche, ma anche gettare le basi per sviluppare nuove tecnologie più intelligenti e versatili.” – spiega Angelo Forli,

Il progetto di ricerca prevede uno studio approfondito di una regione chiave per la memoria e l’apprendimento: l’ippocampo, la stessa che viene colpita nell’Alzheimer e in numerosi altri disturbi cognitivi. Combinando dati sperimentali e modelli matematici, il gruppo di ricerca di Forli cercherà di svelare quali algoritmi permettano ai circuiti dell’ippocampo di coordinare il comportamento flessibile. Confrontando questi risultati con quelli ottenuti in modelli animali di patologie neurologiche, l’obiettivo sarà capire quali di questi meccanismi vengano compromessi, con l’obiettivo di contribuire a individuare nuovi bersagli per lo sviluppo di terapie.

In parallelo, esploreremo una nuova frontiera: un’estensione radicale del concetto di comportamento flessibile, la rigenerazione. Esistono organismi che riescono a ricostruire organi perduti o danneggiati come il midollo spinale, la retina o persino porzioni del cervello e del cuore.” – approfondisce Angelo Forli, vincitore del CDA Armenise-Harvard – “Nel nostro laboratorio vogliamo studiare come le reti neurali riacquisiscano il controllo di un organo rigenerato e come la funzione torni a emergere. È il cuore di quella che chiamiamo ‘intelligenza rigenerativa’: i principi – ancora sconosciuti – con cui cervello e tessuti si riorganizzano per ripristinare funzioni perdute”.

Tale ricerca risulta cruciale, data la possibilità sempre più concreta di ricostruire organi grazie alle moderne biotecnologie.

Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, dichiara: “L’arrivo di Angelo Forli all’IIT, direttamente dagli Stati Uniti, è motivo di grande orgoglio per il nostro Istituto. Non solo per il suo valore come neuroscienziato, ma anche perché la sua scelta conferma la capacità dell’IIT di competere a livello internazionale e di attrarre talenti, anche grazie al sostegno di istituzioni prestigiose come la Fondazione Giovanni Armenise Harvard. Inoltre, i suoi studi approfonditi sul cervello si inseriscono pienamente nel nostro piano strategico, con possibili ricadute nello sviluppo di robot più intelligenti e di un’intelligenza artificiale ancora più avanzata.

Elisabetta Vitali, Direttore Esecutivo della Fondazione Giovanni Armenise Harvard, conclude: «Siamo felici di accogliere Angelo che da oggi si unisce agli oltre 30 vincitori del nostro Career Development Award”. In oltre vent’anni, tramite questo programma puramente meritocratico, abbiamo contribuito a portare in Italia scienziati di alto calibro che continuano a dimostrare l’eccellenza della scienza in Italia».

Che cos’è la Fondazione Armenise Harvard

La Fondazione Giovanni Armenise Harvard nasce con l’obiettivo di sostenere la ricerca di base in campo biomedico. Aiuta i giovani scienziati che lavorano all’estero a stabilire il loro laboratorio in Italia e sostiene vari programmi di ricerca alla Harvard Medical School di Boston. Ha investito oltre 60 milioni di dollari ad Harvard e più di 30 milioni di dollari nella scienza italiana, creando molti programmi di ricerca e favorendo la collaborazione tra i due continenti. Il finanziamento del Career Development Award (CDA) ammonta a 200.000 dollari all’anno (per un periodo compreso tra 3 e 5 anni).  Ad oggi, il programma CDA ha sostenuto oltre 30 giovani scienziati. I CDA hanno istituito laboratori a Milano (IEO, IFOM/FIRC, Istituto San Raffaele, Università di Milano, CNR), Roma (La Sapienza, EBRI), Padova (VIMM, Università di Padova), Trento (Dipartimento CIBIO, Università di Trento), Palermo (Università di Palermo), Trieste (SISSA), Pavia (Università di Pavia), Pozzuoli (Tigem), Torino (Istituto Italiano di Medicina Genetica, Università di Torino), Rovereto (IIT), Camerino (Università di Camerino) e Genova (IIT). Le aree di interesse includono neuroscienze, biologia vegetale, biochimica, immunologia, biologia del cancro, proteomica e genetica, biologia sintetica e cellule staminali.

IIT -Istituto Italiano di Tecnologia

L’Istituto Italiano di Tecnologia è un centro di ricerca scientifica finanziato dallo Stato che promuove lo sviluppo tecnologico con l’obiettivo di sostenere l’eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata per favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. L’attività di ricerca di IIT è caratterizzata da una forte multidisciplinarietà e afferisce a quattro aree scientifiche: robotica, nanomateriali, scienze computazionali e tecnologie per le scienze della vita. La produzione di IIT ad oggi vanta più di 20.000 pubblicazioni, oltre 800 progetti competitivi attivi e oltre 60 progetti ERC, più di 1300 titoli di brevetti attivi, oltre 900 contratti di collaborazioni commerciali siglati, 37 start-up costituite e più di 50 in fase di lancio. I brevetti afferiscono per l’8% all’area di ricerca delle scienze computazionali, 25% alle tecnologie per le scienze della vita, 41% ai nanomateriali e il 26% all’area robotica. Lo staff complessivo di IIT conta più di 1800 persone, di queste il 50% proviene dall’estero, da oltre 70 Paesi nel mondo. L’età media del personale IIT è di 36 anni e il 45% è rappresentato da donne. Oltre ai Central Research Laboratories, un network costituito da 4 sedi dislocate sul territorio genovese, IIT conta 12 centri di ricerca distribuiti sul territorio nazionale (Treviso, Torino, Aosta, due a Milano, Trento, Ferrara, Roma, Pisa, Pontedera, Napoli, e Lecce) e 2 outstation all’estero (MIT ed Harvard negli USA).

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