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HeatNMof: il network europeo per la nanomedicina oncologica in scena a Genova

Tre giorni tra visite ai laboratori, lezioni didattiche e conferenze tenute da alcuni dei più qualificati esperti europei

Si è svolto a Genova dal 23 al 25 maggio, presso la sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia, un workshop sulle Nanoparticelle Magnetiche organizzato nell’ambito del progetto europeo HeatNMof, un progetto Marie Curie-Innovative Training Network. Una tre giorni in cui è stato possibile conoscere le più innovative applicazioni in campo biomedico di queste particolari nanoparticelle.

HeatNMof, acronimo per “Heating triggered drug release from nanometric inorganic-metal organic framework composites“, è un progetto finanziato nell’ambito del Programma quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione Horizon 2020, che mira alla formazione di una nuova generazione di ricercatori nell’ambito della medicina oncologica di precisione: nello specifico, si utilizzeranno i più recenti avanzamenti nel campo delle nanotecnologie per realizzare nanopiattaforme multifunzionali intelligenti, in grado di somministrare i farmaci antitumorali con altissima precisione.

Il progetto, che rappresenta un significativo passo in avanti rispetto allo stato dell’arte dei vettori per la somministrazione di farmaci, si fonda sull’uso combinato delle cosiddette strutture metallorganiche (MOF, Metal-Organic Frameworks), e nanoparticelle (NPs) plasmoniche o magnetiche. I MOF, strutture altamente porose e biocompatibili, sono molto promettenti come trasportatori di farmaci grazie alle loro proprietà intrinseche, tra cui la versatilità, l’elevata efficienza di caricamento del farmaco e il preciso controllo locale e temporale di somministrazione. Le nanoparticelle inorganiche foto e/o magnetiche, invece, permettono sia un controllo specifico delle reazioni all’interno delle entità viventi (ad esempio, il rilascio di farmaci innescato dal riscaldamento), sia di sfruttare queste nanostrutture composite per attività diagnostiche (imaging) e/o terapeutiche sfruttando i danni alle cellule tumorali mediante esposizione a temperature terapeutiche di 42-46°C (terapia ipertermica).

Un binomio promettente, come spiega Teresa Pellegrino, che in IIT si occupa proprio dello sviluppo di applicazioni biomediche di questo innovativo approccio, e che è referente per l’Istituto Italiano di Tecnologia-Genova del progetto HeatNMof all’interno del consorzio: “Sviluppare nuovi materiali e testarli sfruttando le competenze complementari e interdisciplinari dei gruppi europei coinvolti in questo consorzio, è una grande opportunità di crescita non solo per gli studenti ma anche per i vari istituti coinvolti”.

In totale, per HeatNMof sono stati reclutati 12 giovani e promettenti ricercatori e ricercatrici che, tramite borse di ricerca MSCA (Marie Skłodowska-Curie Actions), saranno formati all’interno di un ambiente di ricerca altamente interdisciplinare e intersettoriale. Il Progetto, partito ufficialmente a marzo del 2020 e della durata prevista di 4 anni, è coordinato dalla dott.ssa Patricia Horcajada dell’IMDEA Energy Institute (Madrid, Spagna). Il consorzio di HetNmof riunisce 10 realtà europee, accademiche e industriali, di altissimo livello, provenienti da Spagna (IMDEA Energy, Universidad Santiago de Compostela, Nanoscale Biomagnetics SL e ISERN Patentes y Marcas M SL), Italia (Istituto Italiano di Tecnologia), Francia (Centre National de la Recherche Scientifique), Belgio (Università di Anversa), Germania (Università di Amburgo) e Regno Unito (Immaterial Labs LTD).

Grazie all’ attività di ricerca altamente interdisciplinare garantito da questi partner, HetNmof fornirà alla prossima generazione di scienziati solide competenze in chimica, nanomedicina biotecnologie e ingegneria dei materiali contribuendo così al trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca alla pratica clinica, mirando al miglioramento delle terapie.


Sito web HeatNMof

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