La motivazione: “per i contributi pionieristici e fondamentali allo sviluppo di mani artificiali, all’aptica e alla collaborazione uomo-robot, e per le loro applicazioni alla robotica e alle protesica”
Antonio Bicchi, ricercatore senior delI’Istituto Italiano di Tecnologia e Professore all’Università di Pisa, è uno dei due vincitori, l’unico italiano, dell’edizione 2025 del Pioneer in Robotics and Automation Award conferito ieri ad Atlanta (US) dalla IEEE Robotics and Automation Society, la principale associazione mondiale degli ingegneri robotici, durante la conferenza internazionale di robotica ICRA 2025.
Dal 1999 il premio viene assegnato per valorizzare l’operato di chi, grazie all’avvio di nuove aree di ricerca o campi dell’ingegneria, ha avuto un impatto significativo sullo sviluppo di settori della robotica o dell’automazione. Il premio è destinato a persone che si trovano nella fase intermedia o avanzata della loro carriera.
Con la motivazione “Per i contributi pionieristici e fondamentali allo sviluppo di mani artificiali, all’aptica e alla collaborazione uomo-robot, e per le loro applicazioni alla robotica e alle protesica” quest’anno l’onoreficenza torna ad uno scienziato italiano, ad evidenza che la ricerca svolta nel nostro Paese è stimata e riconosciuta nel panorama mondiale della robotica. Solo sette scienziati europei hanno ricevuto questo premio prima, e solo tre italiani con lui.
“Ricevere dalla società mondiale di Robotica il riconoscimento del ruolo di “Pioniere” è naturalmente un grande onore. In un campo in cui ormai sono decine di migliaia i ricercatori con sempre maggior entusiasmo, essere tra i pochi che lo hanno avuto, e i pochissimi in Europa, significa molte cose. La più importante forse è che, mentre tanti hanno capacità individuali pari e anche maggiori delle mie, pochi hanno avuto il privilegio di operare con persone della qualità e con la passione di quelle che ho avuto come allievi e collaboratori; di avere Maestri che mi hanno mostrato la strada ma mai hanno compresso la mia libertà, anche di sbagliare; e di lavorare in Istituzioni come IIT e l’Università di Pisa, che mettono la Ricerca al primo posto e favoriscono e valorizzano i loro ricercatori” ha dichiarato Antonio Bicchi, ricercatore dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Professore dell’Univeristà di Pisa.
Antonio Bicchi è ricercatore senior presso l’Istituto Italiano di Tecnologia dove coordina l’unità Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation e Professore di Robotica all’Università di Pisa, dove svolge le sue ricerche presso il Centro di Ricerca Enrico Piaggio. La sua ricerca si pone l’obiettivo di studiare gli aspetti fondamentali, teorici e sperimentali della robotica e di seguirne lo sviluppo e l’applicazione, fino alla realizzazione di tecnologie pronte per l’uso pratico nella società. Bicchi si è occupato a lungo di interazione tra esseri umani e robot e del campo più specifico della manipolazione, ambiti che gli sono valsi il riconoscimento. Con l’introduzione dei concetti di “sinergie sensomotorie” dalle neuroscienze e di “tecnologie della robotica soffice”, cosiddetta soft robotics, Bicchi e il suo team ha generato una discontinuità rispetto alla ricerca del passato nel modo di progettare le mani artificiali che rende oggi possibile avere mani robotiche di complessità e capacità simili a quella umana, pur rimanendo facilmente controllabili dagli utenti. Più recentemente, Bicchi si è interessato alla realizzazione di arti protesici con caratteristiche “naturali”.
Durante la sua carriera Bicchi è stato beneficiario di diversi finanziamenti da parte del prestigioso European Research Council, tra cui un ERC Synergy Grant nel 2018 per il progetto Natural BionicS, incentrato sulla realizzazione di arti protesici con caratteristiche “naturali” e collegati con il sistema nervoso centrale. Nel 2012 il suo Advanced grant fu il primo finanziamento di quel tipo assegnato alla ricerca italiana in robotica, da cui scaturì il disegno originale della SoftHand. L’invenzione è stata impiegata su robot umanoidi e per protesi di mano in diversi programmi di studio con medici in Italia e negli Stati Uniti. Inoltre, una sua versione per applicazioni industriali è diventata un prodotto commercializzato dalla pmi innovativa QBrobotics, nata nel 2012 come start-up dell’IIT. A questi grant si uniscono 4 di tipo Proof-of-Concept, tra cui l’ultimo nel 2025 per il progetto VSoftPro destinato allo sviluppo di una protesi di braccio in grado di riprodurre le caratteristiche dell’arto umano, secondo i principi biologici della soft robotics. Inoltre, Bicchi è stato a lungo direttore del Centro di Ricerca E.Piaggio (2003-2012).
Il “Pioneer in Robotics and Automation Award” è un riconoscimento conferito da IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers) Robotics and Automation Society, la principale associazione al mondo di ingegneri robotici, a partire dal 1999 a persone attive nei settori della robotica e dell’automazione che siano membri o meno della IEEE Robotics and Automation Society. I fattori di eleggibilità includono la natura pionieristica del proprio operato, sia accademico che industriale, l’impatto o l’impatto accumulato del contributo del candidato nei campi della robotica e o dell’automazione. La IEEE Robotics and Automation Society oggi conta 19.000 membri, in crescita rapidissima di anno in anno.