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Due nuovi progetti proof-of-concept per la salute finanziati dall’European Research Council

L’IIT si posiziona primo in Italia per questo tipo di grant volti all’introduzione di innovazioni sul mercato o nella società

Un nuovo dispositivo diagnostico per la SLA da commercializzare tramite una start-up, e un sensore molecolare per aumentare la sicurezza dei farmaci e delle sostanze inquinanti: questi gli obiettivi che i due ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), Gian Gaetano Tartaglia a Genova e Antonio Ambrosio a Milano, si sono posti nei loro progetti prototipali risultati vincenti del finanziamento da parte dell’European Research Council (ERC). Il valore di ciascuna borsa è di circa 150 mila euro.

L’annuncio è stato oggi dall’ERC e il finanziamento è stato assegnato nell’ambito dei progetti Proof-of-Concept (POC), ovvero sovvenzioni che il prestigioso ente europeo riconosce ai ricercatori già titolari di finanziamenti ERC per esplorare ulteriormente il potenziale commerciale o sociale della loro ricerca d’avanguardia. In tutta Europa sono 150 i nuovi progetti POC finanziati dall’ERC con un investimento complessivo di 22.5 milioni di euro, tra cui 9 in Italia, di cui 2 all’IIT.

L’IIT si conferma il primo in Italia, così come evidenziato da un recente report dell’European Research Council dedicato all’innovazione generata dai progetti finanziati  https://erc.europa.eu/sites/default/files/2025-06/Exploring-the-innovation-potential-of-ERC-funded-research.pdf), dove l’IIT viene menzionato come “strongest performer” in Italia per quanto riguarda i grant Proof-of-Concept, avendone conquistati più di 20. Oltre ad essere primo in Italia, i dati dell’ERC lo posizionano tra i primi 10 in Europa, poco dietro EPFL e Tel Aviv University.

Antonio Ambrosio è coordinatore del gruppo Vectorial Nano-imaging dell’IIT a Milano, dove lavora dal 2019 rientrato in Italia dopo un lungo periodo trascorso ad Harvard negli Stati Uniti, proprio grazie al primo finanziamento ottenuto dall’European Research Council per il progetto “METAmorphoses”, nel campo della nano-ottica. Gli studi di Ambrosio riguardano l’interazione tra la luce e i nanomateriali e la possibilità di agire l’uno sull’altro in modo controllato, così da ottenere nuovi dispositivi ottici. Nel 2023 vince un secondo finanziamento dell’ERC, “MetaCam” (di tipo PoC) per lo sviluppo di lenti ottiche intelligenti da applicare a telecamere di sorveglianza meno invasive e più analitiche e precise, per la salvaguardia della privacy dei cittadini. Oggi i risultati di questa ricerca sono al centro della creazione di una nuova startup.

Con l’ulteriore finanziamento conquistato, Ambrosio potrà condurre il progetto 2Dchiral, che punta alla realizzazione di sensori compatti ed economici in grado di distinguere una proprietà di simmetria delle molecole – detta chiralità – che è fondamentale per comprendere il loro comportamento chimico. Molte sostanze, inclusi farmaci salvavita e inquinanti ambientali, esistono in due versioni molecolari che sembrano identiche ma non sovrapponibili, perché con chiralità differente, le quali si comportano in modo molto diverso nell’organismo o nell’ambiente. Distinguere accuratamente le due versioni è cruciale per la sicurezza, l’efficacia e il rispetto delle normative. Ambrosio utilizzerà materiali ultra-sottili e fibre ottiche, così da ottenere un dispositivo portatile ed economico, e munito di elevata sensibilità.

Gian Gaetano Tartaglia è responsabile del laboratorio RNA System Biology Lab dell’IIT a Genova, e co-coordinatore della Flagship RNA Technologies dell’IIT, iniziativa multidisciplinare interna all’Istituto nel campo della genomica e della medicina di precisione, con focus sulle tecnologie a RNA. Nel 2019 riceve un finanziamento di tipo Synergy dall’ERC per il progetto ASTRA, dedicato allo studio delle terapie a RNA per le malattie neurodegenerative. Il nuovo grant di tipo PoC sarà impiegato per realizzare il progetto AptALS, che ha l’obiettivo di creare un nuovo strumento diagnostico per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), basato sugli aptameri a RNA – molecole sintetiche in grado di legarsi con elevata specificità a bersagli biologici. Il nuovo dispositivo permetterà l’individuazione di aggregati proteici tossici nei biofluidi dei pazienti, come il liquido cerebrospinale e, potenzialmente, il sangue, senza essere invasivo. Il cuore del progetto è un aptamero a RNA brevettato che riconosce la forma aggregata della proteina TDP-43, la cui alterata conformazione è una caratteristica distintiva della SLA. Consentendo una diagnosi più precoce, la tecnologia potrebbe migliorare significativamente la stratificazione dei pazienti per gli studi clinici, accelerare i trattamenti e ridurre la dipendenza da neuroimmagini costose e punture lombari. Tartaglia ha in programma la costituzione di una start-up dedicata che possa commercializzare il dispositivo, con il coinvolgimento attivo di partner industriali.

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