I ricercatori del centro di Napoli di IIT premiati con 50 mila euro dal Ministro della Salute Lorenzin per il loro progetto di startup in campo biomedico. Kyme si propone di migliorare le prestazioni di test diagnostici come la risonanza magnetica rendendoli più economici, efficaci e con meno effetti collaterali
Il progetto di Startup dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) Kyme sale sul podio di Bioupper, premio promosso da Novartis e Fondazione Cariplo a sostegno dei giovani talenti che vogliono creare una startup nelle scienze della vita, e si aggiudica 50 Mila Euro da investire nello sviluppo del loro progetto sul mercato.
Da un’idea dei ricercatori del centro CABHC – IIT di Napoli (Center for Advanced Biomaterials for Health Care dell’Istituto Italiano di Tecnologia) in collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” è nata Kyme, iniziativa imprenditoriale che vuole contribuire al miglioramento dei metodi diagnostici con produzione di immagini, attraverso l’utilizzo di nanotecnologie innovative. Infatti, Kyme è finalizzata alla produzione di dispositivi medici iniettabili per la Risonanza Magnetica .
Il punto di forza del prodotto Kyme è la possbilità di rendere visibili dettagli anatomici altrimenti non apprezzabili, permettendo una diagnosi più efficace, la riduzione della dose somministrata e, di conseguenza, degli effetti collaterali che possono essere causati dai mezzi di contrasto delle risonanza magnetica.
I prodotti Kyme sono ottenuti attraverso una piattaforma di microfluidica brevettata che sfrutta l’acccurato controllo della miscelazione di flussi all’interno di micro-canali. Il brevetto, depositato il Dicembre 2015, è stata attualmente esteso agli stati europei ed extra europei.
“L’idea di Kyme –racconta l’Ing. Enza Torino, Ricercatrice all`Istituto Italiano di Tecnologia di Napoli– nasce da un bisogno sociale. Infatti, a causa dell’aumento dell’aspettativa di vita è aumentato anche il numero degli esami diagnostici ai quali la popolazione è sottoposta. Kyme mira a garantire una diagnosi precoce e, quindi, alla possibilità di intervenire con la la terapia più appropriata migliorando la qualità della vita del paziente”.
La tecnologia Kyme garantisce infatti: scalabilità a basso costo; tempi e costi di produzione ridotti; assenza di ulteriori step di purificazione; ottenimento di un prodotto ready-to-use.
Il progetto di startup Kyme fa parte delle circa 20 idee imprenditoriali in fase di lancio originate dall’iniziativa dei ricercatori IIT. Inoltre, dal 2007 ad oggi, IIT ha fondato 18 start up che hanno già raccolto circa 13 milioni di euro e creato 60 nuovi posti di lavoro.
Team Kyme: Enza Torino, Donatella Vecchione, Maria Russo, Alfonso Maria Ponsiglione, Paolo Netti