Cerca
Close this search box.

L’IIT alla conferenza internazionale “RoboSoft”

Una medaglia di bronzo e relatrici pioniere della soft robotics

Sotto il tema “Interdisciplinarity and Widening Horizons”, dal 24 al 26 aprile si è tenuta all’EPFL di Losanna, l’ottava edizione della conferenza internazionale “RoboSoft”, sponsorizzata dalla IEEE Robotics and Automation Society. Il tema dell’interdisciplinarità e dell’ampliamento degli orizzonti nella ricerca e nello sviluppo di tecnologie robotiche avanzate è stato affrontato guardando a tutte le novità nei diversi settori che compongono la soft robotics: design, i materiali, la componentistica e le strategie di controllo.  Le applicazioni mostrate sono state le più disparate, dai manipolatori soft per l’agricoltura, ai robot soft per il monitoraggio e l’esplorazione in ambiente marino e terrestre, a dispositivi soft per la chirurgia robotica e per la ricostruzione di organi artificiali per diagnostica e terapia personalizzata.

I partecipanti all’evento sono stati quasi 800, provenienti da 47 diversi paesi e 6 continenti, dimostrando ormai l’affermazione dell’interesse per la robotica “soft” a livello globale. Nata intorno ai primi anni del 2000, la soft robotics mantiene un approccio giovane, risultando più che mai aperta a nuove soluzioni per migliorare la componentistica e il controllo dei sistemi. A dimostrazione di questo, circa il 40% dei partecipanti erano studenti, attirati dalla parte sperimentale, curiosity-driven, e cross-disciplinare della soft robotics.

Tra gli iscritti alla conferenza vi erano anche i ricercatori e ricercatrici dell’IIT, tra cui le PI Barbara Mazzolai e Lucia Beccai, oltre che numerosi Alumni dell’IIT, che ora coprono posizioni di Group Leader, Associate Professor, e post doc in università di prestigio in Italia e all’estero, dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, all’Università di Friburgo, fino a Hong-Kong e Singapore, solo per nominarne alcune.

L’IIT, infatti, è uno dei pionieri della robotica soft, avendo avuto in attivo numerosi progetti scientifici.  Il progetto europeo OCTOPUS di cui era partner, sullo studio del polpo e la creazione di un robot bio-ispirato, e da cui sono originate linee di ricerca su braccia soft con ventose ispirate al polpo e i sensori tattili; la Coordination Action RoboSoft per promuovere a livello europeo un piano di sviluppo tra robotica e sostenibilità a lungo termine; il progetto Plantoid, di cui è stato coordinatore, e che ha visto la creazione del primo robot pianta al mondo e, più di recente, i gruppi di soft robotics dell’IIT, sono stati coordinatori di altri progetti europei Future and Emerging Technologies, come GrowBot sui robot ispirati alle piante rampicanti, e Proboscis, dedicato allo studio della proboscide dell’elefante;  I-Seed finanziato dall’European Innovation Council e I-Wood, supportato dall’European Research Council, tutti progetti che stanno facendo avanzare la conoscenza del mondo vegetale, insieme alla robotica.

Nel 2022 è stato l’IIT a co-organizzare la conferenza RoboSoft, a Edinburgo, introducendo il tema della sostenibilità nei robot – “Soft Robots for the Planet” – dal disegno agli impieghi.

Quest’anno la comunità dell’IIT ha avuto ruoli chiavi nella conferenza.  Program Chair della conferenza è stata Lucia Beccai, che ha svolto il ruolo insieme a Hugo Rodrigue, della Sungkyunkwan University (Seoul, South Korea), e poi ha moderato anche il focus group sul sensing in uno dei workshop.

Il primo dei due Plenary talk della conferenza è stato tenuto da Barbara Mazzolai, con il titolo “Soft Robotics Meets Biodiversity: Nature-Inspired Paths to Innovation”. Nel suo intervento, Mazzolai ha presentato come la biodiversità e le specie naturali possono rappresentare modelli efficienti e sostenibile per la progettazione e la realizzazione di robot soft, adattabili, efficienti e rispettosi dell’ambiente.

I due gruppi di ricerca di IIT, il Bioinspired Soft Robotics Laboratory guidato da Mazzolai e il Soft BioRobotics Perception Laboratory guidato da Beccai, sono stati rappresentati anche dai ricercatori, post-doc e studenti, i quali sono stati chairs e co-chairs di varie sessioni, e contribuito con talks e poster. I temi affrontati: growing robots, la manipolazione soft, la sensoristica soft, la modellizzazione e il controllo adattivo.

Il team del Bioinspired Soft Robotics Lab ha anche partecipato alla competition sulla manipolazione, sfidando altri 9 team sulla presa di piccoli frutti (lamponi) senza danneggiarli. Con un punteggio di 180/192, raccogliendo tutti i frutti e ricevendo solo una minor penality, si è guadagnato il podio con la medaglia di bronzo.

Il 2025 ha segnato anche un importante anniversario, i 25 anni del concetto di “Embodied Intelligence”, contati a partire dalla pubblicazione del libro di Rolf Pfeifer “Understanding Intelligence”. Il 27 aprile, si è quindi tenuto un workshop celebrativo, durante cui sono intervenuti i principali rappresentanti che hanno contribuito a fondare, valorizzare e affermare il concetto di Embodied Intelligence, che è poi alla base della soft robotics. Tra questi, Giulio Sandini, che ha partecipato a uno dei panel dell’evento, e ancora Barbara Mazzolai, che ha partecipato al secondo panel sul futuro dell’Embodied Intelligence (https://embodied-intelligence.org/25-years-of-embodied-intelligence-2025/).

Il prossimo appuntamento è previsto per il 2026 a Kanazawa (Giappone), nei primi giorni di aprile.

Condividi