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Al via FATTI PER CAPIRE: il primo Science Media Centre italiano

Un progetto per far crescere la cittadinanza scientifica, di Barbara Gallavotti e realizzato dal Museo Nazionale Scienza e Tecnologia

Presentato venerdì scorso, presso il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia a Milano, il progetto “Fatti per Capire®” messo a punto dalla giornalista scientifica, autrice e conduttrice televisiva Barbara Gallavotti. L’obiettivo dell’iniziativa, realizzata in collaborazione con il Museo, è quello di fornire informazioni necessarie su temi che riguardano scienza e tecnologia, offrendo consapevolezza e conoscenza ai cittadini soprattutto durante momenti di dibattito pubblico.

Si tratta di uno strumento che si avvale del supporto di istituzioni che rappresentano l’eccellenza scientifica in Italia, come IIT – Istituto Italiano di Tecnologia, ENEA, INAF, INFN, Humanitas, Politecnico di Milano, si rivolge a giornalisti, esperti di comunicazione e cittadini di ogni età per far crescere la “cittadinanza scientifica”, ossia segnalare eventi scientifici planetari, interrogarsi su come evolve la ricerca, quali sono le conoscenze acquisite e quelle sulle quali la ricerca sta ancora indagando.

È il primo Science Media Centre italiano, mai organizzato sino ad ora nel nostro Paese. Si tratta di strutture pensate per trasferire ai mezzi di comunicazione informazioni basate sull’evidenza scientifica, modalità nata nel Regno Unito e poi diffusa in Paesi come Germania, Spagna, Taiwan, Kenya, Australia o Nuova Zelanda.

Ci sono molti buoni motivi per raccontare la scienza, ad esempio perché questo risponde al nostro bisogno di conoscenza, per diffondere informazioni utili e non ultimo perché spesso la scienza è divertente. Ma a mio avviso l’obiettivo più alto per chi come me si occupa di divulgazione scientifica dovrebbe essere quello di far crescere ciò che gli anglosassoni chiamano cittadinanza scientifica, favorendola già nei più piccoli. Il progetto Fatti per Capire® che ho sviluppato per il Museo va esattamente in questa direzione. Oggi non possiamo non essere informati accuratamente su ciò che riguarda scienza e tecnologia, perché ad esse sono legate moltissime delle decisioni che dobbiamo assumere e che hanno un effetto determinante sulla direzione che prende la nostra società. Avere cittadinanza scientifica significa anche potere accettare o rifiutare certi utilizzi di determinate tecnologie, ma sempre per motivi fondati e ragionati”, spiega l’ideatrice del progetto Barbara Gallavotti.


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