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Il cuoio di pesce diventa idrorepellente grazie a un nuovo trattamento a base di olii vegetali

Nato nell’ambito del progetto europeo Fishskin, il nuovo olio per cuoio di salmone è stato ideato dall’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova. È stato presentato in occasione della Milano Design Week e potrà trovare applicazione nell’industria della moda e del design sostenibile

Olii vegetali combinati tra di loro in un processo di chimica verde che, una volta stesi sul cuoio ottenuto dal pesce, rendono la superficie idrorepellente, senza modificarne la flessibilità e la struttura. Si tratta di un risultato ottenuto dal gruppo di ricerca Smart Materials dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Genova, che potrà trovare applicazione nell’industria della moda e del design sostenibile. È stato presentato oggi durante la Milano Design Week dal ricercatore Giovanni Perotto, responsabile dello studio.

Giovanni Perotto, originario di Vicenza, è ricercatore all’IIT dal 2015, dopo avere svolto tre anni di ricerca nel SilkLab della Tufts University di Boston (USA). Con un dottorato in scienza e   ingegneria dei materiali conseguito presso l’università di Padova, Perotto è esperto nel campo dei biomateriali e della chimica verde, sviluppando tecnologie che siano in grado di trasformare scarti e sottoprodotti dell’industria del cibo in nuovi sistemi circolari nei quali lo scarto diventa una risorsa. I risultati delle sue ricerche sono stati nominati tra le 100 storie di economia circolare da Legambiente e da Fondazione Symbola.

L’ultimo risultato ottenuto dal ricercatore, insieme ai colleghi del gruppo Smart Materials dell’IIT coordinato da Athanassia Athanassiou, risponde alla necessità di introdurre sostanze a basso impatto ambientale e di grande efficacia all’interno dei processi di trattamento del cuoio, in particolare del cuoio ottenuto dalla pelle dei salmoni.

La nuova sostanza sfrutta l’interazione che avviene tra due olii, sottoprodotti dell’industria alimentare, quali l’olio di soia epossidato, per creare un rivestimento idrorepellente. La nuova sostanza crea una protezione all’acqua che è in grado di competere e sorpassare le performance dei prodotti attualmente in uso, rimanendo sicura dal punto di vista ambientale, al contrario dei materiali a base delle molecole florurate (PFAS) che causano problemi di inquinamento. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Green Chemistry.

Il trattamento rende il cuoio idrorepellente e resistente all’acqua e al lavaggio, senza alterare la resistenza meccanica e la traspirabilità. Il suo uso può, inoltre, essere esteso anche a cuoio più tradizionale e ad altri tessuti. La domanda di brevetto per l’invenzione è stata depositata.

Il risultato nasce nell’ambito del progetto europeo Fishskin (https://www.fishskinhorizon.org/) che ha avuto l’obiettivo di sviluppare una filiera di economia circolare attorno alla valorizzazione della pelle dei salmoni, coinvolgendo aziende, istituti di ricerca e designer. Il cuoio di pelle di salmone, infatti, può rappresentare per l’industria della moda un’alternativa sostenibile agli altri materiali esotici in uso.


Link all’articolo scientifico: https://doi.org/10.1039/D3GC04048H

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