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Cura del pianeta e cura di noi stessi: 5000genomi@VdA

Aosta accoglie il convegno “2029, verso la società del futuro con AI e la genomica”, organizzato dalla nostra Fondazione, presentando le vette che finalmente la circondano ricoperte di neve.

Non sarebbe un elemento rimarchevole se l’innalzamento delle temperature non avesse rinviato in modo preoccupante i copiosi innevamenti essenziali per la stagione sciistica. Questa annotazione conferma l’immagine della Regione Valle d’Aosta con la sua vocazione turistica. Ma non è solo così.

Ad Aosta all’inizio del 2021 è partito un progetto d’avanguardia nel nostro Paese: il Progetto 5000genomi@VdA che ha l’obiettivo di proiettare la Regione Autonoma Valle d’Aosta tra i protagonisti europei per gli studi e le applicazioni nel campo della medicina di precisione, attraverso la creazione di un Centro dedicato. Ieri, i rappresentanti dell’Istituzione Regionale, i vertici dell’Istituto Italiano di Tecnologia, gli scienziati del progetto hanno presentato un primo bilancio dell’attività evidenziando le ricadute che questa iniziativa sta avendo a livello locale e le prospettive di sviluppo che potrà ottenere in ambiti territoriali molto più diffusi. Come spesso accade per i programmi a forte contenuto innovativo l’inizio del percorso è stato complesso e non totalmente compreso nella sua unicità e nei valori socioeconomici che custodiva. La pandemia ha imprevedibilmente rallentato il piano operativo del Centro, ma determinazione e sostegno da parte del partner pubblico hanno fatto in modo che il progetto prendesse corpo iniziando le diverse linee di studio; quello del genoma di circa 400 bambini con disturbi dello spettro autistico e altri disturbi cognitivi (da confrontare con altri 800 genomi provenienti dai rispettivi genitori) per indagarne l’origine genetica e migliorare sia i sistemi di diagnosi precoce sia i possibili trattamenti. 1500 pazienti affetti da morbo di Alzheimer o Parkinson, studiati per identificare varianti genomiche conosciute causative o di suscettibilità per le malattie neurovegetative. Saranno studiati anche 1600 casi di pazienti oncologici, con l’obiettivo di sviluppare un nuovo pannello genomico personalizzato per le alterazioni genetiche ad incidenza nella popolazione valdostana. Per quanto concerne gli interventi di trapianto di organi, saranno analizzati circa 200 pazienti al fine di identificare varianti genomiche non ancora riconosciute come causa o fattore di suscettibilità per malattie curabili con trapianto. Infine, la fase iniziale del progetto prevede la raccolta e l’analisi del genoma completo di 500 persone sane con origini valdostane con il fine di costruire un genoma di riferimento per la regione. Questo piano, messo a punto dai responsabili scientifici di 5000genomi@VdA, il professor Stefano Gustincich e il professor Andrea Cavalli, è l’elemento concreto sul quale si sono innestati i diversi interventi che si sono succeduti nel corso del convegno. Luigi Bertschy, Vice Presidente e Assessore allo sviluppo economico formazione e lavoro della Regione, ha sottolineato la portata innovativa di 5000genomi@VdA definito un faro per l’orientamento del futuro sviluppo della Valle d’Aosta, un polo attrattivo per giovani ricercatori che grazie al progetto possono avere la possibilità di tornare a lavorare in regione. Gli ha fatto eco l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse, che ha rilevato l’attrattività del progetto e gli obiettivi ambiziosi che possono essere conseguiti se questo lavoro avrà il pregio della continuità, integrandosi in modo organico e strutturale nel sistema sanitario regionale. Massimo Uberti, direttore generale AUSL ha ricordato, tra l’altro, il grande valore delle terapie personalizzate che si sostanziano con il progetto 5000genomi@VdA. Il Presidente di IIT Gabriele Galateri di Genola ha messo l’accento su un aspetto di primo piano evidenziato dal convegno: la positiva relazione tra istituzioni pubbliche, in questo caso i rappresentanti della Regione Autonoma Valle d’Aosta, e l’Istituto Italiano di Tecnologia. Una relazione virtuosa che offrirà alla popolazione della Valle un sistema d’avanguardia integrato con il sistema sanitario regionale. Questo, come altri progetti che vedono impegnato IIT con partner pubblici e privati, dimostra il valore del modello IIT dove la compagine di grande qualità dei ricercatori può contare su di una governance innovativa ed efficiente. Giorgio Metta, in questi giorni impegnato nella settimana di presentazione di tutte le linee di ricerca di IIT, ha offerto al pubblico della sala Viglino della Regione una affascinante visione sul futuro della ricerca e, in particolare, dell’intelligenza artificiale, un ambito particolarmente attrattivo per il lavoro dei centri di ricerca a livello internazionale, rilevante mediaticamente, ma bisognoso ancora di forti interventi economici e del sostegno di macchine poderose: i supercalcolatori. Come ha ricordato Giorgio Metta, rifacendosi a una considerazione che è nella filosofia di IIT: per sviluppare le capacità di intelligenza artificiale servono soldi ma anche ingegno. E, forse, aggiungiamo, solo un buon ingegno può condurre buoni investimenti.

Il trasferimento tecnologico è la prova dell’efficienza e dell’efficacia di un centro di ricerca. In IIT, come ricordato nel corso del convegno dai vertici della Fondazione, sono molte le attività che si sono concretizzate in questo senso. Il progetto 5000genomi@VdA è qualcosa di più di un normale trasferimento tecnologico, si tratta un trasferimento socio economico culturale, un laboratorio dove  oltre allo specifico programma scientifico si è innestato un processo culturale, sociale, economico che ha raccolto il lavoro del consorzio che con a capo IIT sostiene l’iniziativa: l’Università della Valle d’Aosta, L’A.O.U Città della Salute e della Scienza, di Torino, la Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta, Engineering D.HUB.

Benvenuto futuro.

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