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La II edizione del Premio Lagomarsino dell’IIT premia i ricercatori Marco Celotto e Simone Russo

Il premio è stato istituito dall’Istituto Italiano di Tecnologia per onorare la memoria del ricercatore IIT Pedro Lagomarsino de Leon Roig, tristemente scomparso il 5 dicembre 2021

Nella giornata odierna, Marco Celotto e Simone Russo hanno ricevuto il Premio “Pedro Lagomarsino de Leon Roig” per la miglior tesi di dottorato in Neuroscienze in Italia negli ultimi due cicli. Il premio, alla sua seconda edizione, è stato istituito dall’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT per onorare la memoria del ricercatore argentino Pedro Lagomarsino de Leon Roig, brillante scienziato con un forte interesse nelle neuroscienze computazionali, deceduto prematuramente nel 2021.

I due ricercatori sono stati insigniti del Premio “Pedro Lagomarsino de Leon Roig” per le due migliori tesi di dottorato in neuroscienze, che combinano l’eccellenza dei risultati scientifici con l’Open science, un approccio fortemente sostenuto da Pedro Lagomarsino basato sulla necessità di condurre le proprie ricerche in modo completamente documentato, condiviso, trasparente e riutilizzabile da e per tutti.

Il premio, del valore di 1.500,00 euro ciascuno, è stato assegnato durante una cerimonia presso l’Auditorium della sede IIT di Genova Morego. Nel corso dell’evento, i vincitori hanno illustrato il valore scientifico e l’impatto delle loro ricerche, presentandone i risultati. Alla cerimonia hanno partecipato Tommaso Fellin, coordinatore dell’unità di ricerca a cui apparteneva Pedro Lagomarsino de Leon Roig, e numerosi ricercatori e ricercatrici dell’IIT che avevano condiviso con Pedro il suo percorso professionale e umano.

Con questo premio desideriamo onorare la memoria di Pedro e sostenere i valori nei quali credeva: passione per la ricerca, competenza e condivisione dei risultati del proprio lavoro con la comunità scientifica” ha dichiarato Tommaso Fellin, responsabile del Dottorato di Pedro Lagomarsino de Leon Roig.

Marco Celotto ha conseguito il Dottorato in Data Science and Computation presso l’Università di Bologna, sotto la guida di Stefano Panzeri, grazie a una borsa di studio finanziata dall’IIT. Ha svolto gran parte della sua attività di ricerca presso il Center for Neuroscience and Cognitive Systems dell’IIT di Rovereto, completando un soggiorno di 18 mesi come visiting researcher presso l’Institute for Neural Information Processing dell’University Medical Center Hamburg-Eppendorf (UKE). Attualmente, è ricercatore Post-doc presso il Picower Institute for Learning and Memory del Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli Stati Uniti, sotto la supervisione di Mriganka Sur. Durante il Dottorato, ha sviluppato nuovi algoritmi per analizzare come le informazioni sensoriali e motorie vengono elaborate e rappresentate nell’attività neurale. Il suo lavoro ha inoltre permesso di comprendere le modalità di comunicazione tra diverse aree cerebrali durante l’esecuzione di funzioni cognitive di base. Grazie a queste tecniche, è riuscito a indagare con successo i meccanismi neurali che guidano i processi decisionali e l’apprendimento.

Sono profondamente onorato di aver ricevuto questo premio dall’alto valore scientifico e umano. Sono convinto che l’Open science sia fondamentale per permettere che i ricercatori lavorino in modo sinergico a livello mondiale, e questo è essenziale per affrontare domande rivoluzionarie in un campo complesso come quello delle neuroscienze. Questo premio è una grande motivazione per continuare a promuovere e praticare una scienza aperta e riproducibile” ha commentato Marco Celotto.

Simone Russo ha conseguito il Dottorato Mind, Brain and Reasoning presso l’Università di Milano in collaborazione con l’Allen Institute, sotto la guida di Mario Rosanova e Christof Koch. Attualmente, è ricercatore Post-doc presso il Georgia Institute of Technology negli Stati Uniti, sotto la supervisione di Garrett B. Stanley. La sua tesi di Dottorato si è concentrata sui meccanismi di comunicazione tra la corteccia e il talamo, due strutture cerebrali fondamentali per il controllo dei comportamenti e delle funzioni cognitive. Utilizzando tecniche avanzate per lo studio del cervello, ha analizzato come queste connessioni si attivano in condizioni sia fisiologiche che patologiche. Questo lavoro ha portato a uno studio pionieristico che dimostra, sia in modello preclinico che in essere umano e in reti neurali artificiali, come la stimolazione cerebrale possa innescare una sequenza coordinata di eventi tra corteccia e talamo, essenziale per l’integrazione delle informazioni nel cervello. Questa scoperta rappresenta un passo avanti verso lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e terapie mirate per malattie neurologiche e psichiatriche.

Desidero ringraziare il Comitato Scientifico del Premio Lagomarsino per avermi conferito questo prestigioso riconoscimento. Si tratta di una grande soddisfazione personale e, al tempo stesso, di un’importante conferma del valore delle ricerche che ho condotto durante il mio percorso di Dottorato. Questo lavoro è stato reso possibile grazie ai miei mentori, Prof. Mario Rosanova, Prof. Marcello Massimini, e Dr. Christof Koch, e alla collaborazione di un team internazionale che ha coinvolto l’Università degli Studi di Milano, l’Allen Institute, l’ASST Ospedale Niguarda e l’Università della California – San Diego” ha commentato Simone Russo.

Con grande soddisfazione per il secondo anno consecutivo abbiamo ricevuto numerose candidature di qualità, come testimonia l’assegnazione del Premio ex-aequo. Questo Premio rappresenta sia un’importante occasione per ricordare il nostro collega Pedro, portando avanti gli ideali nei quali credeva fermamente, ma anche per incoraggiare i giovani scienziati a perseguire la qualità e la riproducibilità della ricerca” ha dichiarato Valentina Pasquale, collega di Pedro Lagomarsino de Leon Roig durante il dottorato, ora esperta Open Science in IIT.

L’istituzione del Premio Lagomarsino si colloca fra le attività dell’Istituto Italiano di Tecnologia nell’ambito dell’Open Science e della gestione dei dati della ricerca, finalizzate a supportare una scienza sempre più trasparente e di impatto sulla società.

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