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Le ricercatrici dell’IIT si aggiudicano 2 finanziamenti del Fondo Italiano per la Scienza

Laura Cancedda e Dafne Campigli Di Giammartino dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) sono tra i vincitori dei finanziamenti del Fondo Italiano per la Scienza (FIS)

Annunciati sabato scorso dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) per il macro settore Life Science, le due scienziate si dedicheranno a progetti di ricerca distinti: Cancedda svilupperà nuovi modelli preclinici per studiare i tratti neuropsichiatrici derivanti da esposizione a traumi, inclusi potenzialmente anche i disturbi di personalità, quali per esempio i caratteri narcisistici o paranoidi; Campigli Di Giammartino investigherà la natura tridimensionale del genoma e il ruolo che la sua conformazione ha nei processi di lettura e trascrizione del DNA. Tali finanziamenti si aggiungono a quello conquistato da Guglielmo Lanzani nel 2023.

Il Fondo Italiano per la Scienza è promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca per incentivare lo sviluppo della ricerca nel nostro paese. Esso prende ispirazione dal modello di finanziamenti di eccellenza individuali introdotto dall’European Research Council (ERC), l’ente istituito nel 2007 dall’Unione Europea proprio per garantire alle menti brillanti di costruire e proseguire la propria carriera scientifica all’interno dei paesi membri. I settori scientifici e le categorie di livello del FIS sono gli stessi dell’ERC. Infatti, anche per il FIS si hanno i macrotemi: Scienze Sociali e Umanistiche; Scienze Matematiche, Fisiche, dell’Informazione, Ingegneria, Universo e Scienze della Terra; e Scienze della Vita. I livelli di seniority degli scienziati restano: Starting Grant (per coloro che sono all’inizio della loro carriera), Consolidator Grant (con un gruppo di ricerca già costituito) e Advanced Grant (per coloro che hanno un percorso già consolidato).

Dafne Campigli Di Giammartino è Principal Investigator dell’Unità “3D chromatin conformation and RNA genomics” all’IIT a Genova. Dopo un dottorato in biologia alla Columbia University di New York, Campigli Di Giammartino prosegue la sua carriera di ricercatrice al Weill Cornell Medicine di New York dove riceve una borsa di finanziamento della New York Stem Cell Foundation, per studiare l’architettura tridimensionale della cromatina, ovvero il complesso di DNA e proteine che contiene le informazioni genetiche all’interno della cellula. I suoi studi proseguono nello stesso istituto fino al 2022, quando rientra in Italia all’IIT, vincendo la Human Technopole-Early Career Fellowship. Grazie al finanziamento del FIS, Campigli Di Giammartino potrà studiare ulteriormente le diverse forme tridimensionali che il materiale genetico acquisisce all’interno del nucleo e come tali strutture sono parte integrante del funzionamento di trascrizione ed espressione del genoma e quindi dell’identità cellulare. Il progetto, dal titolo 3Dhub, si focalizzerà in particolare sui meccanismi di formazione, di funzionamento e di interazione della cromatina nelle cellule staminali embrionali e in quelle tumorali.

Laura Cancedda è Principal Investigator dell’Unità “Brain Development and Disease” all’IIT a Genova. Neuroscienziata formatasi tra l’Università di Genova, la Scuola Normale Pisa e l’Università della California di Berkeley (USA), Cancedda ha iniziato a lavorare come ricercatrice in IIT nel 2008.  Nel 2016 vince un Consolidator grant da parte dell’European Research Council (ERC) e diventa scienziata dell’Istituto Dulbecco Telethon. Nel 2022 è cofondatrice della start-up IAMA Thearapeutics, insieme al collega Marco De Vivo, originata da scoperte riguardo i meccanismi alla base delle disabilità intellettive associate alla sindrome di Down. Il progetto finanziato da FIS e nato in collaborazione con il gruppo del collega Valter Tucci ha l’obiettivo di porre le basi di un nuovo metodo di studio, basato su modelli animali, delle problematiche neuropsichiatriche derivanti all’esposizione a traumi. Queste problematiche includono i disturbi di personalità, come per esempio il disordine paranoide, antisociale e narcisistico, che si distinguono per specifici schemi di comportamento, coinvolgendo l’umore e le emozioni, e influenzando negativamente la qualità della vita. Tali disordini, infatti, riscontrabili solo nell’essere umano, mancano di un modello animale attraverso cui poterli studiare nei meccanismi biologici di base, anche nella loro correlazione con l’esperienza di eventi traumatici, dalle violenze alle guerre. Il nuovo metodo potrebbe rendere più semplice l’identificazione di trattamenti.

Nei finanziamenti approvati nel 2023, invece, compariva anche il progetto di Guglielmo Lanzani, Principal Investigator del laboratorio di Nanomaterials for Energy and Lifescience al Center for Nano Science and Technology dell’IIT a Milano. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare dispositivi che permettano l’uso della fotostimolazione per controllare cellule e tessuti viventi in modo innovativo, così che siano sensibili alla luce nel vicino infrarosso (NIR). Il gruppo di ricerca utilizzerà tecniche di ingegneria tissutale per testare i fototrasduttori su muscoli a tre livelli di complessità: singole cellule, tessuti muscolari in vitro e muscoli in vivo. Tali dispositivi potranno essere utilizzati come attuatori bio-ibridi, nella soft-robotics, e in protesi e terapie innovative per le miopatie.

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