Natura magistra scientiae: tre incontri al Chiostro Nina Vinchi e un evento al teatro Studio Melato. Quattro appuntamenti a cura dell’Istituto Italiano di Tecnologia per entrare nel mondo della ricerca di oggi con lo sguardo a un futuro già presente.
Il 10, 17 e 24 maggio al Chiostro Nina Vinchi (ore 17) e il 31 maggio al Teatro Studio Melato (ore 20.30), il Piccolo ospita “Natura magistra scientiae”, quattro appuntamenti che offrono al pubblico materia di conoscenza, approfondimento e visioni per il futuro della nostra società in altrettanti orizzonti della scienza e della tecnologia. Si realizza così un progetto che il Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e l’Istituto Italiano di Tecnologia hanno iniziato ad immaginare dal 2015.
Il ciclo di incontri rientra nella cultura del Piccolo, che alla riflessione sulla scienza dedica da anni la sua attenzione e i suoi programmi, in collaborazione con i più importanti istituti universitari e di ricerca italiani.
Il ciclo prende il titolo – Natura magistra scientiae – dall’appuntamento finale del 31 maggio, nel quale il Direttore scientifico dell’IIT, Roberto Cingolani, con una presentazione composta da immagini, video e alcune tecnologie create dall’Istituto, illustrerà il futuro che la scienza sta costruendo per il nostro pianeta, grazie all’ispirazione presa dalla natura. Un futuro già presente, con ricadute sulla vita quotidiana più evidenti di quanto si pensi.
L’ingresso è libero ma su prenotazione. Per l’accredito bisogna scrivere a: comunicazione@piccoloteatromilano.it con in oggetto il titolo dell’incontro, seguito dal vostro cognome e numero di posti da riservare
Gli appuntamenti:
10 maggio, “Materiali 4.0”, Guglielmo Lanzani
17 maggio, “Nanotecnologie per il vivente”, Alberto Diaspro
24 maggio, “Ecosistema robotico”, Barbara Mazzolai
Chiostro Nina Vinchi, Piccolo Teatro, Milano. Orario: dalle 17.00 alle 18.30
31 maggio, “Natura magistra scientiae”, Roberto Cingolani
Teatro Studio Melato. Orario: 20:30
“NATURA MAGISTRA SCIENTIAE” – L’evoluzione diventa tecnologia
La Natura e gli esseri viventi sono un prodotto dell’evoluzione che, in miliardi di anni, ha definito forme, materiali e meccanismi di funzionamento in continuo equilibrio tra loro. In questo senso le strategie “ingegneristiche” e chimico-fisiche degli esseri viventi sono una fonte di ispirazione per lo sviluppo tecnologico. Alcuni scienziati di IIT racconteranno tecnologie bio-ispirate che cambieranno il mondo. Nuovi materiali intelligenti biocompatibili e sostenibili, tecnologie flessibili e fotosensibili per catturare energia nell’ambiente, robot bioispirati che faranno parte della società del futuro, e la nuova medicina in cui diagnosi e terapie saranno sempre più personalizzate e “dentro” l’uomo.
“Materiali 4.0”, Guglielmo Lanzani, coordinatore del Center for Nano Science and Technology, IIT (Milano)
L’industria del futuro dovrà prevedere l’introduzione di nuovi materiali, economici, a basso impatto ambientale e in grado di rispondere a bisogni energetici e produttivi crescenti, al ritmo della crescita della popolazione del nostro pianeta. Gli oggetti dovranno essere intelligenti, versatili, connessi l’uno con l’altro e alimentati da dispositivi che trasformano l’energia dell’ambiente in energia utile. I nuovi materiali sono l’anticamera a un’elettronica flessibile e vestibile, pannelli fotosensibili stampabili come un giornale, rivestimenti intelligenti e sensorizzati, plastiche biocompatibili ed ottenute da scarti alimentari.
“Nanotecnologie per il vivente”, Prof. Alberto Diaspro, Direttore Dipartimento di Nanofisica di IIT
Il fisico premio Nobel Richard Feynman nel 1959 dava avvio alle nanotecnologie, esortando gli scienziati contemporanei a essere coraggiosi e sognatori per affrontare le sfide scientifiche e tecnologiche su scala di misura piccolissima, quella degli atomi, il nanometro. Dopo oltre cinquant’anni, le nanotecnologie sono diventate strumenti al servizio della qualità della vita dell’uomo. Grazie ad esse si sono sviluppati strumenti di diagnosi che nel prossimo futuro permetteranno di osservare le patologie nel loro evolversi, a partire dagli stadi iniziali, intervenendo in modo tempestivo. Il Microscopio ottico, infatti, ha superato i limiti che impedivano di osservare direttamente le molecole all’interno delle cellule che compongono il corpo umano. Ora queste tecnologie si stanno miniaturizzando verso veri e propri Lab on chip, con l’obiettivo di portarlo direttamente nell’uomo.
“Ecosistema robotico”, Barbara Mazzolai, Coordinatrice del Center for Micro-BioRobotics di IIT (Pontedera, Pisa)
La robotica prende ispirazione dal mondo vivente per produrre tecnologie adattabili all’ambiente e capaci di interagire le une con le altre, e con l’essere umano. Con questo approccio IIT ha sviluppato un ecosistema di robot intelligenti: il Plantoide, il primo robot al mondo ispirato alle piante che trova la sua principale applicazione nel monitoraggio e nella bonifica dei suoli inquinati; l’animaloide HyQ, un robot a quattro zampe in grado di muoversi su terreni irregolari, e il bipede WALK-MAN per supportare l’uomo nelle operazioni di emergenza e sostituirlo durante l’intervento in zone contaminate e pericolose; l’umanoide iCub, che imita le capacità cognitive e dinamiche di un bambino, ed è il progenitore dei robot con cui l’uomo conviverà nella società del futuro, utilizzandolo come collaboratore o assistente.
“Natura magistra scientiae”, Prof. Roberto Cingolani, Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia
Il mondo degli esseri viventi è un prodotto dell’evoluzione che, in miliardi di anni, ha definito forme, materiali e meccanismi di funzionamento adatti all’ambiente nel quale si costituiva. La scienza oggi ha gli strumenti per osservarli e imparare da essi, studiando sistemi di complessità crescente, dal virus all’essere umano, e costruire tecnologie utili alla nostra società. Nuovi materiali intelligenti ecocompatibili, elettronica flessibile e vestibile, dispositivi per catturare energia nell’ambiente, una nuova medicina personalizzata, e infine robot bioispirati con cui coesistere nella società del futuro. Una scienza che impara dalla natura è una conoscenza che mette al centro l’uomo senza trascurare il nostro pianeta.