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Nave Alliance: al via il Progetto “ICE-BLUE”

Il 4 agosto ha avuto inizio la prima fase del progetto ICE-BLUE con la partenza dal porto di Tromsø, Norvegia, della Nave Alliance, un’unità navale di ricerca oceanografica impegnata nella campagna artica 2025, con rientro previsto il 28 agosto

ICE-BLUE è un progetto a guida dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con l’Università di Firenze (Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali Cliniche “Mario Serio”), l’Università degli Studi di Milano (Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari), l’Università Cattolica del Sacro Cuore (Dipartimento di Psicologia) e l’Università Sapienza di Roma (Dipartimento di Medicina Molecolare).

Lo studio nasce nell’ambito di una collaborazione tra ASI, IIT e la Marina Militare (MM), volta a promuovere attività scientifiche finalizzate ad una migliore comprensione degli effetti sulla fisiologia e psicologia umana dell’isolamento e confinamento, due condizioni comuni al volo spaziale e ai contesti in cui opera il personale della MM, quali i sommergibilisti e gli equipaggi coinvolti in attività in ambienti estremi.

Nell’ambito del progetto ICE-BLUE sarà condotta un’analisi sistematica ed integrata di molteplici parametri psico-fisici, dal livello molecolare al neurofisiologico e comportamentale, nell’equipaggio e nel personale dell’Istituto Idrografico impegnati nella missione della Nave Alliance.

Siamo estremamente entusiasti di quella collaborazione che ci permetterà di distinguere gli effetti psicofisici dovuti ad isolamento e confinamento rispetto a quelli propri del volo spaziale, che comprendono anche esposizione a radiazioni cosmiche e microgravità. I risultati di ICE-BLUE saranno confrontati con quelli ottenuti nell’ambito del progetto “astRNAuts”, in cui abbiamo studiato gli effetti del volo spaziale su astronauti della missione privata Axiom 3” dichiara Davide De Pietri Tonelli, responsabile scientifico del progetto ICE-BLUE per IIT e coordinatore dell’unità Neurobiology of miRNA di IIT.

Questa sarà solo la prima fase del progetto, che prevede nell’arco del 2026 anche il coinvolgimento del personale sommergibilista della MM” aggiunge così Serena Pezzilli, responsabile del progetto per ASI.

La missione della Nave Alliance offrirà anche l’opportunità di raccogliere campioni di acque profonde e sedimenti sul fondale del mare Artico. L’analisi di tali campioni consentirà di caratterizzare le comunità microbiologiche presenti nelle profondità marine artiche e comprendere le condizioni limite della vita sulla Terra in ambienti terrestri estremi analoghi alle Lune ghiacciate di Giove e Saturno.

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