L’accordo con IIT e il futuro di ASI
Lo scorso mese di gennaio è stato siglato un accordo quadro tra IIT e ASI con l’obiettivo di creare un laboratorio congiunto. Si tratta di una iniziativa importante che sugella la collaborazione tra due Enti di Ricerca di rilevanza strategica per il futuro del nostro Paese. Per approfondire la conoscenza dell’Agenzia Spaziale Italiana abbiamo potuto rivolgere qualche domanda al suo Presidente l’ingegnere Giorgio Saccoccia.Presidente, quando si scrive o si parla della conquista dello spazio, semplificazione generica che comprende tutto quanto è altro rispetto al nostro pianeta, si citano tecnologie e successi ottenuti lontano dal nostro Paese dimenticando il lavoro dei nostri scienziati in questo ambito che è di primissimo livello. L’Agenzia Spaziale Italiana è il crogiuolo di queste professionalità. Ce ne può parlare? Non sarei così pessimista: gli scienziati e le tecnologie spaziali italiane sono di punta a livello mondiale e da sempre è riconosciuta, in ambito internazionale, l’importanza della ricerca accademica e degli sviluppi tecnologici realizzati nel nostro Paese. In questo contesto, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ha la funzione di coordinare queste eccellenze e di proporre quelli che sono i filoni tecnologici nei quali concentrare le risorse finanziarie in supporto ai programmi e ai piani di sviluppo del settore spaziale nel nostro Paese.Stiamo attraversando un periodo molto difficile a causa della pandemia. Prima dell’estate ASI ha comunicato un bando con una dotazione di 10 milioni di euro denominato “space in response to COVID19 outbreak” dedicato a sperimentazioni di tecnologie spaziali per il contenimento, monitoraggio e contrasto della pandemia. Quali esiti sta fornendo questo esemplare intervento?L’ASI, grazie ad un’iniziativa congiunta con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, ha promosso un bando per sperimentazioni di tecnologie spaziali per il contenimento, il monitoraggio e il contrasto della pandemia, in particolare nel settore della salute e dell’educazione a distanza. L’iniziativa ha avuto un ottimo riscontro nella comunità nazionale ed internazionale che ha risposto con moltissime idee e proposte innovative. Al punto che, d’intesa con ESA, abbiamo quadruplicato il budgetportandolo a dieci milioni di euro. Le proposte selezionate nel settore sanitario sono state le più svariate: dall’utilizzo di dati satellitari combinati con sensori a terra per studiare la diffusione del virus, all’uso di robot miniaturizzati a guida autonoma per consegnare farmaci o lo sviluppo di treni/ospedali. La varietà delle proposte e delle idee sono la dimostrazione concreta di quanto le tecnologie spaziali e i servizi satellitari possono offrire a supporto della vita sulla Terra.L’accordo tra ASI e IIT è un importante esempio di collaborazione tra Enti Scientifici di primo piano nel nostro Paese. Che prospettive può avere questa collaborazione nella strategia di rilancio generale della nostra nazione nel dopo COVID?