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“Homo Galacticus”

Scienza Condivisa 2021

“Scienza condivisa” è una rassegna di quattro appuntamenti che da qualche anno si tiene a Palazzo Ducale tra gennaio e febbraio, a cavallo della Giornata della Memoria. Quest’anno ha come tema “Homo Galacticus” a complemento di ’”Homo faber” e “Homo sapiens” che ricorrono in quell’idea del saper coniugare il fare al pensare, all’elaborazione autonoma guidata dall’intelletto del nostro stare insieme sulla Terra, infinitesima gocciolina d’acqua nell’Universo. Galattico, ovvero, immenso, smisurato, eccezionale o di profondità galattica per usare la terminologia del vocabolario Treccani che descrive il significato figurato di questo aggettivo.“Homo Galacticus” è l’individuo che è tale perchè condivide l’Universo con tutti gli altri individui. Per dirla con i versi di Bob Dylan, laureato Nobel per la letteratura, “oggi, domani e anche ieri… contengo moltitudini” [1]. Scienziate e scienziati, filosofe e filosofi, poetesse e poeti tutti insieme sono coinvolti, coscienti od inconscienti, nella costruzione del futuro partendo da ieri e per quell’oggi che, da sempre, mentre lo si vive è già domani. L’animale umano, calzante versione anglosassone di “essere umano” nella lezione della filosofa Nicla Vassallo,  è “sempre in movimento” come il futuro, parola di Yoda. Pare irriverente l’accostamento ma di tante parti è fatto il rompicapo che mettendo insieme i sei atomi che accomunano i viventi attraverso una imprevedibile biochimica li rende eroi o infami. Una imprevedibile biochimica che mantiene accesa la voglia e la necessità di essere curiosi. Ecco, Scienza condivisa ha l’ambizione di cercare di mettere insieme i pezzi e di scatenare il dubbio.In questa edizione particolare, immersa in una emergenza scatenata da una malattia pandemica prevedibile ma sottovalutata nei suoi esordi quasi come la questione ambientale che parallelamente va collassando,  partiamo con l’espansione dell’Universo, con la storia delle conquiste scientifiche realizzante in punta di piedi osservando le stelle o attraverso quel telescopio che l’acume di Galilei ha trasformato in strumento scientifico per arrivare all’esplosione tecnologica dei giorni nostri che ci proietta verso nuovi mondi, verso Marte passando per stazione Luna mentre le nostre conoscenze scientifiche aumentano e i nostri dubbi ne producono nuovi. Lo sguardo al passato e lezione di futuro, dunque l’arte e il patrimonio artistico diventano il soggetto della lezione successiva guidandoci ancora verso l’alta tecnologia  per estrarre insegnamenti da ciò che è stato attraverso la conservazione, attraverso la disseminazione dei dati e della bellezza che li contiene fino alla moltitudine di sensibilità che abbiamo. E’ nella lezione gramsciana [2] che “non c’è attività umana da cui si possa escludere ogni intervento intellettuale” e che “non si può separare l’homo faber dall’homo sapiens” poiche ognuno è a suo modo «un filosofo, un artista, un uomo di gusto, partecipa di una concezione del mondo, ha una consapevole linea di condotta morale» [3]. Siamo diventati bravi a spostare gli atomi di cui è fatta la materia e a prevederne gli effetti. Nel terzo appuntamento verranno affrontate domande chiave per il nostro vivere. Che cosa succede quando iinteragiamo con una cellula vivente? Prendiamo un rischio o guadagnamo opportunità? Lo insegna Richard Feynman, padre delle nanotecnologie e laureato Nobel per la Fisica, che tutto succede su scala atomica, ed è fin laggiù che possono accompagnarci le simulazioni al calcolatore, là in fondo dove c’e’ ancora un sacco di spazio [4] . Come in un film di Federico Fellini, atomi e molecole si incontrano e danno vita a una storia tanto complicata quanto affascinante, che non ha ancora un finale. Il finale di questa serie riguarda le politiche macro-economiche e l’economia del benessere nell’idea della necessità di assicurare occupazione e protezione sociale, soprattutto per i ceti più deboli, per i più indifesi. Libertà e sindemia per l’Homo galacticus che si si sta confrontando con la Sindemia Globale, con la sfida più grande del ventunesimo secolo [5].  A differenza della malattia pandemica, del propagarsi di un agente infettivo in grado di colpire più o meno indistintamente il corpo umano con la stessa rapidità e gravità ovunque, la sindemia riguarda la relazione tra più malattie e le condizioni ambientali o socio-economiche intaccando la libertà del vivente. Il vivente che convive con ciò che gli sta attorno, tra materia soffice o molle e materia dura, prosegue il viaggio nell’Universo che poi è questione di interazioni atomiche.A 70 anni dalla corsa dell’acchiappatore nei campi di segale permettetemi di chiudere con la imprevedibile saggezza che scaturisce dalle narrazioni del giovane Holden Caulfield: “Per fortuna, alcuni hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da loro… se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te. È una bella intesa di reciprocità. E non è istruzione. È storia. È poesia.” [6]. E’ Scienza condivisa.


Citazioni[1] B.Dylan, I contain multitudes, Columbia, 2020.[2] A.Gramsci, Quaderni del carcere, edizione critica dell’Istituto Gramsci a cura di V.Gerratana, Einaudi, 2008.[3] A.Gramsci, op.cit., Q 12 (XXIX) par.3.[4] R.P. Feynman, “C’è un sacco di spazio la in fondo” in “Il piacere di scoprire”,  Adelphi, 2002.[5]  B.A.Swinburn et al. The Lancet Commissions, 393(10173):791-846, 2019.[6] J.D.Salinger, Il Giovane Holden, cap. XXIV, p. 220, 1961.


Per seguire “Homo Galacticus”, Canale YouTube Palazzo Ducale, 18,30, il 19/1, 26/1, 9/2 e 16/2  2021.Gli ospiti di Scienza Condivisa della serie “Homo Galacticus” sono Roberto Battiston, Serena Bertolucci, Alessandro Bettini, Guido Brera, Alberto Diaspro, Alessandra Rissotto, Giulia Rossi e Arianna Traviglia, tutti gli interventi restano disponibili in modo perenne e ad accesso libero sul canale YouTube di Palazzo Ducale.Link alla serie: https://palazzoducale.genova.it/evento/scienza-condivisa-2021-homo-galacticus/Link al canale YouTube di Palazzo Ducale: https://www.youtube.com/user/PDucaleGenova

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