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Book Review: Irriducibile

La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura

La storia di Federico Faggin che si ripercorre leggendo il suo ultimo libro è un viaggio entusiasmante di un uomo che lascia Vicenza, la sua città natale per trasferirsi negli Stati Uniti. La sua carriera professionale nella Silicon Valley assume dimensioni di promozione planetaria quando, come capoprogetto e designer, mette a punto lntel 2004 e sviluppa la tecnologia MOS con porta di silicio che ha permesso la fabbricazione dei primi microprocessori, delle memorie EPROM e RAM dinamiche e dei sensori CCD, gli elementi essenziali per la digitalizzazione dell’informazione. La sua avventura professionale è poi proseguita con una feconda attività imprenditoriale attraverso la quale ha dato vita a intuizioni tecnologiche che hanno modificato profondamente la nostra vita. Tra le tante realizzazioni i primi Touchpad e Touchscreen. Insignito dal presidente Obama della medaglia della Tecnologia e della Innovazione, è Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Non è quindi una trovata editoriale il titolo “Irriducibile” ma la sintesi di una vita di lavoro costruita su un’idea che con fatica, scontri, delusioni e successi è divenuta concreta realtà. Leggere un libro scritto da colui che viene definito il padre della rivoluzione informatica che pervade oggi le nostre esistenze è una decisione che si assume con la preoccupazione di non essere in grado di poter comprendere un linguaggio tecnologico per addetti. Si viene smentiti già dalla premessa, Faggin riesce ad essere anche attento divulgatore fondendo rigore scientifico, visione, spiritualità che obbligano il lettore a soffermarsi su aspetti che uniscono tecnologia, filosofia e vita vissuta. Ciò sorprende e offre un’immagine dello scienziato molto lontana degli stereotipi che lo vogliono solamente concentrato sulla sua particolarità professionale. Per comprendere la qualità del lavoro letterario di Faggin ecco una citazione: “ci sentiamo ripetutamente dire che siamo robot biologici, mentre la mia indagine personale costellata da molte altre esperienze straordinarie di coscienza avvenute anche in seguito, mi ha rivelato che invece è più probabile che siamo esseri spirituali temporaneamente imprigionati in un corpo fisico simile a una macchina. Ma, se ci lasciamo convincere da chi ci dice che siamo solo il nostro corpo mortale, finiamo col pensare che tutto ciò che esiste abbia origine solo nel mondo fisico. In tal caso non ci porremo nemmeno le domande sulla natura e sullo scopo dei nostri impulsi creativi e delle nostre emozioni e, così facendo, ignoreremo anche il significato della nostra vita, ciò che ora capisco che è la parte più importante della nostra esperienza ed esistenza umana”.

Per concludere questo invito alla lettura del libro di Faggin non può mancare un cenno ad uno dei temi di grande attenzione nel dibattito sull’influenza che avranno nel nostro futuro le tecnologie: il rapporto tra intelligenza umana e intelligenza artificiale.

… in altre parole, la vera intelligenza non è separabile dalle altre proprietà che ci rendono umani e che richiedono la coscienza ed il libero arbitrio, cioè la capacità di comprendere e quella di prendere decisioni inaspettate, creative ed etiche. Le macchine non potranno mai fare queste cose perché, se fossero libere come siamo noi, sarebbero più pericolose che utili. Esse funzionano ma non capiscono. E capire non è riducibile ad un algoritmo”.

Buona lettura.

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SCHEDA DEL LIBRO
Titolo: Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
Autore: Federico Faggin
Editore: Mondadori
Anno edizione: settembre 2022
Pagine: 300

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