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Book Review: I robot e noi

Recensione del libro di Maria Chiara Carrozza “I robot e noi”Un viaggio nella robotica, agli albori di una nuova era. Quando i robot affrontano i primi passi per abitare il mondo, per uscire dalle fabbriche e popolare i luoghi frequentati dalle persone, le strade e le case, accolti ovunque, perfino all’interno del corpo umano. Il mondo abitabile dai robot promette di spingersi ai punti più estremi, dalle profondità del mondo sottomarino fino alle distanze dello spazio astronomico.I robot e noi. E’ la storia di una relazione che alimenta da sempre l’immaginario collettivo e che oggi, forse, può diventare realtà. Siamo davvero nel tempo in cui i robot cominceranno a vivere in mezzo a noi? Cambieranno la nostra vita? L’intera società?“I robot e noi” è il libro più recente di Maria Chiara Carrozza, scienziata autorevole ed abile divulgatrice, espressamente dedicato all’approfondimento di queste domande e alla sfida culturale che sottendono.Il libro nasce dalle lezioni tenute dall’Autrice alla Scuola di Politiche e si rivolge a un pubblico ampio di lettori con l’intento di offrire, in forma agile e accessibile, una panoramica esauriente della relazione tra gli uomini e i robot. Un’interazione uomo-macchina che promette di dare vita ad una vera e propria simbiosi, con implicazioni sociali che ancora sfuggono. Un’innovazione così profonda da introdurre interrogativi inediti, a cui è necessario rispondere, non solo sul piano scientifico e tecnologico, ma anche sul versante filosofico e umanistico.In tal senso l’autrice non si limita a delineare lo scenario odierno della robotica, ma soprattutto ne segnala le questioni aperte, con un approccio critico che invita il lettore all’approfondimento, alla ricerca di una migliore consapevolezza dell’impatto a lungo termine delle tecnologie. E’ una visione rinnovata della funzione culturale e sociale dello scienziato nella società contemporanea, una visione sfidante che Maria Chiara Carrozza, in questo testo divulgativo, interpreta in modo davvero efficace.LA PROSPETTIVA ANTIDISCIPLINAREGià in avvio di lettura, una breve annotazione autobiografica dell’Autrice ci introduce alla prospettiva antidisciplinare, un orizzonte che l’autrice sposa con convinzione per tracciare un filo conduttore tra i diversi punti salienti della sua esposizione. E’ convinzione di Maria Chiara Carrozza che oggi le barriere tra le discipline debbano essere superate, perché “le soluzioni non sono mai confinate in una sola disciplina” e i cambiamenti da fronteggiare richiedono competenze umanistiche e trasversali sempre più forti.“Nel prossimo futuro c’è una sfida enorme per le scienze umane e sociali, per capire e analizzare le trasformazioni sociali che stiamo vivendo. Una sfida in cui, come abbiamo visto, è cruciale l’antidisciplinarietà, proprio perché noi scienziati duri e ingegneri non abbiamo tutti gli strumenti culturali per capire ed affrontare le implicazioni umanistiche della rivoluzione industriale”TECNOLOGIE ABILITANTIProprio alle rivoluzioni industriali è dedicata la parte iniziale del libro. Come l’Autrice ricorda,  ogni grande trasformazione industriale è stata segnata da un numero ristretto di tecnologie abilitanti. Sono loro che hanno generato la discontinuità, rivoluzionato l’intero sistema produttivo, ripercuotendosi in modo imprevedibile sull’assetto sociale. Così è stato nella prima rivoluzione industriale con l’avvento della macchina a vapore e del telaio automatico. Altrettanto è accaduto nella successiva, con il diffondersi dell’elettricità, dell’acciaio e dei fertilizzanti chimici. Anche la terza rivoluzione, già a partire dagli anni ottanta, è stata segnata dal ruolo abilitante della microelettronica e dell’automazione.Non sorprende quindi che, anche oggi, agli esordi della quarta rivoluzione, siano le nuove tecnologie ad imprimere velocità e pervasività alla trasformazione del sistema produttivo e sociale. Un ventaglio di innovazioni, più ampio ed eterogeneo rispetto al passato, dove la robotica svolge un ruolo di primo piano. Una funzione abilitante che Maria Chiara Carrozza, parlando dell’attuale trasformazione industriale, indica con chiarezza: “La chiave per comprendere questa trasformazione è la robotica”.I ROBOT TRA NOI. UN PROCESSO GRADUALE.Negli ultimi decenni, i robot hanno trovato largo impiego nella produzione manifatturiera. Nell’immaginario delle persone è ben presente la sagoma del robot industriale, segregata in una gabbia di protezione, con le sembianze di un braccio snodabile, in movimento incessante lungo le catene di montaggio delle fabbriche. Più indefinita rimane la figura del robot antropomorfo, confinata perlopiù nel genere variegato della fantascienza o nei laboratori di robotica più avveniristici. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato, le mappe mentali si sono estese e le persone cominciano a immaginarsi a tu per tu con le macchine intelligenti, alle prese con famiglie di robot di funzioni e forme inaspettate, siano essi automobili a guida autonoma o dispositivi intelligenti per aspirare la polvere in casa.La presenza dei robot tra noi sarà comunque un processo lento e graduale, richiederà tempi giusti di accettazione. Il cambiamento dovrà farsi strada prima nella mente delle persone e solo allora sarà in grado di estendersi all’intera economia: dalla manifattura alla logistica, dai trasporti alla distribuzione, fino ad assumere un ruolo di rilievo anche nel settore dei servizi.DALL’INDUSTRIA AL ROBOT DENTRO DI NOISono numerosi i campi di applicazione della robotica e, in maniera sintetica, il libro di Maria Chiara Carrozza conduce il lettore a scoprirli ad uno ad uno, senza mai rinunciare all’orientamento di una visione d’insieme. Un lungo viaggio che include, innanzitutto, gli ambienti ostili o pericolosi per l’uomo, dall’esplorazione sottomarina a quella astronomica, dagli scenari di guerra alle catastrofi naturali. Proseguendo poi alla scoperta delle più sorprendenti applicazioni robotica nella medicina, dalla chirurgia alla riabilitazione, fino alla neuro-bionica e alla neuro-robotica, settore che annovera l’Autrice tra le sue eccellenze.Difficile immaginare oggi i limiti della robotica, se è vero – come afferma Maria Chiara Carrozza – che un giorno la robotica potrà spingersi fino alla nostra intimità cognitiva e attraverso la bionica e le neuroprotesi riuscire “non solo a impiantarsi nel nostro corpo, ma anche a dialogare intimamente con il nostro cervello».E’ un itinerario ideale e affascinante che conduce dalla robotica industriale a quella dei servizi, a quella sociale fino alla “robotica dentro di noi”.SOCIALIZZARE I ROBOTNel prossimo decennio assisteremo alla migrazione delle tecnologie robotiche dalla produzione industriale al terziario e ai servizi. I robot muoveranno i primi passi nella società, nelle case e forse nelle strade, saranno sempre più connessi e capaci di interagire con le persone, non solo negli ambienti lavorativi, ma anche nella vita sociale e nelle attività di vita quotidiana. Assisteremo – afferma l’Autrice – allo straordinario processo della socializzazione della robotica, una trasformazione complessa e ricca di incognite.LE QUESTIONI APERTEAbbiamo sempre più consapevolezza che l’ingresso nella società dei robot non potrà che essere graduale e probabilmente discontinuo. Un’incertezza sui tempi e sulle modalità che rende ardua ogni valutazione realistica dell’impatto della robotica sul mondo del lavoro. Se alcuni mestieri verranno cancellati, probabilmente molti altri  verranno creati, di certo la maggior parte delle professioni verrà trasformata.Un’altra questione decisiva è comprendere dove si collocherà il punto di incontro tra i robot e gli esseri umani lungo il percorso di reciproco adattamento. E’ un dibattito avvincente e aperto, in cui l’Autrice propone un’interpretazione illuminante: non è del tutto corretto dire che noi dobbiamo adattarci alla convivenza con i robot, meglio è affermare che sono i robot a doversi adattare a noi.Se ancora non sappiamo se la simbiosi tra uomini e robot riuscirà davvero, possiamo essere certi – sostiene Maria Chiara Carrozza – che la capacità di affrontare le insidie e le opportunità del cambiamento dipenderà soprattutto dalla lungimiranza di investire, in maniera convinta, nell’educazione, nella ricerca e nella formazione per preparare la nostra società al futuro.___SCHEDA DEL LIBROTitolo: I robot e noiAutori: Maria Chiara CarrozzaEditore: Il MulinoAnno edizione: 2017Maria Chiara Carrozza, già Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è professore ordinario di Bioingegneria industriale presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, di cui è stata rettore dal 2007 al 2013 e dove oggi è responsabile dell’Area “Neuro-Robotics” dell’Istituto di Biorobotica. Autrice di numerose pubblicazioni internazionali e detentrice di vari brevetti.

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