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Al via BeDimensional, la start-up dei cristalli bidimensionali

BeDimensional è guidata dalla ricercatrice Greta Radaelli, monzese, classe 1986, e vede il coinvolgimento di altri 3 soci fondatori: Vittorio Pellegrini (1969), Ilker Bayer (1972), Francesco Bonaccorso (1976), ricercatori noti nell’ambiente scientifico mondiale per le loro ricerche sui materiali.

La missione è ambiziosa: concepire e sviluppare nuovi materiali rivoluzionari, grazie all’integrazione di cristalli bi-dimensionali in grado di aggiungere funzioni e capacità agli oggetti che noi usiamo, rendendoli più resistenti, più sicuri, facendoli diventare “super-oggetti”: un casco più resistente e sicuro ma molto più sottile e leggero, una batteria per smartphone completamente flessibile, una plastica super-resistente, con caratteristiche di elevata sostenibilità ambientale e inattaccabile dai batteri.

I cristalli bidimensionali, la nuova famiglia di materiali “smart” nata a partire dal 2004 con l’isolamento del primo e più noto di questi materiali, il grafene, possiedono caratteristiche uniche dal punto di vista meccanico, elettrico, termico e ottico. Questi materiali possono inoltre essere opportunamente additivati in matrici plastiche, in fibre di carbonio/vetro o in metalli creando compositi con performance elevate e ingegnerizzate a seconda delle applicazioni.

Oltre al grafene c’è tantissimo, un nuovo mondo da scoprire e nei Graphene Labs, il centro di IIT dedicato ai nuovi cristalli bidimensionali, si studiano da tempo le proprietà di altri cristalli bidimensionali – ad esempio come il Nitruro di boro, Disolfuro di Molibdeno o il Disolfuro di Tungsteno, il già noto Fosforo Nero, o il Solfuro di Gallio ancora il Seleniuro di Tungsteno, il Seleniuro di Niobio, il Seleniuro di Tantalio, per citarne alcuni- nomi difficili da pronunciare che nascondono materiali dalle proprietà innovative in grado di migliorare caratteristiche e performance di oggetti e dispositivi già esistenti o di nuova concezione.

L’attività di BeDimensional sarà quindi da una parte, quella di essere un consulente esperto per aiutare il mercato e le aziende a comprendere le potenzialità di questa rivoluzione dei materiali, supportando l’inserimento di queste conoscenze dentro la catena del valore e dentro i processi produttivi, e dall’altra, sarà quella di rendere disponibili sul mercato i propri cristalli di alta qualità e purezza prodotti con processi brevettati.

In questo ambito si inseriscono processi innovativi come quello della produzione dell’inchiostro al grafene (Brevetto IIT) che rende l’uso di questo straordinario materiale più facile in moltissimi processi produttivi esistenti. L’inchiostro potrà essere impiegato, ad esempio, per la stampa di circuiti elettronici su supporti flessibili, ideale per la realizzazione di componenti per l’elettronica stampabile e deformabile. La formulazione in fase liquida, inoltre, permette di miscelare il grafene e/o gli altri cristalli bidimensionali con altri materiali, per esempio di natura plastica, e creare componenti dalle funzionalità innovative, quali ad esempio schermi altamente robusti meccanicamente ed al contempo flessibili e conseguentemente arrotolabili. Con queste tecniche il Graphene Labs di IIT sta già realizzando anche i primi prototipi di batterie flessibili. La capacità produttiva iniziale sarà pari a circa 20 litri di inchiostro al giorno (400 grammi/giorno se polvere).

 

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