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IAMA Therapeutics, la start-up nata da IIT, chiude un round da 15 milioni di euro e avvia i test di efficacia sull’essere umano del nuovo candidato farmaco per l’autismo

IAMA Therapeutics, dopo il primo round di 12 milioni euro, ha annunciato oggi un nuovo finanziamento da 15 milioni che permetterà di affrontare una fase cruciale della sperimentazione clinica sugli esseri umani

In occasione della Giornata Nazionale del Made In Italy promossa dal MIMIT, su iniziativa dell’On. Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della X Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo e dell’On. Simone Billi, componente della III Commissione Affari esteri e Comunitari, l’Istituto Italiano di Tecnologia-IIT, rappresentato dal Direttore Scientifico Giorgio Metta e dal Direttore del Technology Transfer Lorenzo De Michieli, ha presentato presso la sala stampa della Camera dei deputati il nuovo report sulle start-up nate dalla ricerca IIT.

In questo contesto, IAMA Therapeutics, la startup biofarmaceutica per la scoperta, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi farmaci per i disturbi del neurosviluppo, nata dai laboratori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ha annunciato di aver chiuso un round di investimento da 15 milioni di euro per accelerare la fase 2 degli studi clinici e testare l’efficacia sull’essere umano del candidato farmaco IAMA-6, il composto più promettente dell’innovativa pipeline terapeutica di IAMA Therapeutics.

Il nuovo finanziamento è stato guidato da Indaco Venture Partners SGR, insieme alla Fondazione Enea Tech e Biomedical, con il supporto degli investitori esistenti Claris Ventures SGR e CDP Venture Capital SGR.

La startup IAMA Therapeutics nasce nel 2021 dall’esperienza decennale in neurofarmacologia, chimica farmaceutica e computazionale dei gruppi di ricerca “Brain Development and Disease” e “Molecular Modeling and Drug Discovery”dell’Istituto Italiano di Tecnologia-IIT di Genova, guidati rispettivamente da Laura Cancedda e Marco De Vivo.

I primi risultati alla base di IAMA Therapeutics, risalgono al lavoro di ricerca di Laura Cancedda, nel 2015, con la pubblicazione sulla prestigiosa rivista Nature Medicine (https://www.nature.com/articles/nm.3827 ).

In seguito, l’attività di ricerca in collaborazione con il team di Marco De Vivo ha portato alla scoperta del nuovo candidato farmaco IAMA-6 pubblicata sulla rivista Chem nel 2020 (https://www.cell.com/chem/fulltext/S2451-9294(20)30298-9 ) da cui è derivato il brevetto per lo sviluppo di nuovi composti che riducono l’ipereccitabilità di alcune cellule del sistema nervoso centrale in condizioni patologiche. Fondazione Telethon ha contribuito a finanziare tali attività di ricerca e ha affiancato IIT nelle attività di brevettazione e trasferimento tecnologico.

In particolare, IAMA-6 è una molecola progettata per inibire selettivamente la proteina NKCC1, un importante trasportatore di cloruro del sistema nervoso centrale che gioca un ruolo essenziale nella modulazione dell’eccitabilità neuronale.

I test condotti con IAMA-6 nello studio clinico di fase 1 su volontari sani hanno dato ottimi esiti, mostrando assenza di tossicità della molecola e fornendo una prima valutazione della sicurezza e tollerabilità del futuro medicinale. A questo si aggiungono i risultati delle registrazioni dell’elettroencefalogramma che hanno evidenziato come il composto sia in grado di modulare l’attività cerebrale, requisito fondametale per poter migliorare i sintomi clinici delle condizioni del neurosviluppo.

Queste le premesse con cui la start up, grazie al nuovo round di finanziamento di 15 milioni di euro, inizierà nel prossimo periodo la fase 2 dello studio clinico dove verrà indagata l’effettiva attività terapeutica del potenziale farmaco IAMA-6, somministrandolo a soggetti con una diagnosi di autismo.

L’obiettivo che si pone IAMA Therapeutics è sviluppare un nuovo farmaco che consentirà di migliorare la qualità della vita delle persone con disturbi legati al neurosviluppo, come le condizioni nello spettro dell’autismo, favorendo i comportamenti sociali e riducendo quelli ripetitivi e la severità dei potenziali deficit cognitivi.

Questo risultato rivoluzionerebbe il campo di ricerca del neurosviluppo in cui sono pochissimi i nuovi composti che raggiungono fasi avanzate di sviluppo per diventare farmaci, e ancor meno sono i farmaci approvati.


Il team di IAMA Therapeutics è composto da: Laura Cancedda e Marco De Vivo, cofondatori scientifici e Principal Investigators dell’Istituto Italiano di Tecnologia; Ciro Spedaliere, Presidente; Federico Bolognani, Chief Medical Officer; Annalisa Savardi, Head of Preclinical Development e Marco Borgogno, Head of Chemistry.

Laura Cancedda e Marco De Vivo, cofondatori scientifici di IAMA Therapeutics e Principal Investigators dell’Istituto Italiano di Tecnologia, hanno commentato: “Questo round di finanziamento rappresenta una pietra miliare per IAMA e sottolinea la forte motivazione alla base del nostro lavoro in laboratorio. Siamo impegnati a tradurre la nostra ricerca scientifica in terapie innovative che possano alleviare i sintomi diagnostici dei disturbi del neurosviluppo. Siamo felici per i progressi che abbiamo compiuto finora, perché costituiscono una solida base per le future fasi di sviluppo clinico”.

Giovanni Rizzo, Partner del Fondo Biotech presso Indaco Venture Partners SGR, ha dichiarato: “Indaco è entusiasta di supportare IAMA nel suo percorso volto a ridefinire le opzioni terapeutiche per i disturbi del sistema nervoso centrale. Il portafoglio dell’azienda contiene inibitori e modulatori selettivi di alcuni bersagli molecolari coinvolti nell’equilibrio del cloruro intracellulare nei neuroni, un meccanismo che può essere preso di mira per diverse indicazioni cliniche in neurologia. Crediamo nella capacità del team di portare queste innovazioni ai pazienti di tutto il mondo”.

Maria Cristina Porta, Direttore Generale della Fondazione Enea Tech e Biomedical, ha aggiunto: “Iama Therapeutics rappresenta un’eccellenza della ricerca italiana e un esempio concreto di come il trasferimento tecnologico possa generare un impatto positivo sulla vita dei pazienti affetti da malattie neurologiche complesse. Il nostro investimento conferma l’impegno della Fondazione nel sostenere le startup innovative nel settore biomedico, contribuendo a rafforzare l’ecosistema della ricerca e dell’industria farmaceutica in Italia”.

Ciro Spedaliere, Partner di Claris Ventures e Presidente di IAMA Therapeutics, ha commentato: “Siamo orgogliosi di dare il benvenuto a questo gruppo di nuovi investitori, che condividono la nostra visione di trasformare il panorama terapeutico dei disturbi del sistema nervoso centrale. Questo investimento ci consentirà di portare avanti IAMA-6 attraverso gli studi clinici di Fase 2 e di porre le basi per le fasi successivi di sviluppo. Insieme, ci impegniamo per la scoperta e sviluppo di terapie che cambino la vita ai pazienti che ne hanno bisogno”.

Mario Scuderi, Senior Partner e Responsabile del Fondo Evoluzione di CDP Venture Capital, ha concluso: “Siamo al fianco del team di IAMA Therapeutics dall’inizio di questo progetto, abbiamo seguito le prime sperimentazioni di IAMA-6 e le potenzialità che questo farmaco ha di trasformare la qualità della vita delle persone con disturbi del neurosviluppo. Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti da IAMA in questi anni e non vediamo l’ora di seguire gli sviluppi dei prossimi test”.

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IAMA Therapeutics, start-up dell’Istituto Italiano di Tecnologia, è in prima linea nella scoperta di farmaci nel campo delle neuroscienze, dedicata al progresso di soluzioni terapeutiche per soggetti affetti da patologie neurologiche. I composti dell’azienda sono piccole molecole che prendono di mira alcuni cotrasportatori cationi-cloruro, che svolgono un ruolo chiave nei disturbi del sistema nervoso centrale. IAMA-6, il composto principale, ha concluso lo studio clinico di Fase 1 e si appresta ad iniziare la Fase 2 con persone con una diagnosi di autismo. Il team di IAMA Therapeutics è composto da: Laura Cancedda e Marco De Vivo, cofondatori scientifici e Principal Investigators dell’Istituto Italiano di Tecnologia; Ciro Spedaliere, Presidente; Federico Bolognani, Chief Medical Officer; Annalisa Savardi, Head of Preclinical Development e Marco Borgogno, Head of Chemistry.

L’Istituto Italiano di Tecnologia è un centro di ricerca scientifica finanziato dallo Stato che promuove lo sviluppo tecnologico con l’obiettivo di sostenere l’eccellenza nella ricerca di base e in quella applicata per favorire lo sviluppo del sistema economico nazionale. L’attività di ricerca di IIT è caratterizzata da una forte multidisciplinarietà e afferisce a quattro aree scientifiche: robotica, nanomateriali, scienze computazionali e tecnologie per le scienze della vita. La produzione di IIT ad oggi vanta più di 20.000 pubblicazioni, oltre 800 progetti competitivi attivi e oltre 60 progetti ERC, più di 1300 titoli di brevetti attivi, oltre 900 contratti di collaborazioni commerciali siglati, 37 start-up costituite e più di 50 in fase di lancio. I brevetti afferiscono per l’8% all’area di ricerca delle scienze computazionali, 25% alle tecnologie per le scienze della vita, 41% ai nanomateriali e il 26% all’area robotica. Lo staff complessivo di IIT conta più di 1800 persone, di queste il 50% proviene dall’estero, da oltre 70 Paesi nel mondo. L’età media del personale IIT è di 36 anni e il 45% è rappresentato da donne. Oltre ai Central Research Laboratories, un network costituito da 4 sedi dislocate sul territorio genovese, IIT conta 11 centri di ricerca distribuiti sul territorio nazionale (Torino, due a Milano, Trento, Roma, Pisa, Pontedera, Napoli, Lecce, Ferrara e Venezia) e 2 outstation all’estero (MIT ed Harvard negli USA).

Indaco Venture Partners SGR è uno dei maggiori gestori indipendenti italiani attivo nel venture capital con oltre 370 milioni di euro di capitali investiti, focalizzato su aziende che innovano nel campo dell’elettronica, della robotica, dei nuovi materiali, del medtech, del biotech-pharma e del digitale. Indaco Bio Fund (circa 100 milioni di euro) è dedicato esclusivamente a investimenti nello sviluppo di terapie farmacologiche innovative, in tutte le indicazioni terapeutiche, ma con particolare attenzione a Oncologia, Sistema Nervoso Centrale, Oftalmologia, Malattie metaboliche, Virologia e Malattie infettive. Indaco investe principalmente in Italia, oltre che negli altri Paesi europei, negli Stati Uniti, in Canada e in Israele. www.indacosgr.com

Fondazione ENEA Tech e Biomedical è una fondazione privata vigilata dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy e dal Ministero della Salute. La mission della Fondazione è promuovere investimenti e iniziative nella ricerca scientifica, nello sviluppo economico e nel trasferimento tecnologico per sostenere le start-up italiane e le PMI innovative che operano nei settori dell’economia verde e circolare, delle tecnologie dell’informazione, dell’agritech e del deep tech. La Fondazione supporta, inoltre, lo sviluppo economico del settore biomedicale italiano attraverso iniziative volte a collegare la ricerca di base e preclinica con le fasi di sperimentazione clinica e produzione, creando poli altamente specializzati per migliorare la competitività complessiva, l’attrattività per gli investimenti e la capacità di affrontare emergenze sanitarie pubbliche. La Fondazione investe in progetti attraverso il Fondo per il Trasferimento Tecnologico e il Fondo per la Ricerca Biomedica e lo Sviluppo Industriale.

Claris Ventures è una società di gestione del risparmio specializzata in investimenti in startup biotech early-stage. Attraverso una strategia di venture creation e un forte legame con il mondo accademico, Claris sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove imprese che mirano a trasformare la ricerca scientifica italiana in terapie innovative per malattie ad elevato bisogno clinico.
Attualmente gestisce il fondo Claris Biotech I, con una dotazione di 85 milioni di euro e un portafoglio di 10 società attive in aree terapeutiche ad alto impatto. Il team lavora a stretto contatto con ricercatori e centri di eccellenza per valorizzare il potenziale della scienza e creare impatto concreto nella salute globale.

CDP Venture Capital è una SGR partecipata al 70% di CDP Equity e al 30% da Invitalia nata con l’obiettivo di costruire l’Italia di domani, mettendo l’innovazione al centro dello sviluppo economico del Paese, investendo su una nuova generazione di imprenditori, per riconquistare il ruolo propulsivo in tutti i campi creativi, della scienza e della tecnologia che da sempre ci hanno contraddistinto. CDP Venture Capital gestisce 15 di fondi investimento, per oltre 4,7 miliardi di euro di risorse che sostengono le imprese innovative in tutte le fasi del loro ciclo di vita, realizzando investimenti sia diretti che indiretti (fondi di fondi). Per maggiori informazioni: https://www.cdpventurecapital.it

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