Cerca
Close this search box.

Book Review: Il corpo artificiale

Neuroscienze e robot da indossare

Domenico Prattichizzo, professore di Robotica e prorettore al trasferimento tecnologico all’Università degli Studi di Siena, Senior Scientist in IIT, ha scritto con Simone Rossi, neurologo e neurofisiologo docente di Neurofisiologia presso l’Università degli Studi di Siena, un libro che nasce dall’incontro tra due scienziati che apparentemente lavorano in discipline molto diverse: robotica e neuroscienze. La contaminazione tra il lavoro del laboratorio di robotica di Prattichizzo e gli studi in neurologia di Rossi creano un esempio virtuoso di attività interdisciplinare che pongono l’uomo al centro e prevedono una profonda connessione del sistema robotico indossabile con il controllo motorio e il sistema percettivo umano. Il saggio, ottimo esempio di divulgazione scientifica, è la storia di un viaggio scientifico e umano unito da un comune denominatore che combina le idee dei due scienziati. Il cervello o meglio il nostro sistema nervoso, sostiene Rossi, non può che essere fiero della possibilità di aumentare inaspettatamente, grazie alla tecnologia, le proprie capacità di compensare, almeno in parte, una facoltà cerebrale nel malaugurato caso in cui questa fosse andata perduta a causa di una malattia o di un evento traumatico, con la tecnologia indossabile, soprattutto quando le possibilità di aiuto da parte delle terapie tradizionali sia farmacologiche sia fisiche sono ridotte o del tutto assenti. I due scienziati, pur lavorando ad un testo scientifico, si sforzano di individuare un linguaggio non convenzionale per questo tipo di pubblicazioni, per far in modo che le interconnessioni tra robotica e neuroscienze possano raggiungere un pubblico di non addetti ai lavori. Gli studi che Rossi e Prattichizzo approfondiscono nel libro riguardano la robotica leggera e indossabile attraverso la ricostruzione di un percorso professionale di innovazione tecnologica e neuroscientifica. In premessa al testo gli autori sostengono che il nostro “cervello attuale si predisponga, sia intrinsecamente predisposto, anche se ancora non lo abbiamo ben messo a fuoco, ad accogliere questi dispositivi (tecnologici ndr) che, di fatto, stanno cambiando la fisiologia tradizionale del controllo che abbiamo sui nostri comportamenti motori e sulle nostre percezioni, creando, ad onor del vero, anche qualche problema di adattamento come nel caso dell’immersione nella realtà virtuale”. La robotica indossabile migliora la qualità della vita di un gran numero di persone, in particolare coloro che hanno subito danni cerebrali o soffrono di deficit neurologici. Lo sanno i pazienti che hanno subito una paresi alla mano e possono utilizzare un sesto dito o i malati di Parkinson che con le cavigliere vibranti ottengono un benefico sostegno per la loro deambulazione o coloro che attraverso un dispositivo vibrante comandato dallo smartphone seguono una terapia per ridurre il problema degli acufeni. Il lavoro di ricerca degli autori de “il corpo artificiale”, evidenzia i valori della ricerca dedicati allo sviluppo dei sistemi artificiali orientati verso direzioni positive e costruttive. “Dobbiamo garantire che l’evoluzione delle nuove tecnologie sia orientata al miglioramento della qualità della vita dell’uomo e non asservita a finalità negative per la specie umana”. Trasferire al mercato le applicazioni delle ricerche e far si che le persone le possano utilizzare è un argomento sensibile per i centri di ricerca e per gli scienziati. Domenico Prattichizzo si è cimentato con successo in questo ambito della sua attività fondando due start up: WEART ed EXISTO. Rossi sostiene che il laboratorio di Prattichizzo è una “bottega artistica” al pari di quelle conosciute nel Rinascimento ed è qui che lo scienziato con i suoi ricercatori hanno messo a punto contenuti e obiettivi delle start up per produrre qualcosa che semplicemente prima non esisteva utilizzando creatività e “una sorta di pensiero divergente a volte anche controcorrente che metta a fuoco il concetto da un’angolazione non convenzionale: il sesto dito e gli anelli aptici, le cavigliere vibranti per il social walking fino al dispositivo vibrante per gli acufeni….”. “Il corpo artificiale” è un testo che crea un forte rapporto emotivo con il lettore e lo accompagna lungo il percorso che va dall’idea alla sua concretizzazione con contaminazioni non solo scientifiche ma anche pubblicistico-letterarie. Un capitolo si intitola: la somatotopia della corteccia e Walt Disney.

___

SCHEDA DEL LIBRO

Titolo: Il corpo artificiale. Neuroscienze e robot da indossare

Autore: Simone Rossi, Domenico Prattichizzo

Editore: Raffaello Cortina Editore

Anno edizione: 2023

Condividi