Nanozimi di platino come farmaci e veicoli di farmaci per la terapia di combinazione di patologie complesse
Negli ultimi anni, l’utilizzo di nanomateriali come enzimi biomimetici ha suscitato notevole interesse.
Un gruppo di ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia, in collaborazione con le Università di Torino e Graz, hanno pubblicato recentemente un paper dal titolo “Platinum nanozymes recover cellular ROS homeostasis in an oxidative stress-mediated disease model” in cui viene dimostrato che nanoparticelle di platino possano essere utilizzate come nanozimi in grado di agire simultaneamente da anti-ossidanti e da veicoli di composti farmaceutici.
L’utilizzo delle nanoparticelle di platino è stato testato sul modello cellulare della Malformazione Cavernosa Cerebrale (CCM), una patologia rara associata ad un significativo aumento del livelli intracellulari di specie reattive dell’ossigeno, dovuto ad una mutazione genetica. Le nanoparticelle di platino hanno dimostrato di ridurre efficientemente i livelli di specie reattive dell’ossigeno in cellule private del gene KRIT1, ripristinando l’omeostasi fisiologica.
I risultati ottenuti suggeriscono che questo nanomateriale possa costituire uno strumento efficace per mantenere lo stress ossidativo sotto controllo in sistemi biologici, avendo la potenzialità di agire sia come farmaco che come veicolo di farmaci per la terapia di combinazione di malattie complesse.
Per approfondire:
http://pubs.rsc.org/en/content/articlelanding/2016/nr/c5nr08358c#!divAbstract
Autori: Mauro Moglianetti, Elisa De Luca, Deborah Pedone, Roberto Marotta, Tiziano Catelani, Barbara Sartori, Heinz Amenitsch, Saverio Francesco Retta, and Pier Paolo Pompa.
Graphic cover: Giulia Chiorri