Il calzaturificio lucchese FADEL insieme al gruppo dei Graphene Labs di IIT hanno realizzato i primi prototipi di calzature con il grafene. Questo materiale è in grado di migliorare comfort, resistenza e igiene delle calzature
Il calzaturificio lucchese FADEL e l’Istituto Italiano di Tecnologia hanno sviluppato e realizzato la prima scarpa integrata con grafene. Il tipo di grafene che viene prodotto dentro i Graphene Labs di IIT e nello spin-off Bedimensional (brevetto registrato) conferisce alle calzature maggiore resistenza, comfort e migliore termoregolazione oltre che ottime proprietà antibatteriche. Le calzature made in grafene sono state presentate in anteprima alla 82ima Fiera Internazionale delle calzature, the MICAM, che si è svolta a Milano dal 3 al 6 settembre 2016.
Il progetto di collaborazione tra l’azienda FADEL e IIT si è caratterizzato per l’utilizzo del grafene, il nuovo materiale formato da cristalli bidimensionali di Carbonio, nella realizzazione di solette e suole delle calzature attribuendo a quest’ultime maggiori flessibilità, morbidezza, leggerezza e resistenza, unite ad ottime proprietà di termoregolazione. L’accordo ha previsto una prima fase di studio e ottimizzazione dell’inchiostro e della polvere di grafene da “spalmare” sulle solette, seguita da una fase di test avanzati per l’integrazione del grafene ai macchinari e ai processi chimici correntemente utilizzati per le calzature.
L’aggiunta di grafene al poliuretano – il materiale di cui sono costituite le solette di FADEL – ha permesso di aumentare il comfort delle calzature, grazie alla maggiore dispersione termica conferita dal grafene. La sua struttura di reticolo cristallino a schema esagonale conferisce alla soletta anche una maggiore impenetrabilità, esaltando le proprietà antibatteriche.
I primi prototipi di calzature al grafene hanno raggiunto tali caratteristiche e perfomance migliorative con una piccola percentuale in peso di grafene, aggiunta con un metodo innovativo sviluppato da IIT e rendendo così sostenibile l’utilizzo del grafene anche per un prodotto a bassa marginalità, quale la calzatura.
Si tratta di un esempio di come il grafene può innovare la manifattura italiana, perfezionandone i processi e rendendo più competitivo un settore leader dell’economia del Paese. Una sfida che l’azienda lucchese FADEL, fondata nel 1975 a San Colombano, ha voluto affrontare puntando sui Graphene Labs di IIT e su questo foglio bidimensionale di atomi di carbonio, il grafene, dalle particolarissime caratteristiche elettriche termiche e meccaniche.
I Graphene Labs sono uno dei laboratori di ricerca dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova e riuniscono 30 ricercatori che lavorano alla produzione del grafene e allo sviluppo di tecnologie legate all’impego di questo materiale. Il centro è anche uno dei nodi chiave di un grande progetto europeo, la flagship grafene 2013-2023, che ha ottenuto un miliardo di finanziamento per velocizzare il passaggio del grafene dal laboratorio al “supermercato”. Il centro, inoltre, può produrre altri cristalli due-dimensionali simili al grafene ma con diversa natura chimica, e si è specializzato nella produzione di grafene sotto forma di inchiostro, particolarmente adatto per la creazione di compositi e per i processi industriali di estrusione e stampa.