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Incontro sull’intelligenza artificiale con IIT, MIT e Max Planck

IIT, MIT e Max Planck verso la fondazione di una nuova disciplina, la scienza dell’intelligenza, per progettare macchine intelligenti più simili all’uomoI maggiori esperti di “cervello, mente e macchine” provenienti dagli Stati Uniti e dall’Europa si incontrano per parlare di intelligenza artificiale ed umana, a Sestri Levante dal 20 al 22 giugno. Durante il workshop “Brains, Minds and Machines”, 24 relatori cercheranno di comprendere come superare i limiti delle attuali macchine intelligenti, e proporre un’unica disciplina dell’intelligenza basata sulla convergenza di neuroscienze, information technology e robotica. L’obiettivo è di realizzare nel futuro una macchina che abbia capacità cognitive e intuitive più simili a quelle umane. L’incontro è promosso dal centro interuniversitario “Center for Brains, Minds”, (CBMM), della National Science Foundation statunitense, di cui sono partner l’IIT-Istituto Italiano di Tecnologia, il MIT-Massachusetts Institute of Technology e il Max Planck Institute di Tubinga.Il Workshop “Brains, Minds and Machines” si tiene in Italia grazie ad IIT, e porta il dibattito sul futuro dell’intelligenza artificiale al di fuori dei confini statunitensi, coinvolgendo la comunità scientifica europea. L’artificial intelligence (AI) è stata negli ultimi anni al centro di un intenso dibattito  per i possibili pericoli derivanti  dalla mancanza di controllo e conseguenti potenziali danni per l’umanità. Nonostante la necessità  di essere pronti alle incognite future, oggi l’AI è distante dagli obiettivi definiti sessanti anni fa, nel 1965, al Dartmouth College in Hanover (New Hampshire), dai padri fondatori dell’AI: rendere ogni aspetto dell’apprendimento e in generale dell’intelligenza umana simulabile da una macchina. Le attuali macchine intelligenti posseggono capacità che imitano solo alcuni aspetti dell’intelligenza umana, con risvolti operativi  impressionanti ma ancora ridotti, quali la classificazione di immagini o il riconoscimento del suono. L’intelligenza che si vorrebbe replicare è un’”intelligenza generale” (artificial general intelligence), comprensiva di un ampia gamma di capacità.L’incontro internazionale servirà a definire il programma di ricerca dei prossimi anni, in modo da sfruttare le conoscenze e l’integrazione delle diverse discipline e realizzare sistemi artificiali intelligenti avanzati, in grado di prendere decisioni in ambienti mutevoli, risolvendo problemi e comprendendo la realtà sulla base di poca esperienza – proprio come gli esseri umani. In particolare, gli scienziati si proporranno di fondare una nuova disciplina, una scienza dell’intelligenza, basata sulla comprensione operativa dell’intelligenza umana e pronta a coglierne le ricadute ingegneristiche.Al Workshop parteciperanno personalità scientifiche come Tomaso Poggio, direttore del CBMM e teorico dell’intelligenza artificiale al MIT, Giorgio Metta, vicedirettore di IIT e padre dell’umanoide iCub, la neuroscienziata Nancy Kanwisher del MIT pioniera dell’imaging del cervello, Heinrich Bülthoff, direttore dell’Istituto di cibernetica del Max Planck, Tony Prescott direttore di Sheffield Robotics e professore all’Università di Sheffield, Josh Tenenbaum, scienziato cognitivista del MIT, Kenneth Blum, direttore del centro per le scienze del cervello dell’Harvard University e Shimon Ullman, direttore del dipartimento di Computer science al Weizmann Institute of Science (Israele) e professore al MIT.Il workshop è organizzato dalla squadra interuniversitaria composta da: Giorgio Metta dell’IIT, Boris Katz del MIT, Lorenzo Rosasco di IIT e MIT.

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